sabato 25 dicembre 2010

Fenomeni magici e poteri occulti nelle fiabe e nei riti

L’uomo è sempre in bilico tra il pensiero magico e il pensiero pragmatico pensiero magico è tutto ciò che potrebbe essere assimilabile all’istinto, il pensiero pragmatico è quello che è scaturito dalla ragione la divisione non è netta, non si può tagliare e mettere un confine tra i due pensieri perché l’uomo è un insieme è un modo di vedere la vita e ha bisogno di essere integrato dall’altro le prime fasi dello sviluppo dell’uomo fino alla pubertà sono dovute ad un pensiero magico, la stessa pubertà il primo innamoramento è uno scatenamento ormonale fatto di stati d’animo particolari e l’apoteosi del pensiero magico, il primo innamoramento resta nella fanciulla e nel fanciullo in questa età di transizione età di passaggio che è l’età della pubertà e da come uno si pone verso la vita c’è un insieme di scatenamento ormonale vero e proprio ecco che i sette chakra che sono nella cultura induista sono le sette ghiandole endocrine ci sono tutte una serie di conseguenza a questo discorso della fine dell’età fanciullesca e l’inizio dell’età matura questa fase che corrisponde alla prima maturità della ragazza e del ragazzo che diventa uomo.

In tutte quante le civiltà arcaiche questi venivano chiamati riti di passaggio erano riti in cui veniva condotto questo ragazzo che si affacciava alla vita dell’uomo e che diventava guerriero come la fanciulla che poteva diventare sposa. E’ tutto uno sviluppo del pensiero umano - difatti le fiabe raccolgono tutto un sapere e di sapori in quanto sapienza nelle fiabe ma le fiabe sono assimilabili ai riti. Nelle fiabe si nascondono verità profonde storiche e inalienabili che sono radicate nella profondità dell’uomo viceversa come ha detto Jean Cocteau

Fino agli anni Sessanta (muore, infatti, l’11 ottobre 1963 a Milly) è stato uno degli artisti più noti ed acclamati del XX Secolo. Poeta, scrittore, drammaturgo, pittore, regista teatrale e cinematografico Jean Cocteau nasce a Maisons Laffitte (zona residenziale alle porte di Parigi) il 5 luglio 1889. Terzo figlio di una famiglia borghese (suo padre Georges era avvocato), Jean mostra, fin da bambino, una forte attrazione per il teatro.

Come Freud ha fatto con la leggenda di Edipo, nel riconoscere che i miti sono in realtà i paradigmi di processi mentali o, testualmente: “i residui deformati di fantasie di desiderio di intere

Luigi Pellini

Stralcio dell’intervento tenuto al convegno: “Occultismo e magia tra cultura e plagio”

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.