In un mondo, ancorché imperfetto in quanto umano, regolato però da etica e onestà, associate al gusto per l'arte e l'eleganza, con i rapporti tra arricchiti e impoveriti improntati alla civile comprensione, oggi primo agosto di vacanze, propongo di abbandonare le preoccupazioni e per qualche istante distrarci con pensieri che riportano a passate vicende di costume.
Negli anni Sessanta l'Inghilterra fu scossa da una vicenda, che molti definirono scandalo, riguardante il Segretario di Stato per la Guerra (allora si evitavano eufemismi tipo "ministero della difesa"), John Profumo. Il ministro su invaghì di una bellissima donna interessata però più all'uomo di governo ed ai suoi segreti, che non all'uomo.
Lo "scandalo Profumo" fece epoca e i rotocalchi raddoppiarono le vendite.
Ottanta anni dopo un illustre "onorevole" , ha voluto rinverdire questa vicenda. L'"onorevole" non volle riferirsi al Segretario di Stato britannico, preferì ricorrere al simpatico strattagemma di intascarsi un flacone di pregiata essenza in un aeroporto milanese e farsi pubblicamente beccare dai sorveglianti anti furto.
La rievocazione messa in scena del vecchio "onorevole", membro dell'élite di un noto partito, non è stata compresa ed oggi, leggo sulla stampa, dovrà pagare il costo del flacone versando 500 euro.
Considero la faccenda sommamente ingiusta, e dato che lo stesso "onorevole", mesi fa, lamentava pubblicamente che il vitalizio assegnatogli non era granché, apro una sottoscrizione a suo favore.
Hashtag: "onorevoleprofumo".
Giorgio Stern
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