martedì 30 giugno 2015

Comunismo come risposta alla crisi contingente?



Giusto a titolo di chiarimento.

1) Sono favorevole in toto al cambiamento comunista dei rapporti
sociali così come esplicitato da Karl Marx nei suoi abbondanti
scritti, salvo dettagli opinabili di secondaria importanza.


2) Come step one nella disastrosa situazione attuale, considero
necessità minima mandare al diavolo (da dove proviene) l'euro con il
suo perverso meccanismo tritacarne, e recuperare come minimo dei
minimi la sovranità monetaria, come auspicato da Paul Krugman per la
Grecia e da Alberto Bagnai per l'Italia (la lotta contro la borghesia
è internazionale, ma deve iniziare all'interno della propria comunità
nazionale, specificarono sia Marx che Gramsci).


3) Dirò di peggio: sono favorevole alla riedizione del denaro nei modi
indicati negli ultimi 140 anni da personaggi come Georg Friedrick
Knapp, Hjialmar Shacht, Giacinto Auriti, ed altri, ricordando che
Marx, nel Capitale, accusò la Banca d'Inghilterra di "grande usura"
(dal che si capisce che le accuse di Ezra Pound non erano "di destra":
erano, casomai, di semplice buon senso correlato con la realtà del
valore; curioso a dirsi, lui e Bertolt Brecht pensavano entrambi che i
banchieri fossero dei criminali).


4) Sicchè chiunque può, superficialmente, accusarmi di regressione
riguardo la mia difesa dell'operato di Tsipras, Varoufakis e Syriza.
Dunque, come si spiega questa apparente contraddizione ?


5) Il fatto è che la politica applicata si esercita nell'ambito dei
rapporti di forza reali all'attuale esistenti.
Allora, la domanda diventa: Tsipras e Syriza possono fare di più ,
possono essere, qui ed ora, più radicali ?


6) Per quanto ne so, eseguendo e rispettando il mandato elettorale
ricevuto in gennaio, Syriza ha guadagnato consenso nel popolo, in
misura che ha raggiunto il 70-75% di appoggio al governo da parte dei
cittadini greci. L'ipotesi di abbandono dell'euro, invece, riceve un
consenso molto più limitato, intorno al 30%.
E la Grecia è un piccolo paese, che sta sviluppando alleanze
economiche fuori dall'eurosistema che la ha stritolata.


6 bis) E' compito della politica guidare gli eventi, MA in accordo col
consenso reale che si è riusciti a costruire.
Senza sufficiente consenso si rischia semplicemente l'avventurismo che
prelude alla disfatta.
In ogni battaglia, la strategia deve tener conto delle forze reali in
campo, questo è il problema.
Qualunque generale, in qualunque guerra, DEVE tenere conto dei
rapporti effettivi di forze in campo, non può non farlo.


7) E' certo che bisogna sviluppare la lotta di classe. Ma dalle vostre
parti come va, quanto a livello della lotta ? Dove insegno io gli
scioperi (forma elementare di lotta) ricevono una adesione del 1-10%.
Dagli altri istituti mi giungono notizie non molto diverse.
Come la mettiamo, quando facciamo i conti con la situazione reale ?


8) Tutto da rifare, ok.


9) Interventi, commenti, opinioni, maledizioni, dissensi, furori, proposte ?
Prego, siete invitati ad esplicitare, qualora vogliate intervenire.


Che vogliamo fare ?


In Grecia (come già in Argentina) hanno fatto la fame, e non in senso
metaforico, bensì reale, come han testimoniato i resoconti filmati
delle code in piazza per un piatto di minestra.


10) Il dibattito eventuale è aperto.

Vincenzo Zamboni

lunedì 29 giugno 2015

Grexit... e sullo sfondo il problema della NATO...



Tirolo su "Repubblica" del 29 giugno 2015 (articolo di Andrea Tarquini): Obama - Merkel: "Evitiamo la Grexit"

Sottotitolo: "Colloquio telefonico tra i due e tweet comune. Pressing americano su FMI e creditori: "Serve un compromesso pragmatico". La cancelliera convoca oggi tutti i partiti, opposizione compresa".

Notizie fresche fresche dai notiziari TV: anche Cameron e Holland dichiarano che si deve trovare una soluzione, la Grecia deve restare nell'euro e in Europa.


Scommettiamo che sullo sfondo c'è il problema della NATO?

Questo per ricordare ai vari Gesualdi cosa serve davvero per fare trionfare l'"ordine mercantile del grande capitale".
Il che però non significa che è sicuro che all'"intesa creditori-debitori" (come è "narrata" la vicenda) si arriverà.

Perché il mondo è più complesso di come pensano i "complottisti" che credono che tutto sia stato deciso e programmato nelle riunioni di Bieldeberg.

Perchè il "grande capitale" non è solo "occidentale" (come pure l'1% degli straricchi a cui è, diciamo così, intestato).

Perché oltre all'imperialismo "occidentale" (che pure è diviso al suo interno) ve ne sono altri che si danno da fare (ad es. l'imperialismo "straccione" di Putin); e ci sono altresì quelli che potremmo chiamare sub-imperialismi.

Perché la Storia è caos-complessità-conflitto e persino le caratteristiche personali dei leader possono avere un peso.
Perché anche le forze popolari hanno - nella Storia - un ruolo decisivo (con il "sociale" mediato dalle necessarie espressioni politico-ideologiche).

Certa borghesia "crucca", gli eurocrati e i politicanti dei PIIGS potrebbero insomma spuntarla senza rendersi conto che l'Europa "austera" che hanno in testa non ha però futuro.

