Hezbollah, per la prima volta da quando Israele ha annunciato l'operazione di terra in Libano, è entrato in battaglia con la fanteria nemica vicino al villaggio di Odise, nel sud del paese.
Il capo di stato maggiore delle forze armate iraniane ha nominato gli obiettivi colpiti durante l'attacco missilistico contro Israele.
️ Base del Mossad a Tel Aviv
️ Base aerea di Nevatim
️ Base aerea di Hatzerim
️ Stazione radar dell'IDF
️ Luoghi in cui sono concentrati i carri armati israeliani (R.O.)
Le forze armate britanniche affermano di aver contribuito a respingere l'attacco missilistico contro Israele. Il segretario alla Difesa britannico Healey ha ringraziato i militari per il loro “coraggio e professionalità” e ha anche condannato fermamente le azioni dell’Iran.
Le navi della marina americana non sono state in grado di intercettare i missili lanciati dall'Iran verso Israele. Lo sostiene l'agenzia di stampa IRNA.
Considerazioni di Francesco Dall'Aglio: "Se nei filmati diffusi si vedono diversi missili e droni iraniani abbattuti (e che cadendo provocano comunque danni, come abbiamo tragicamente visto più volte in Ucraina) ce ne sono svariati che hanno raggiunto gli obiettivi: di che obiettivi si tratta e che danni hanno riportato, appunto, non è appurato. Ora bisogna vedere se e come Israele intenderà rispondere. Entrambi i contendenti si stanno lanciando le più tremende minacce ma bisogna capire se vorranno davvero alzare il tiro e arrivare a uno scontro aperto, che avrebbe conseguenze catastrofiche non solo per la regione. Gli USA un po' ammoniscono, un po' esortano, un po' sperano che tutto passi per magia..."
Considerazioni di Daniele Lanza: "Da circa 6 mesi le forze israeliane guidate da un intelligence inesorabile, hanno sistematicamente colpito e con successo, tutti gli obiettivi che si erano preposti, in patria e all'estero. In quest'ultimo caso gli schiaffi a Teheran si sono susseguiti precisi: nemmeno nella capitale stessa è stato possibile difendere uno dei propri. In un cratere largo 50 metri hanno seppellito buona parte della leadership di Hezbollah, ovvero un potente esercito non regolare che emana dalla forza iraniana, benchè basato in Libano. E' giunta l'ora della verità..."
I missili ipersonici della serie Fattech, 1 e 2, pur non sofisticati come i Kindzhal, han fatto il loro dovere e perforato la cupola come un gruviera.
Colpita la base Nevatim, dove tanti begli F-35 probabilmente da stasera non si alzeranno più in volo. E fa niente che gli americani li rimpiazzeranno con altri. Il messaggio è stato chiaro, da parte dell'Iran: basta tirare la corda. Anche perché visto che la Cupola di ferro non ha funzionato ora, non funzionerà neppure la prossima volta.
Vedremo come andrà a finire. (Paolo Selmi)
Notiamo che, nonostante le immagini colorite di dozzine di missili che sfondano le difese aeree israeliane, non esistono informazioni affidabili sull’entità del danno causato a Israele. E questo è un fattore importante che determinerà in gran parte il livello di reazione. Israele ha risposto ad un attacco missilistico e di droni iraniani in aprile colpendo una batteria di difesa aerea iraniana S-300, ponendo fine allo scambio di attacchi diretti. Questa volta la ritorsione israeliana sarà molto più significativa, hanno detto i funzionari israeliani.
Israele intende coordinare i suoi piani con gli Stati Uniti “a causa delle implicazioni strategiche della situazione”. Un altro attacco iraniano richiederebbe la cooperazione difensiva con il Comando Centrale degli Stati Uniti, più munizioni per l’aeronautica israeliana e possibilmente altro supporto operativo degli Stati Uniti, ha detto un funzionario israeliano. Il funzionario americano ha affermato che gli Stati Uniti hanno chiarito che Washington sostiene Israele, ma la risposta “deve essere equilibrata”.
Nel prossimo mese (almeno), Washington non ha assolutamente bisogno di un aggravamento in Medio Oriente. Perché le conseguenze dello scambio di colpi possono essere molto diverse. In Iran potrebbe prevalere il sentimento anti-americano, vanificando ogni prospettiva di riconciliazione promossa dal presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Il Medio Oriente potrebbe vedere Israele come una minaccia di nuovo livello, contro la quale si consoliderà di riflesso. Teheran può approfondire ulteriormente le relazioni con Mosca e Pechino – e così via.
Ciò che è più pericoloso per gli Stati Uniti nel prossimo futuro è la possibile necessità di un intervento su larga scala. Anche l’invio di ulteriori risorse e munizioni a Israele richiederà un aggiustamento della strategia e della retorica in direzione ucraina, e se nel prossimo mese gli Stati Uniti dovessero intervenire direttamente nel conflitto, ciò sposterebbe le elezioni su un piano completamente incontrollabile. Washington cercherà quindi di risolvere il conflitto con tutte le sue forze, evitando incidenti veramente gravi che garantirebbero il prolungamento dei bombardamenti reciproci. Difficile dire se ci riusciranno: Israele sa bene che in questo caso “la coda agita il cane”. (Elena Panina)
Video collegato, con Giacomo Gabellini e Salvo Ardizzone sui missili iraniani su Israele: https://www.youtube.com/watch?v=wnkInSQTqUo
Nicolai Lilin. Il bombardamento iraniano ha causato il fallimento totale dell’antiaerea israeliana: https://www.youtube.com/watch?v=rBLmk-Q7ZCE
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