mercoledì 2 luglio 2025

Vendetta azera o trappola neocon?

 


Il lupo caucasico perde il pelo ma non il vizio, dice l'adagio, e la cricca neocon (leggi Zio Sam) incarognita contro la Russia (perché inopinatamente resiste ai suoi tentativi di destabilizzazione  e di conquista) dopo la trappola ucraina che non ha funzionato sta preparando altri tranelli utilizzando altre buche irte di pali appuntiti  in Georgia, in Armenia ed in Azerbaijan. Qui la crisi è arrivata ad un climax  con l'inizio torrido di luglio 2025.

Dopo mesi di rapporti tesi, le relazioni tra Russia e Azerbaijan sono drammaticamente precipitate in quella che sembra essere, a tutti gli effetti, la più grande crisi diplomatica tra i due Paesi, fino a poco tempo fa partner strategici e soprattutto economici. Tutto è cominciato il 27 giugno scorso nella città russa di Ekaterinburg, quando nel corso di un raid della polizia, due fratelli,  cittadini azeri (ma con passaporto russo), hanno subito un arresto cardiaco durante una operazione della Polizia, nel corso della quale diverse persone  sono state arrestate per attività mafiose. L’operazione della polizia era finalizzata a indagare sui responsabili di una serie di omicidi e avrebbe coinvolto diverse persone, tutte di etnia azera.

La morte dei due fratelli durante il raid ha suscitato la reazione della autorità azere, che, in un’operazione di rappresaglia, due giorni dopo i fatti di Ekaterinburg, hanno effettuato un raid nella sede azera del quotidiano russo Sputnik, arrestando  senza alcuna motivazione due membri della redazione, che successivamente sono apparsi in alcuni video sul web, diffusi dal ministero dell’Interno azero, con evidenti segni di percosse. (Fonte: Inside Over).    

 Le valutazioni  dei fatti qui riportati sono contenute in un rapporto delle autorità russe pubblicato il 1 luglio a seguito  dei risultati della convocazione dell'ambasciatore azero in piazza Smolenskaya a Mosca.

L'ambasciatore è stato rimproverato con forza contro i passi consapevoli della parte azera per smantellare le relazioni bilaterali. Tra questi, la cancellazione di eventi di alto livello nel quadro del dialogo interstatale.

Naturalmente, gli avvenimenti  sono stati gonfiati e strumentalizzati  nei media azeri. Le strutture ufficiali dell'Azerbaigian hanno già commentato alcune cose e smentito altre notizie apparse sui media azeri.

All'ambasciatore azero è stata consegnata una nota di protesta sulle azioni inaccettabili delle forze dell'ordine azere contro l'agenzia di stampa russa “Sputnik Azerbaijan” e i suoi dipendenti, picchiati e incarcerati senza alcuna ragione.

Dietro a queste vicende si indovina lo zampino dello Zio Sam per creare nuove tensioni tra la Russia ed i suoi ex alleati, per cercare di accendere nuovi focolai di guerra ai confini della Federazione Russa. Ma quest'ultima cerca sempre di gettare acqua sul fuoco...



(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)


Video collegato: Bruno Scapini: "L'Occidente continua pericolosamente a provocare la Russia": https://www.youtube.com/watch?v=_x7S0FcyV4M


Commento di Pier Pagliani: "Sviluppi imbarazzanti per il presidente azero Alyev, che ha ottimi rapporti con Putin (qualcuno direbbe che sono "amici personali", ma non ci sono amici personali nei rapporti interstatali).   Vedremo come evolve la situazione, perché l'Azerbaijan ha tutto da perdere in una rottura con la, Russia, a partire dalle vie commerciali verso l'Asia Centrale, l'India e la Cina." 


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