Ecco ad esempio quanto leggiamo sul sito di Repubblica:
"La Casa Bianca chiede di rinegoziare il debito. Moscovici, commissario Ue agli Affari economici, apre a una nuova trattativa, ma il presidente Jean Claude Juncker nega la possibilità di presentare nuove proposte."


Giuliano Balestreri


........................

Articolo collegato:
 http://www.circolovegetarianocalcata.it/2015/06/26/la-germania-nel-gioco-degli-interessi-degli-usa-se-la-grecia-lascia-leuro-zona-obama-dimissiona-la-merkel/

domenica 28 giugno 2015

Corchiano, 5 e 6 luglio 2015 - Teatro Fescennino: "Progetto Affinità Elettive"




Teatro Fescennino | Corchiano (VT)
Domenica 5 luglio 2015, ore 18.00
Lunedì 6 luglio 2015, ore 21.00

Progetto Affinità Elettive
liberamente tratto dall'omonimo romanzo di J.W. Goethe

Regia: Adele Caprio

Cosa accade se in una notte di tempesta il più grande poeta tedesco si ferma durante il suo viaggio alla volta di Roma in una locanda di Civita Castellana? Nel suo 'Viaggio in Italia' Goethe stesso documenta di essersi riparato per una notte, il 28 ottobre del 1786, a Civita Castellana. Nasce così l'idea per il prologo e la struttura della messinscena che immagina di ritrovare nello splendido scenario della Tuscia viterbese le origini del suo romanzo più bello, Le Affinità Elettive, un discorso sulle alchimie dell'amore e sulle inflessibili leggi della natura.

Personaggi ed interpreti (in ordine di apparizione)
Oste: Christian Mazzotti
Goethe: Jacopo Adolini
Ottavio: Pier Francesco Cari
Edoardo: Simone Sena
Carlotta: Paola Gezzi
Beatrice: Beatrice Laurenti
Marchesa / Agostina: Giovanna Monfeli
Marchese: Andrea Angeletti

Scene: Miriam Mancini
Audio: Nicola Mariani
Musiche: Alessio Nelli
Aiuto regia: Paola Gezzi

Per info e prenotazioni
Adele Caprio: 388 75 90 052
e-mail: poeticateatro@gmail.com

Bibite energizzanti? Acqua sporca con sostanze artificiali aggiunte....




La gente vuole essere presa per il cu@o...

Le bibite dette energizzanti sono quanto di peggio l’uomo ha potuto inventare per soddisfare un bisogno basilare come bere, ma ovviamente con queste bibite non solo ci si disseta si acquista anche energia ( è quella che ti “mette le ali” ), dicono, la realtà è ben diversa, il contenuto di queste bibite è a dir poco dubbio, pieno di coloranti e conservanti artificiali, tutte cose ovviamente che il nostro organismo ci chiede, no?

In fondo in fondo energizzanti lo sono, basta solo guardare nella giusta prospettiva, se ci mettiamo dalla parte di chi le produce di certo non possiamo dire che non lo sono, quando guadagni soldi a palate vendendo qualcosa di inutile e purtroppo anche dannoso, ed il conto in banca si gonfia, puoi ottenere e fare la vita che vuoi … la bibitona in questo caso è molto energizzante non trovate?!..

E pensare che di solito per dissetarsi e star bene bastava solo un po’ d’acqua, altri tempi roba da poveracci!

Io voto la limonata.

S. Raimondi.

sabato 27 giugno 2015

Mille papaveri rossi... nel Parco del Treja



Nel Parco i campi coltivati a grano sono una porzione piuttosto estesa delle colline più pianeggianti. Lontano dalle forre e dai valloni, nelle parti dove il terreno è stato livellato da migliaia di secoli di piogge e venti, a rotazione ancora oggi si semina il grano. Il paesaggio cambia con la sua crescita e la sua maturazione. La mietitura segna la fine di un ciclo, di una stagione.

Fragrante nell’aria, in questo periodo si sente il profumo del grano appena mietuto. Basta fare una passeggiata nelle campagne tra Calcata e Magliano, o intorno a Mazzano, e appaiono sconfinati campi ondulati, del colore dell’oro. Sotto il sole di fine giugno le spighe brillano e fluttuano alle brezze più lievi. Le onde si increspano al vento, segnano rilievi e colline, picchiettate dal rosso dei papaveri.

Dove il grano è stato mietuto la campagna è punteggiata dal fieno, che ha un profumo intenso che sa di fresco, di erba, di terra.

Il grano è sinonimo della vita. In questa stagione è l’essenza di un paesaggio che rimanda a usi antichi e sempre preziosi. 



Roberto Sinibaldi

venerdì 26 giugno 2015

Tenetevi pronti all'esproprio bancario



Il 25 giugno 2015  a tutti gli i-tagliani in possesso di un conto corrente bancario l'Agenzia delle Entrate ha inviato un messaggio di posta elettronica in cui gli viene comunicato quanto segue: "Nell'ambito dell'attivita di controllo nei confronti delle рersone fisiche e giuridiche, nel 2014 e stata data attuazione alla normativa рrevista dall'art. 70, commi quarto e seguenti del D.р.R. n. 56/ 617 e dal D.M. 44 743 dicembre 2012 (il cosiddetto Redditometro)". In pratica, con un avvertimento dal sapore inequivocabile, ti fanno graziosamente sapere che tutti i tuoi movimenti bancari sono tenuti sotto controllo in tempo reale, e dunque devi stare molto "in occhio" a quello che fai per non diventare un soggetto "a rischio". In altre parole hanno preso il controllo dei tuoi soldi e ora, a loro insindacabile richiesta, devi rendere conto di ogni azione. Per essere ancora più espliciti hanno espropriato della titolarità delle tue sostanze ma ti lasciano ancora credere che appartengano a te. Capito il senso della crociata per "l'abolizione del contante" come fonte di ogni Male? Che altro nome dare a tutto ciò se non Stato di Polizia bancario-fiscale?

