Ante Scriptum - "Un incubo l'ultimatum per la pace. In preparazione dell'incontro con Donald Trump che si tiene in Svizzera, il 23 novembre 2025, Volodymyr Zelensky ha avuto colloqui telefonici con il premier polacco Donald Tusk, con quello dei Paesi Bassi Dick Shoof e con i leader dei Paesi Nordici e Baltici. Tutti saranno al tavolo di Ginevra per discutere del piano di Trump a cui partecipano anche i rappresentanti dei governi di Roma, Parigi, Berlino e Londra e magari altri. Intanto, Polonia, Regno Unito, Norvegia, Canada e Giappone già mettono paletti al piano americano". (RAI News)
“Nessuno ha dato mandato agli Usa sul piano di pace in Ucraina” - Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, ministro della difesa polacco (22.11.2025) - Il ministro ha ragione: nessuno ha dato mandati a Washington. Esiste tuttavia un problema assai più grave di questo, che il ministro non comprende: l'EUROPA (per di più la Polonia), non pesa un'emerita m.....a. Ergo ragion per cui rimarrà a guardare e sbraitare, annuendo infine alle direttive di Washington (il che alla fine significa che la figura finale sarà ancora peggiore: agitarsi e urlare per poi abbassar la testa, tanto vale stare zitti e basta). Mi si passino le volgarità, ma sono sempre più esausto e ho meno pazienza".
(Daniele Lanza)
"Prima l’Ue parlava di “vittoria ucraina”, poi di “pace giusta”, adesso hanno coniato una nuova espressione: “pace dignitosa”. Vedrete che tra poco sempre più persone parleranno di “pace obbligata”, anche perché lo step successivo è la “resa incondizionata”. Adesso riavvolgete il nastro e pensate alle balle che ci hanno raccontato da destra a sinistra. Pensate alla controffensiva ucraina che avrebbe dovuto garantire la riconquista dei territori, pensate al giornale di Mentana che pubblicava articoli sui “russi che combattono con le pale”, pensate alla “pace o condizionatore” del messia Draghi, a Ursula che ci parlava dei russi con cacciaviti in mano intenti a smontare lavastoviglie per cercare componentistica militare, pensate a Prigožin, il cuoco di Putin divenuto “chef stellato” quando gli si è rivoltato contro, pensate a Letta che da segretario PD ci disse che le “sanzioni avrebbero fatto crollare la Russia in pochi giorni”, pensate al tatuaggio di Calenda, alla censura della Picierno, alla russofobia che ci hanno provato a inculcare per convincerci che la speculazione finanziaria che si chiama “piano di riarmo” fosse cosa buona e giusta, pensate alla Meloni che quando ambiva al bacio sulla fronte di quel rincoglionito di Biden ci prendeva per i fondelli sostenendo che l’unico modo per ottenere la pace fosse obbligare Putin a ritirarsi.
Pensate ai miliardi dati ai paladini della democrazia ucraina finiti nel cesso (d’oro), pensate alle 500.000 armi date a Kiev e sparite nel nulla (saranno finite anche nelle mani delle cosche che combattono poliziotti e carabinieri), pensate alle volte che ci hanno detto che Zelensky stesse lottando per noi.
Pensate ai 19 (quasi 20) pacchetti di sanzioni alla Russia per evitare che vincesse la guerra e al totale immobilismo verso i terroristi israeliani che continuano ad uccidere.
Pensate all’informazione asservita, ai russi che hanno finito le armi, alle città ucraine cadute per la nebbia e non per la forza militare di Mosca, pensate agli attentati terroristici fatti dagli ucraini e attribuiti ai russi, pensate alle decine di patologie che hanno colpito Putin il quale pare oggi molto più forte e sano dei politici europei, pensate a Macron che parlava dell’invio di truppe Ue in Ucraina, pensate ai cosiddetti “volenterosi”, nullafacenti e falliti.
Pensate ai soldati ucraini, ragazzi rastrellati per strada, addestrati alla benemeglio e spediti a combattere da quelli che si sono dimessi perché pizzicati con le tangenti in tasca. Io penso a loro, sempre. E mi danno del putiniano. Putin fa propaganda? Certo, come tutti in guerra, ma ahimè i suoi argomenti propagandistici sono forti. Della classe dirigente ucraina ha appena detto: “siedono su water d’oro, non pensano ai soldati”. Pensate questa frase come verrà presa dai ragazzi ucraini in trappola al fronte...
La guerra in Ucraina l’ha persa l’Ucraina, l’ha persa l’Europa. La guerra in Ucraina l’ha vinta la Russia, l’ha vinta la Cina e l’hanno vinta anche gli USA di Trump il quale ha arricchito le fabbriche di armi USA, le multinazionali energetiche USA e adesso passerà anche per il pacificatore.
Come ha scritto Marco Travaglio: “In questo horror senza fine, l’unica buona notizia è che Usa e Russia trattano in segreto per chiudere la guerra. A questo ci hanno ridotti i nostri sgovernanti: al ‘meno male che Trump c’è’.”
Vedrete che gli esponenti del governo italiano che hanno trattato l'attore "Nato" Zelensky come fosse Leonida di Sparta saranno i primi ad abbandonarlo..."
(Alessandro Di Battista)
"Buona parte delle considerazioni che avevo da fare su quanto poco sappiamo ancora del piano di pace le ho espresse a voce, sia ospite di Stefano Orsi (link 1) che di Daniele Trovato in una #pendolaria del tutto improvvisata (link 2). Intanto ha parlato Zelensky, ha parlato Putin, ha parlato Trump, hanno parlato (purtroppo) i "leader" europei e insomma ci sono un po' di cose da studiare prima di emettere giudizi - fermo restando che, come abbiamo più volte detto con Stefano, per ora stiamo discutendo di un PowerPoint e poco altro.
La foto che segue, però, mi sembra interessante. Certo non si tratta di "tutti a casa" o di rese di interi reparti, come pure mi capita di leggere, ma scene del genere (una colonna di prigionieri ucraini in marcia nelle retrovie russe, con minime misure di sicurezza) non si vedevano dal 2022. Anche questo, probabilmente, contribuisce al clima generale".
(Francesco Dall'Aglio)
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