giovedì 2 luglio 2020

La storia di Alvaro, contadino in Sabina...



Lungo la via dell'olio in Sabina - Dove Viaggi

Lo sguardo annacquato di un celeste ormai stinto, le rughe su un volto antico bruciato dal sole, le labbra sottili di chi nell’intera vita ha parlato molto poco, siede sulla sua poltrona preferita di fronte al camino spento di un vecchio casale in pietra. E’ sera e sua moglie ha già preparato la cena, come tutte le sere della loro lunghissima vita coniugale.

Il signor Alvaro è un contadino che ha lavorato la terra fin da ragazzo, quando insieme a suo padre, all’alba di ogni giorno, uscivano di casa con un pezzo di formaggio, del pane e delle olive, per raggiungere i terreni e ritornavano soltanto la sera. Eh sì, perché la luce è importantissima per lavorare la terra, e pertanto non si può sprecarla andando sui terreni a mattino inoltrato quando la giornata finirà con il tramonto del sole.

La Sabina è una terra ricchissima di uliveti e la coltivazione dell’ulivo è una passione che molto spesso non muore con il decesso del nonno. E’ anche vero che molti giovani hanno abbandonato i terreni ed hanno optato per una vita più comoda, meno faticosa dell’agricoltura, ma la passione per la coltivazione dell’ulivo non è del tutto cessata e non c’è famiglia in Sabina che non si produca da sé il proprio olio.
  • Signor Alvaro, quest’anno raccoglieremo l’oliva?”….
  • “ …non possiamo ancora saperlo, c’è stata tanta fioritura, speriamo che leghi e che si trasformi in oliva… ma chi può dirlo?....dobbiamo aspettare la stagione autunnale e sperare che nel frattempo non si verifichino forti temporali che spazzerebbero via la fioritura e con questo anche l’oliva!...
  • “….quindi non sappiamo se quest’anno riusciremo a fare l’olio?....”
  • E’ troppo presto per dirlo… in agricoltura non abbiamo mai certezze perché dipendiamo esclusivamente dalle condizioni metereologiche… e spesso non soltanto da queste…. ad esempio ci fu un anno in cui quindici giorni prima della raccolta ci fu un attacco della mosca che rovinò tutta la produzione… ne cadde tantissima e quella che era rimasta sulla pianta era fortemente compromessa… ”
  • Nel suo terreno ho visto un bellissimo orto…..”
  • “…E’ mia moglie che ha la passione dell’orto, io le do soltanto una mano dato che purtroppo ora la mia salute non mi consente di fare sforzi…”
  • Che cosa coltiva?...”
  • pomodori, fagiolini, cipolle cicoria, melanzane e zucchine, per queste ultime devo dire che quest’anno sono particolarmente soddisfatto…”
  • “…lo credo, sig. Alvaro, le piante delle sue zucchine raggiungono il metro e forse lo superano… come ha fatto?”
  • “…beh… avevo conservato dei semi di zucchina e li avevo ormai da circa 10 anni,…. Ho voluto provare a metterli in terra e sono venute fuori subito delle piantine….non credevo che avrebbero attecchito… ma la Natura è generosa…”
  • “ …. E poi?... come le cura?”
  • Probabilmente fanno tutto da sole perché si trovano accanto ad un piccolo pollaio e quando piove la pioggia scorre nell’orto e trascina gli escrementi delle galline …. poi quando non piove innaffiamo un poco, appena un filo d’acqua ed ecco il risultato… la più grande delle zucchine mi servirà per fare altro seme che pianterò in seguito….. e così non c’è neppure bisogno di andarlo a comprare!”
Sorrideva il signor Alvaro al pensiero di essere indipendente nella semina dei prodotti agricoli che coltiva per se e per le famiglie delle sue figliole…

Lo sguardo del signor Alvaro, pieno d’amore per la terra, è lo stesso di tutti quei contadini che, silenziosamente, tutti i giorni, feste comprese, non abbandonano mai le terre e fino all’ultimo giorno delle loro vite continuano ad amarle e a lavorarle fin tanto che il fisico glielo consente.

Accanto a persone come il sig. Alvaro si ha la sensazione che il mondo migliorerà grazie alla Natura che ci offrirà sempre il modo per essere indipendenti……

Lidia


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