Paolo Sensini

martedì 23 giugno 2015

Monte Soratte, 28 giugno 2015 - Escursione ad anello



Domenica 28 Giugno 2015, ore 10.15 – Sant’Oreste (RM)


Magnifica escursione ad anello nella Riserva Naturale del Monte Soratte, che, attraverso un buon tratto di cresta, ci permetterà di arrivare fino in vetta, che offre fantastici panorami sul territorio circostante. Nel pomeriggio, visiteremo prima l’eremo di San Silvestro, poi ci dirigeremo nel vicino santuario di Santa Maria delle Grazie, che ospita la manifestazione “A tavola sul Soratte” (possibilità di visionare la mostra d’arte “Arterie Naturali: flora e fauna del Soratte”, di osservare il sole col telescopio, di assistere al “Palio delle contrade”, ecc.). Il ritorno a piedi è previsto per le ore 17.15, ma chi vorrà potrà restare anche a cena (il giorno dopo, a Roma, è festa: si celebrano i santi patroni Pietro e Paolo).
                                                                              
Dati tecnici dell’escursione: dislivello: +/- 270 m; difficoltà: medio-alta (E) - È richiesto un minimo di preparazione fisica per affrontare alcuni tratti di salita ripida e sassosa; durata: 7,5 h (con tutte le soste della giornata); lunghezza: +/- 8 km; cosa portare: scarponcini da trekking, abbigliamento comodo e adatto alla stagione, pranzo al sacco, acqua.

Accompagnatore: Guida Ambientale Escursionistica (LA273).



PRENOTAZIONI OBBLIGATORIE (entro le ore 17.00 del giorno precedente): 329-8194632.

NOTA BENE: 1) L’iniziativa partirà con un minimo di 8 iscritti. 2) Coloro che portano i cani sono tenuti a comunicarlo al momento della prenotazione e a munirsi di guinzaglio. 3) Annullamento dell’escursione in caso di pioggia (ne verrà data comunicazione entro le tre ore antecedenti). 4) L’organizzazione si riserva il diritto di aspettare al massimo 15 minuti rispetto all’orario indicato nell’appuntamento: si raccomanda pertanto la puntualità. 5) Per partecipare alle iniziative è necessaria la tessera associativa relativa al 2015, che può essere fatta anche in loco (€ 3,00).


Programma di massima:

-ore 10.15: ritrovo in Piazza Italia a Sant’Oreste (RM);
-ore 13.00: pranzo al sacco sulla vetta;
-ore 14.30: visita all’eremo di San Silvestro;
-ore 15.30: partecipazione all’evento “A tavola sul Soratte” e tempo libero;
-ore 17.15: inizio discesa a piedi;

-ore 18.00: arrivo in paese e saluti.

lunedì 22 giugno 2015

Chi darà rifugio a chi da rifugio ai rifugiati?



Capita ormai da mesi di assistere in TV a pietose e squallide corride tra personaggi di vari schieramenti politici sulla questione migranti. Ognuno addossa all’altro la colpa di questa assurda situazione in cui l’Italia è diventata lo zimbello del pianeta per la sua incapacità di gestire il fenomeno immigrazione. Ora è colpa di Berlusconi, poi della  Merkel, poi ancora dell’Europa, ecc., ecc. Insomma nessuno, soprattutto i politici che ci governano, hanno l’umiltà di affermare che la colpa potrebbe essere anche la loro.
Nelle pagine del nostro notiziario e da altri strumenti d’informazione nazionali, dal 2012 ad oggi si sono levate voci atte a mettere in guardia i vari governi italiani sul fenomeno rifugiati. Queste voci avevano già previsto quello che oggi sta accadendo, non solo, ma avevano cercato d’informare i nostri politici che l’invasione non si sarebbe fermata a poche decine di migliaia di migranti, ma a decine di milioni. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), attraverso uno studio pubblicato giorni fa, ci dice che pronti a sbarcare in Europa saranno da qui al 2020 forse oltre 60 milioni di persone.
I passati appelli lanciati in proposito sono risultati inutili, finiti nel turbinio del vento dell’incapacità e dell’indifferenza umana. Da allora ad oggi abbiamo assistito solo ad azioni palliative, incapaci di bloccare i flussi migratori all’origine. Incapacità nostra ed europea anche di evitare i migliaia di morti affogati di disperati in fuga dalle coste libiche. Senza entrare nel merito delle incapacità oggettive a risolvere questo epocale problema, quello che oggi ci inorridisce di più è l’atteggiamento freddo e insensibile di molti esponenti dei partiti al governo che continuano a ribadire che queste persone, che fuggono dal Medio Oriente e dall’Africa, sono persone che necessitano d’essere assistite e accolte e che ogni resistenza in questo senso è ascrivibile a pura demagogia o, peggio, ad atteggiamenti razzisti. Un modo “elegante” per zittire chi contesta questa politica inefficiente di accoglimento rifugiati.
Sia ben chiaro che siamo sensibili al problema e vicini moralmente a chi fugge dai vari teatri di guerra o comunque da dittature feroci. Siamo d’accordo a selezionare chi ha veramente bisogno di asilo politico da chi, invece, sbarca sulle nostre coste da zone tranquille africano solo per cambiare aria. Quello che ci inorridisce invece è l’insensibilità che questi signori che ci governano mostrano verso il dramma non dei migranti, ma dei milioni di italiani giunti alla soglia della povertà grazie al “giochino” dell’euro ( che lo stesso Papa Francesco ha recentemente condannato). Per questi big della politica la questione italiana, di un popolo paziente, oppresso  e represso, senza una visione serena del futuro, con un tasso di disoccupazione tra i più alti del pianeta, con imprese che chiudono a decine al giorno, con un crollo delle nascite che tra un secolo farà del popolo italiano una specie in definitiva estinzione,  è di secondaria importanza. 
E questo si vede nei vari scontri politici in TV a cui dobbiamo assistere impotenti ogni sera; scontri in cui dobbiamo sentire affermazioni anche di alcuni importanti personaggi istituzionali, di non esagerare, di non gridare troppo, perché “ in fondo rispetto agli altri Stati europei noi italiani abbiamo ancora una quota sostenibile di migranti nel nostro Paese e, quindi, possiamo ospitarne ancora altri e ancora altri e non lamentarci più di tanto”. 
Tutto questo poi è condito dall’intelligenza di chi distribuisce sul territorio questi migranti. Un esempio per tutti, in un paesino con 127 abitanti nel nordest d’Italia, sono stati inviati 140 migranti, ma gli esempi di intelligenza istituzionale non finiscono qui.
Allora c’è da chiedersi in conclusione: ma ai nostri big della politica italiana gli italiani con i loro drammi interessano ancora, o solo quando debbono chiedergli il voto per mantenere i loro privilegi?

