Se si potesse misurare la doppiezza e falsità della classe politica sulla materia delle unioni civili, non resisterebbe alla prova di tanta impudicizia alcun tipo di ipocrisiometro!
Vergognandosi di usare il termine italiano di “adozione di un figliastro” (figlio avuto dal coniuge, da un precedente matrimonio o relazione – dizionario Sabatini Colletti), parlano di “stepchild adoption” - formula immediatamente comprensibile e di largo uso lungo tutto lo stivale, dagli agricoltori della Val Trompia ai braccianti del Tavoliere delle Puglie - e la legiferatrice Cirinnà, per semplificare al volgo, si spinge fino alla “assunzione di responsabilità genitoriale del figlio del partner”
Da una parte i “cattolici da riporto”, capeggiati da pluri-ammogliati e favorite, che sfilano per il family day, dall’altra i “laici-progressisti” – quelli che “l’evoluzione civile si realizza solo rinnegando la tradizione” - che sfilano sotto l’egida dell’arcobaleno, per il contrappunto del family gay.
Al centro i catto-laido-progressisti che vanno dove tira il vento e, se serve, si fanno tutte e due le sfilate, capitanati dalla Cirinnà in persona: "Non è tempo di guerre tra cattolici e laici, c'è la maggioranza per approvare la legge. Il Papa va ascoltato e non commentato… Siamo nel momento decisivo, abbiamo gli emendamenti e sono tutti degni di rispetto... risolveremo la questione della genitorialità... la 'stepchild adoption' non è uno scoglio insormontabile…".
E così, tra una pagliacciata e l’altra, tutti -dalla Boldrini a Gasparri, da Fassino a Maroni, dallaSerracchiani a Giovanardi - si affannano sulla vera tragedia taciuta per il secolare ricatto clerico-confessionale che vige nel nostro paese: l’assenza della famiglia di “mamma e mammà” - o, se preferite di “papa e papà” - accanto a quella. di “mamma e papà”.
Ostacolo e vero pomo della discordia il figliastro - pardon, lo stepchild - e tutto quello che si porta appresso. Nel caso, ad esempio, di separazione della coppia omosex maschile, l’affidamento va a pàpa, a papà, o all’affittuaria dell’utero di provenienza del criaturo (nel caso di figlio avuto con utero preso in affitto all’estero)!? E in quello di mamma e mammà - laddove la coppia sia ricorsa alla fecondazione assistita - nella impossibilità di rintracciare il donatore di sperma, per definizione sconosciuto, che si fa? Si tira a sorte, testa o croce?!
Bel casino…..e così, tra una fandonia e l’altra, tirano avanti, mentre i telegiornali e la stampa favoleggiano di acclamanti piazze oceaniche, dando i numeri (in tutti i sensi) - “Roma, è gremita la piazza del Pantheon (capienza max, a esagerare, 1000 persone, ndr), Milano, sono oltre un migliaio i cittadini che si sono ritrovati in piazza della Scala, Torino, una folla di almeno 7.000 persone ha gremito oggi piazza Carignano, Firenze, oltre 1500 in piazza della Repubblica, Bologna, alcune migliaia di persone hanno manifestato, anche a Bologna, in piazza del Nettuno (di nuovo capienza max, a esagerare, 1000 persone, ndr), Cagliari, anche a Cagliari "Svegliati Italia" con centinaia di persone” - con tanto di foto-documentazione che parla da sola (anzi da sòla)
Ma questa è la stampa, che, per distogliere l’attenzione da
le unioni incivili
parla di quelle civili.
Anzi questa “è la stampa, bellezza!!”, come recita profeticamente il mitico Bogart in un film di successo del 1952, intitolato “L’ultima minaccia”, in cui il boss della malavita - personaggio chiave oggetto dell'inchiesta giornalistica di Humphrey Bogart - nella versione originale, è un italiano che si chiama curiosamente Rienzi e, in quella italiana, invece, è un certo Rodzich, originario dell'Europa dell'Est. Va a sapere, a volte,..….i casi della vita,…… ma questa è la stampa, ti piaccia o no, fattene una ragione!..... camperai meglio!
Adriano Colafrancesco
Commento di Aldo Nardini:
RispondiElimina"Piazze gremite per le unioni civili e piazze vuote quando fu abolito l'articolo 18. La lobotomizzazione delle masse procede con successo..."