"Annunceremo più tardi che avremo un incontro con la Russia e annunceremo la sede, e la sede è molto popolare, per molti motivi, ma lo annunceremo un po' più tardi, non voglio annunciarlo adesso per l'importanza di quello che abbiamo appena fatto", ha da pochissimo dichiarato Trump - il riferimento a quanto appena fatto è l'incontro tra Aliyev e Pashinian a Washington, del quale discutiamo domani (dobbiamo vedere se Pashinian domani si sveglia, la cosa non è sicura). E poi ha continuato dicendo che entrambi i presidenti vogliono la pace, che Zelensky "deve essere pronto a firmare qualcosa, e credo che stia lavorando duramente per ottenerlo", e che ci saranno degli scambi di territori, ma è molto complicato.
L'incontro tra Trump e Putin, dunque, pare si farà davvero - e infatti di sanzioni non si parla più, e la scadenza era oggi. Qualcuno già inizia a lanciare date, c'è chi dice la fine della settimana prossima, chi addirittura l'11. Stando a quanto afferma il Wall Street Journal (link 1 e foto), il concetto generale è che in cambio del ritiro dell'Ucraina da quello che resta del Donbas, la Russia cesserà le operazioni militari e accetterà un cessate il fuoco che congelerà il fronte; dopo questo passo (se ci si arriva), si metterà a punto un piano di pace vero e proprio, che includerà reciproche garanzie e risolverà il conflitto. L'Europa, dice sempre il WSJ, si mostra scettica (Repubblica mastica amarissimo, come dimostra l'articolo di Castelletti sul numero di oggi), ma dell'Europa importa molto poco a tutti (questo lo dico io, non il WSJ). Più o meno sulla stessa linea anche Bloomberg (link 2). A me sembra tutto un po' troppo ottimistico, ma magari effettivamente si sono tutti convinti che non ha troppo senso andare avanti, vista la direzione generale che il conflitto ha preso, ed è il caso di chiuderla quanto prima.
Dove si terrà l'incontro a questo punto diventa secondario, anche se ovviamente un po' di curiosità c'è. Si parla di Emirati, Ungheria, Svizzera e addirittura Roma, ma diciamo che quest'ultima ipotesi mi lasciano un po' perplesso, al di là del fatto che la Russia ha detto che non se ne parla perché l'Italia è coinvolta nel conflitto, per almeno tre altri motivi: la bagattella del mandato di arresto della Corte Penale Internazionale, in base al quale Putin dovrebbe essere arrestato non appena mette piede sul suolo italiano; problemi di protocollo (chi lo riceve? Ovviamente dovrà avere lo stesso trattamento di Trump, e apriti cielo col piciernaio); il piciernaio stesso, che certamente non si lascerà sfuggire l'occasione di fare chiasso sotto la sede del meeting, con gran figuraccia internazionale e possibile crisi diplomatica.
Putin, intanto, ha chiamato i leader di tutti i paesi con i quali la Russia ha rapporti strategici, per aggiornarli sulla situazione ucraina (ovvero, credo, sugli accordi presi con gli USA): Cina, India (ha incontrato a Mosca Ajit Doval, Consigliere per la Sicurezza di Modi, e ha parlato al telefono con quest'ultimo che lo ha ringraziato su Twitter), Bielorussia (è appena uscita una intervista-fiume con Simon Schuster di Time, che trovate al link 3 - dura due ore, ma vi consiglio di vederla perché c'è davvero di tutto), Kazakistan, Uzbekistan e Sudafrica. E anche questo è un segno che qualcosa si sta muovendo davvero.
EDIT: si vedono in Alaska il 15. Se Putin fosse Medvedev, direbbe che è contento di andare in visita alla Russia d'oltreoceano.
Notizie diramate da Francesco Dall'Aglio
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