Se fosse così forse dovremmo cominciare a pensare noi a chiedere asilo politico alle altre nazione del pianeta.

Filippo Mariani (Accademia Kronos)

sabato 20 giugno 2015

Rivoluzione incruenta: "Astensione dalla contribuzione"



  • Sogno di una notte di mezza estate: per un mese nessuno versi più un centesimo, sotto qualsiasi forma e per qualsiasi motivo a nessun Ente pubblico. Rivoluzione incruenta. Ribaltone epocale. Scioglimento immediato della casta come fosse un ghiacciolo abbandonato nel Sahara.
  • Non perdete la capacità di scandalizzarvi: i parassiti del potere contano sull’assuefazione della vita nel guano di tutti noi. Per poter continuare a scippare le risorse pubbliche.
  • Quando vedete pubblicità in tv dovreste cambiare canale. Per principio. Provate, se siete pigri, a togliere almeno l’audio: morirete dal ridere, meglio di Zelig.
  • Rendicontazione immediata: parole assenti dal vocabolario pubblico e sociale in questo squinternato Stivale.
  • Ricordate: l’ultima facoltà che il potere è disposto a cedere è la potestà impositiva. Rinunciano a tutto il resto (dignità compresa) ma non ai soldi.
  • L’Inghilterra tassa di più l’azienda che assume stranieri. Semplice ed efficace.
  • Contadini, operai, impiegati, quadri, imprenditori: tanti eroi che lavorano non solo per la pagnotta ma anche per il piacere di rispettare se stessi, di guardarsi allo specchio. Magari bestemmiando tutto e tutti, ma continuando a tirare il carro. Meritano di meglio. Basta che si sveglino.
  • In Europa masse sempre più ampie si stanno spostando non a destra, come sbavano e vomitano i media, ma verso Parti politiche eticamente individuabili, socialmente chiare. Difesa dell’identità, difesa della propria appartenenza. 
  • In Italia si fanno pochi figli? Si fanno meno figli perché hanno ucciso la speranza, hanno ammazzato il futuro. Fallimento di una cultura resistenziale e “democratica”. C.V.D.
  • Gli Italiani sono vagabondi elettorali: si affidano al “nuovo” o presunto tale di turno. Oggi tocca a Lega 2. Nessuno affronta seriamente il crescere dell’astensionismo. La casa della democrazia parlamentare si sta svuotando, è piena di polvere e di ragnatele. Ci divertiremo.
  • “Che i vili vengano governati dai malvagi, è giusto”. Plotino, filosofo neoplatonico, circa 200 a.C., Grecia.
  • Non mi importa sapere se “I protocolli dei saggi anziani di Sion” sia vero o falso. So che è veritiero e profetico in modo micidiale.
  • I Romani, quelli veri, erano forti, tosti, spicci, feroci, crudeli e spietati. Cioè civili. Ma non solo: erano anche profeti e preveggenti. Tanto è vero che costruirono la cloaca maxima. No, non per igiene pubblica. La costruirono perché sapevano che più di duemila anni dopo sarebbe diventata il simbolo della Città, al posto della lupa (“lupa” era il sinonimo di facildonna di pubblica utilità, tra l’altro. N.d.R.).
  • Renzi ha voluto la bicicletta. Ora gli tocca pedalare e si sta accorgendo quanta fatica occorre. In più ha le due ruote sgonfie ed a terra: una è il suo partito, il PD. L’altra è la credibilità che il primo ministro ha in Europa.


Fabrizio Belloni

venerdì 19 giugno 2015

Un altro muro è possibile, ovunque, ma non in Ungheria!



UE. Muri, muretti e filo spinato... La Commissione Europea ieri ha ammonito: "l'Europa non ha bisogno di nuovi muri".

L'Onu, piú marcatamente, sottolinea : "chiudere le frontiere è una risposta nazional-populista" e già squalifica come "politicamente scorretta" qualunque operazione di questo genere.


