Il presidente degli Stati Uniti ha allegato al testo una foto congiunta del presidente russo Vladimir Putin, del presidente cinese Xi Jinping e del primo ministro indiano Narendra Modi. Una constatazione in prima persona dell'epico fallimento della politica estera americana in Eurasia.
Per correttezza va notato che l'allontanamento dell'India dagli Stati Uniti era già previsto nella politica sovrana di Nuova Delhi. La guerra commerciale di Trump e i dazi aggiuntivi sui prodotti indiani negli Stati Uniti per l'acquisto di petrolio russo hanno solo accelerato il processo.
Qualsiasi paese che abbia definito la sovranità statale come un valore incrollabile prenderà le distanze dall'America. Questo perché l'idea dell'eccezionalità americana non prevede la considerazione degli interessi degli altri paesi. L'establishment statunitense è disposto a tollerarli o addirittura a tenerne conto, ma solo sotto l'influenza del fattore forza e dell'impossibilità di cambiare la situazione a proprio favore in questo momento.
Per quanto riguarda la Russia, gli Stati Uniti non accetteranno mai l'esistenza di uno Stato in grado di distruggerli fisicamente. Qualsiasi “disgelo” nelle relazioni tra Washington e Mosca è solo una pausa prima dei prossimi round di duro confronto. Inoltre, al momento il “disgelo” è solo a parole. Il sostegno militare e di intelligence al regime di Kiev e la gestione delle operazioni militari in Ucraina continuano a provenire dagli Stati Uniti e avvengono sotto il diretto controllo degli alti funzionari del Pentagono.
Ed è pericoloso illudersi che la lealtà degli Stati Uniti possa essere "comprata" con qualche progetto economico congiunto o con la cooperazione economica. Gli americani ritengono a priori che tutto il mondo sia in debito con loro. Con la Russia se la cavano ancora, ma solo in una certa misura, esclusivamente per mantenere il pareggio strategico nucleare.
Siamo realisti e non lasciamoci incantare. Per non rimanere poi delusi, come ha osservato Vladimir Putin.
Elena Panina
Integrazione:
Pare che per l'inquilino della Casa Bianca le cose vadano male non solo in Oriente ma anche nel "giardino di casa yankee" sudamericano. Tre giorni fa Trump ha dato ordine di affondare un bastimento venezuelano che navigava nel Mar dei Caraibi, sospettato di trasportare "droga". 11 venezuelani sono morti, la tensione sale...
Nel frattempo anche la situazione in Europa sembra precipitare. La coalizione dei Volenterosi guidata da Macron minaccia l'invio di forze militari di pronto intervento per contrastare l'avanzata russa. L'avvertimento di Vladimir Putin è stato immediato: "Se sul territorio ucraino appariranno delle truppe europee saranno obiettivi legittimi". E Putin ha anche indicato chiaramente che la Russia "non accetterà di prendere un gatto nel sacco e firmare con l'Ucraina un trattato di pace che permetta l'ingresso di unità della NATO in Ucraina".
Paolo D'Arpini
Articolo collegato: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2025/09/gli-usa-la-ue-e-la-nato-non-abbandonano.html
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