Bersaglio comune l'Ungheria di Orban che ha annunciato la costruzione di un muro rafforzato ,per 174 km, lungo  la frontiera con la Serbia.


Alle istituzioni internazionali si sono immediatamente uniti molti governi occidentali, politici, media, moralisti e professoroni vari... manca ancora la posizione del Vaticano (la quale, oggettivamente, non può che essere contraria), tutti concordi come non sia questo il metodo migliore per frenare la piaga dell'immigrazione clandestina.


Notizie che, quanti abbiano la bontà di leggere ,sicuramente già conosceranno ma, a mio parere, le stesse richiedono una piccola, elementare integrazione.


A sentirla cosi, od a leggerla, sembrerebbe proprio che Orban sia emulo del famigerato Ulbricht, il cattivone comunista che innalzò il Muro di Berlino (e lungo la Germania Est); con la differenza (non di poco) che l'Ungheria viene additata dalla stampa progressista come stato a forte rischio "Nazismo", con i nazionalsocialisti di Jobbik che pressano Orban per fargli indossare la camicia grigia.
Da qui (sempre secondo i moralisti), a cascata, l'adozione di provvedimenti "razzisti" verso i clandestini   e la costruzione della barriera con filo spinato per frenarne l'accesso dalla Serbia.


Non entro nel dibattito sulla immigrazione, non in questa occasione.
Sottolineo come, ancora una volta, la disinformazione delle istituzioni internazionali, nazionali e dei principali media sia manipolatrice e faziosa.


Perché? Elenco qui di sotto quanti sono, nel mondo, i muri (armati o potenziati) attualmente eretti ed "in servizio" permanente effettivo....


Sud e Nord Corea: 4 km;
Iran-Pakistan : 700 km ;
Yemen - Arabia Saudita: 1.800 km ;
Zimbabwe - Botswana : 482 km ;
Sahara Occ.-Marocco: 2.735 km ;
Belfast - Irlanda: 13 km ;
Cipro: 300 km ;
Usa - Messico: 1.000 km ;
Ceuta/Melilla - Marocco: 20 km ;
Israele - Egitto: 240 km ;
Israele -Palestina/Cisgiordania: 643 km.


Spero, nel mio piccolo, sia sufficiente questa presa d'atto per smascherare la faccia di bronzo di tutti coloro che strepitano contro l'oltraggio alla "civiltà" che Orban e l'Ungheria si apprestano a mettere in atto.


Onu e Comunità Europea in primis.., Usa, Israele, arabi ed africani a seguire. 
Per finire con Inghilterra e Francia che, a Calais, stanno innalzando 2 km di recinzioni per impedire l'assalto ai traghetti.

Ipocriti, bugiardi e buffoni....!


Vincenzo Mannello 

giovedì 18 giugno 2015

Ber-goglio.... ndo' coglio coglio e deo gratias



Quando fu eletto papa, tutti si lasciarono affascinare da quel “fratelli e sorelle,…… buona sera”, col quale Bergoglio esordì. Dubitai immediatamente. Poi, pur lontanissimo dagli affari curiali in genere e cattolici in particolare, seppi che il neo eletto sovrano assoluto proveniva dall’ordine dei gesuiti. 

Ahi, ahi, ahi!.....i gesuiti sono i più colti, i più preparati, i più cinici, i più spietati commandos della chiesa.

E il nuovo Francesco (un capolavoro la scelta del nome d’arte) ha dimostrato di saperci fare. Ambiente e lotta alla pedofilia clericale sono state due azioni che il popolo dei credenti si aspettava da tempo, troppo (vedremo come la curia romana prenderà le novità). Di certo, dopo aver predicato, insegnato, imposto per millenni una visione antropocentrica dell’universo intero, sarà difficile cambiare rotta improvvisamente. Ma il Francesco non aveva altra via, per tentare (a mio viso inutilmente) di far uscire la chiesa dal vicolo cieco nel quale si era cacciata. Non ha più le risposte da dare alle domande dell’uomo del terzo millennio.

Ed anche il potere temporale, una volta esercitato crudelmente, non puntella più San Pietro: le sue finanze, una volta strumento di pressione, sono ormai in mano altrui. Il potere finanziario, il bastone del comando è nelle mani della Goldman Sachs, non propriamente una figlia di Maria.

In questo quadro il Francesco se ne è  uscito con una frase che definire “improvvida” è un atto di rispetto e di gentilezza. Si è riferito all’invasione di africani e di mediorientali che si sta rovesciando sulle coste italiane. E del conseguente marasma sociale, sanitario, finanziario che ne consegue, in un momento di gravissima crisi perdurante. Ovviamente le altre Nazioni a noi confinanti o vicine hanno dichiarato che loro non accettano clandestini non in regola con documenti, con stato sanitario decente, con motivazioni umanitarie accertate. Francia, Svizzera, Austria, Slovenia ed anche la Germania hanno chiuso. 

Semplicemente chiuso. 

Ma c’è di più: l’Ungheria ha dichiarato che ha intenzione di erigere un muro al confine con la Serbia per evitare l’invasione via Balcani.

Ebbene, il sovrano del Vaticano ha detto che i credenti devono chiedere perdono per queste chiusure, perché bisogna accogliere e farsi carico dei clandestini. 
Naturalmente gli altri, non il Vaticano. Se mi passate la volgarità, mi ricordo quel detto molto, molto  “naif” che dice, (censurato da parte mia): “essere gay col lato B degli altri”. Capisco che il papa ha bisogno di nuove masse povere e di nuovo marasma: nel torbido i preti hanno sempre pescato bene. 

Capisco che la natura semita della sua religione lo avvicina più all’islam ed al giudaismo (le altre religioni monolatre, in definitiva la stessa cosa) che alla vera natura dell’Uomo europeo, e che questo,- nonostante inquisizione e roghi e massacri,- non garantisce più la sottomissione di cui ha bisogno. Ma che si permetta di sindacare lo spirito di appartenenza alla cultura europea, la difesa dall’invasione, questo è intollerabile. La goccia di troppo.

Piuttosto chieda perdono ai Pagani antichi, agli Dei che furono scacciati dai loro templi, ai Greci, ai Romani, ai Celti, ai Galli, alle Nazioni Germaniche, ai Longobardi….
No, questo non lo ha mai fatto, la chiesa, e non lo farà mai.

Noi vivremo. La chiesa di Francesco mi sembra goda di poca buona salute. Deo gratias.


Fabrizio Belloni

mercoledì 17 giugno 2015

Bergoglio o Bergoglia, papa o papona? - "Ma quel pulpito è troppo alto..."

Queste ben valide considerazioni, che seguono, hanno il difetto di puzzare di laicismo. Laicismo scientista come quello di Odifreddi. Noi invece affermiamo che il papato, con queste sparate puramente mediatiche si sta scavando (finalmente!) la fossa. Peggio per loro. Fino a pochi anni fa, e ricordo bene quello degli anni 50, il Giubileo era una festa. Arrivava gente, si facevano manifestazioni. Si andava a cantare in piazza San Pietro...
AL TUO CENNO ALLA TUA VOCE...UN ESERCITO ALL'ALTAR. Che belle parole RICCHE DI PACIFISMO E DI BENEVOLENZA. Ma il ricordo del 1870 era ancora vivo. Per loro... 
Oggi il quadro masturbatorio è evidente. Meno che ai koglioni, quelli che sorridono sempre alle batture di Bergoglio e, peggio, a quelle di Renzi, Marino, Odevaine, Zingaretta (non l'attore, beninteso). 
Siamo in attesa di un bel botto ed affidarsi ad ISIDE, sia pure sotto altro nome, magari Astarte, è uno delle ultime risorse. D'altronde, il buon Woytjla si era affidato alla Madonna Nera... 
Giorgio Vitali

... (...) Un paio di giorni fa si era trattato della profonda scoperta linguistica, dapprima confidata a Scalfari nel segreto dei loro incontri e ora divulgata urbi et orbi, che il sostantivo “Chiesa” è femminile, e non maschile: come se da questo dovesse derivare chissà quale conseguenza epocale. Aspettiamo con ansia il momento in cui Bergoglio scoprirà che la parola “spirito” è maschile in italiano e in latino, ma era neutra nel greco pneuma e femminile nell’ebraico ruah, con conseguenze immaginiamo epocali per la teologia francescana (del papa, non dei frati).
Mentre c’era, Bergoglio ha aggiunto che “la Madonna è più importante degli Apostoli”, anche se il suo ruolo era secondario nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli: come se la mariologia non fosse una fantasiosa invenzione successiva. I dibattiti sulla questione, cruciale per la storia dell’umanità, se la Madonna fosse christotoka o teotoka furono infatti “risolti” al Concilio di Efeso nel 431. Quelli, altrettanto cruciali, sulla sua verginità “prima, durante e dopo il parto” al Sinodo Lateranense del 649. La sua immacolata concezione fu dichiarata dogma di fede nel 1854, dopo un referendum tra i vescovi (evidentemente, tutti testimoni oculari dei fatti). E la sua assunzione in cielo fu proclamata nel 1950 da un papa con le traveggole, che la settimana prima aveva visto con i suoi occhi “il Sole rotante”.
Sono pronto a scommettere che il pubblicitario Bergoglio sta meditando di fare ciò che non aveva osato Giovanni Paolo II, che pure era un fan talmente sfegatato della Madonna da aver scelto come motto totus tuus: proclamare, cioè, il quinto dogma mariano della corredenzione, come proposto da Madre Teresa di Calcutta e richiesto da tanti altri invasati.
Nell’attesa del grande evento, Bergoglio ha lanciato le prove generali con un giubileo straordinario, evidentemente immemore del fatto che quel genere di carnevale simoniaco è un’invenzione del dantesco Bonifacio VIII: a dimostrazione che le apparenze dei papi cambiano, ma la sostanza rimane immutata, esattamente al contrario di ciò che accadrebbe con la transustanziazione del pane e del vino.
A noi il giubileo straordinario costerà 500 milioni di euro di finanziamenti statali diretti, oltre ai rivoli indiretti che si disperderanno in tutte le direzioni. Un business straordinario, che Renzi ha sfilato dal controllo del sindaco di Roma e affidato alla gestione del prefetto, per riportarlo saldamente sotto il controllo del governo, come ai tempi delle emergenze di Bertolaso.
Nel frattempo, così come il presidente del Consiglio si preoccupa di fare da sponda al papa, il papa gli rende il favore: l’altro giorno, ad esempio, è andato a pontificare di fronte al Consiglio Superiore della Magistratura. Tutto tronfio, ovviamente, per essersi finalmente deciso in quegli stessi giorni a far processare i vescovi che hanno coperto gli scandali di pedofilia del clero: ovviamente, da un tribunale vaticano, invece di consegnarli ai tribunali civili degli stati dove hanno commesso i loro crimini di connivenza.
Si potrebbe andare avanti a lungo. Come dicevamo, infatti, di queste non notizie ne riceviamo a tamburo battente, con commenti estasiati per le supposte aperture del papa, senza che nessun giornalista abbia il coraggio di dire le poche parole che sarebbero l’unico commento completo e pertinente: cioè, a seconda dei casi, “da che pulpito!”, e/o “chi se ne frega!”.
Scritto in  Senza categoria 

martedì 16 giugno 2015

Amelia, dal 19 al 21 giugno 2015 - Cristalli di Tempo tra cinema e filosofia



“Il cinema non presenta solo delle immagini, le circonda di un mondo. Per questo ha cercato molto presto circuiti sempre più grandi che unissero un’immagine attuale a immagini-ricordo, immagini-sogno, immagini-mondo.” (Gilles Deleuze, L’immagine-tempo, p. 82)

Il 2015 sarà un anno deleuziano. Vi cadono i novant’anni dalla nascita di Gilles Deleuze (18 gennaio 1925), i vent’anni dalla sua morte (4 novembre 1995) e i trent’anni dalla pubblicazione del suo influente testo filosofico sul cinema: L’immagine-tempo, uscito in Francia nel 1985 come volume conclusivo di un dittico cominciato nel 1983 da L’immagine-movimento.

Perché un testo come L’immagine-tempo ha influito così tanto sulla teoria e sulla critica del cinema? In quale misura esso continua ad influire, e qual è la sua utilità effettiva per quanto riguarda la comprensione e la valutazione dei film, in particolare quelli nostri contemporanei?

A questo scopo, sembra necessario stabilire in cosa consista l’immagine-tempo: quali caratteristiche la contraddistinguano, quali film o scene di film la esemplifichino.

Introduce la Rassegna il Prof. Luciano De Fiore, Filosofia, Università La Sapienza di Roma

Amelia – Biblioteca comunale – Sala Conti Palladini
Largo Caduti delle Stragi di Nassiriya e Kabul, 1

Venerdì 19 giugno  2015 - ore 21.30

INCEPTION

Un film di Christopher Nolan

Con Leonardo DiCaprio, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Ellen Page

durata 142 min. – USA, Gran Bretagna 2010 – v.o.sott.it.

Dom Cobb (Leonardo Di Caprio) è un abilissimo ladro, il migliore al mondo quando di tratta della pericolosa arte dell’estrazione: ovvero il furto di preziosi segreti dal profondo del subconscio mentre si sogna, quando la mente è al massimo della sua vulnerabilità. Le abilità di Cobb ne hanno fatto un giocatore di primo piano nel pericoloso mondo dello spionaggio industriale, ma lo hanno reso un fuggitivo ricercato in tutto il mondo. Ma ora Cobb ha una chance di redenzione, ma solo se riuscirà a rendere possibile l’impossibile.

"Nel sogno del sogno d'un sogno: il triplice livello onirico, insieme con altre meraviglie, fa di Inception di Christopher Nolan un film sospeso tra irrealtà e realtà, enigma e paradosso, specchio di tanti nostri smarrimenti e inquietudini".



-------------------

Sabato 20 giugno - ore 21.30

SHUTTER ISLAND

Un film di Martin Scorsese

Con Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, Michelle Williams, Patricia Clarkson.

durata 138 min. – USA 2010 - v.o.sott.it.

Dal best-seller di Dennis Lehane. Nel 1954, all’apice della Guerra Fredda, il capo della polizia locale Teddy Daniels e il suo nuovo partner Chuck Aule vengono convocati a Shutter Island per indagare sull’inverosimile scomparsa di una pluriomicida che sarebbe riuscita a fuggire da una cella blindata dell’impenetrabile ospedale di Ashecliffe. Circondati da psichiatri inquisitori e da pazienti psicopatici e pericolosi confinati sull’isola remota e battuta dal vento, i due poliziotti si trovano immersi in un’atmosfera imprevedibile dove nulla è come appare.

"È preferibile vivere da mostro o morire da uomo perbene?"

-------------------

Domenica 21 giugno - ore 21.00

LA MIGLIORE OFFERTA

Un film di Giuseppe Tornatore

Con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson

durata 124 min. – Italia 2012

Virgil Oldman è un genio eccentrico, esperto d’arte, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. La sua vita scorre al riparo dai sentimenti, fin quando una donna misteriosa lo invita nella sua villa per effettuare una valutazione. Sarà l’inizio di un rapporto che sconvolgerà per sempre la sua vita.

"Vivere con una donna è come partecipare ad un'asta. Non sai mai se la tua è l'offerta migliore"


Note

Per tutti gli eventi: ingresso con tessera OV 2015 e sottoscrizione

Iniziativa in collab. con il Comune di Amelia, Ass.to alla Cultura 

www.oltreilvisibile.it


Fulvio Di Dio

lunedì 15 giugno 2015

Rutilio Sermonti è tornato nel grande espanso


Rutilio Sermonti con  Riccardo Oliva

Ad memoriam

La prima verità da intendere è questa: che il compito che ci siamo assunti non è da uomini, ma da eroi. Non è affermazione retorica, questa, ma rigorosamente realistica. E, se così numerosi tentativi di riunione delle nostre forze sono falliti, è stato perché si è voluto affrontarli da uomini e non da eroi. E gli uomini, anche di buon livello, hanno una pletora di debolezze, di vanità, di fisime, di opportunismi, che solo gli eroi sanno gettarsi dietro le spalle.


Come tante altre parole, anche “eroe” ha bisogno di una definizione. Non intendo, con essa, riferirmi a un comportamento eccezionale dettato da un attimo di esaltazione, di suggestione e di sacro furore, che può portare fino a “gettare la vita oltre l’ostacolo”. Intendo definire quel fatto esistenziale e permanente, detto “concezione eroica della vita”, che accompagna il soggetto in tutte le sue azioni e pensieri, anche apparentemente più tranquilli. 


Eroe, è quindi chi riesce a spezzare i vincoli condizionanti che lo legano, ora ad ora, alla grigia materialità del quotidiano, per seguire ad ogni costo la suprema armonia del cosmo, il sentiero della super-vita e della partecipazione al Grande Spirito. L’eroe è quindi portato a fare il proprio dovere, senza bisogno di alcuna costrizione, ed ha nella propria coscienza un giudice ben più acuto e inesorabile che un pubblico impiegato seduto dietro a un bancone. Libero, non è chi non ha padrone, ma chi è padrone di se stesso, e quindi l’eroe è il solo tipo umano veramente libero.


Non è che l’eroe non si allacci anche lui le scarpe, non paghi il telefono, non incassi lo stipendio o non partecipi magari a una compravendita. Solo che, per lui, quelle sono incombenze necessarie ma accessorie, secondarie: non sono “la realtà della vita”, come per l’uomo qualunque. Servono a campare, ma vivere per campare gli toglierebbe il respiro.


Per questo, il nostro primo imperativo dev’essere. “tutti eroi!”

(Estrapolato dal testamento spirituale di Rutilio Sermonti da Riccardo Oliva) - 15 giugno 2015 

 .............................


 Rutilio Semonti come io l'ho conosciuto (di Paolo D'Arpini): http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2012/08/avanti-ce-posto-oggi-24-agosto-2012.html 

domenica 14 giugno 2015

Questa è invasione... Bisogna avere il coraggio di dire basta!



...Oggi sembra di vivere in una specie di molliccia gelatina tremolante, in disfacimento. Stiamo assistendo al tentativo di disgregare il tessuto connettivo italiano, la trama e l’ordito della stoffa che  ha vestito la nostra identità. L’eredità di tre millenni è sul punto di affondare in un mare di vigliaccheria  sfibrata, in un liquame di incompetenza, di nullaggine, di indifferenza ed egoismo ripugnante.

Badate bene, nei suoi tre millenni più volte l’Italia è stata invasa. I cosiddetti barbari calavano a depredare. Poi si stanziavano, frammischiandosi, assimilati. La civiltà di Roma sopravvisse alla sua più che millenaria storia. Erano quasi tutti barbari che provenivano dal Nord o dall’Est. 

Ci furono, è vero, due invasioni da Sud. Una araba, che si stanziò in Sicilia, in Calabria e in Parte in Puglia. Oltre ad incursioni piratesche (il pirata tunisino Barbarossa n.d.r.) sulle coste. Ma sia l’occupazione che le incursioni furono fortemente contrastate, con la forza. I ducati Longobardi (35, fino a Benevento), la forze papaline, le Repubbliche Marinare, gli ordini Di Monaci Guerrieri combatterono eroicamente contro gli arabi. Fino alla strepitosa vittoria di Lepanto, quando la forza ottomana fu umiliata.

Oggi assistiamo ad una inversione di tutto questo. Stiamo assistendo ad una invasione africana e mediorientale.

Voluta, programmata, studiata.

“Fuggono dalla guerra!” Biascicano i servi e proni a 90 gradi, quando non sfruttatori e magnaccia. E’ una balla, non mi stancherò di ripeterlo: dei 54 Stati in Africa, pochissimi hanno una situazione bellica attiva. E non confondiamo le millenarie diatribe tribali con stati di guerra. L’Europa riconosce tale stato solo per Libia (Brava Francia! Bell’idea andare a bombardare insieme all’Inghilterra il Rais Gheddafi. Si è ripetuto lo schifo di Suez del 1956), l’Eritrea e la Siria. Tutto il resto dell’Africa non ha stato di guerra riconosciuto ed acclarato.

E allora? Allora l’Europa chiude le sue frontiere. E non accoglie le migliaia, le decine di migliaia di africani che cercano di sciamare nel Vecchio Continente. La Francia ha chiuso le frontiere; la Svizzera non ne parliamo; l’Austria ce li rimanda (andate al Brennero a vedere le processioni…); la Slovenia non scherza: funziona, per sé. Ma anche da lì ne entrano a plotoni affiancati, con il beneplacito delle autorità slovene, ben felici di liberarsi dalle locuste….

Noi no.

Noi permettiamo che si riempiano le nostre città di disperati. Gettati qua e là come animali, sostenuti solo in parte dal cuore dei volontari e dei cittadini. Le bestie hanno di solito trattamento migliore.

Se poi nascono problemi di criminalità, di malattie, di scontri sociali, non stupitevi: è lo sbocco naturale di una situazione gestita da cala braghe, da sciacalli sociali ed economici, da servi sciocchi ed incapaci.

I media radicalscick hanno già suonato l’allarme: attenzione, dicono, se si va avanti così rimpiangeremo i personaggi della Lega Nord, che stanno tuonando.
Vero.

La Gente ha già detto BASTA!

La Gente non ne può più di assistere allo scempio, allo spreco, allo sperpero di risorse a favore degli invasori, contro i Cittadini Italiani.


BASTA! E quando il Popolo dice BASTA! Arrivano tempi bui e duri, durissimi per chi è responsabile della tragedia. Il Popolo esasperato non mangia le brioches di Maria Antonietta.

Fabrizio Belloni