sabato 31 maggio 2014

Nigel Farage è un bravo ragazzo... Parola di Monia Benini e Fernando Rossi


Nigel Farage e Monia Benini

La macchina spara-fango in azione contro Farage è vergognosa... La potenza dei mezzi mediatici impegnati a mistificare e falsificare l'incontro Grillo-Farage è impressionante....

Ma per chi vuole conoscere la verità, basta fare un giro in rete e trovare le dichiarazioni di Farage sull'Unione e sulla dittatura europea. Capirete perché i media vogliono assolutamente distruggerlo... 

Mi avete chiesto cosa avrei fatto io... chi ha seguito le mie conferenze sa che riportavo come esempi di persone coraggiose nell'Europarlamento Paul Murphy, socialista irlandese (riconducibile all'area centro-sinistra), e proprio Nigel Farage, dell'UKIP inglese (riconducibile al centro-destra), che ho avuto il piacere di conoscere di persona. Pur non avendo le sue stesse opinioni in vari argomenti, ma tenuto conto della libertà di voto delle varie delegazioni europarlamentari nel gruppo di Farage, mi sarei rivolta convintamente nella stessa direzione. 

I 5stelle che hanno abboccato alla campagna contro Farage (ovviamente rivolta anche contro Grillo) e ancor più la cosiddetta opinione pubblica hanno delle grosse attenuanti: sono rimasti dentro al contesto di una campagna mediatica dalle proporzioni colossali. Sono gli stessi media e gli stessi partiti a cui vanno bene i Qaedisti inviati in Siria a massacrare cristiani e musulmani che non la pensano come loro....”

Fernando Rossi (condiviso da Monia Benini)


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Commento di Marco Scalisi: “UKIP... mi dispiace, io mi informo, non è questione di non "condividere alcune sue idee", adesso questo lo facciamo santo subito, conosco il soggetto e non da oggi o da ieri, poi ognuno avrà le sue opinioni per me è un razzista, omofobo... e anche altro.”


Commento di Denny Ciro Piscone: “..quello che sinceramente spiace è che moltissima gente cammina con la luce spenta che purtroppo ce ne tanta, e poi viene illuminata da 80 imbroglioni e applaudono, spero vivamente in un risveglio altrimenti qua le cose andranno malissimo ci massacreranno..”



Commento di Beppe Grillo: "La stampa italiana sta scrivendo di tutto su Nigel Farage
Mi ha mandato questo messaggio che ho appena pubblicato sul mio blog: http://bit.ly/1rovi3L
Diffondete la verità su Farage!"

Viterbo - "Viterbium: Caput mundi aut clausi cum clave...?"


Visualizzazione di ESEMPIO CONCLAVE.jpg

La sala del conclave di Avignone si presenta con una immagine suggestiva ed accattivante. Quei seggi austeri e vuoti, come d’incanto, riportano i numerosi visitatori alle atmosfere medievali, delle elezioni al soglio di Pietro. Sembra quasi di rivedere i porporati che intervengono in favore di un cardinale da fare eleggere alla massima carica della Chiesa; o anche di ascoltare le loro preghiere indirizzate allo Spirito Santo, perché illumini le loro menti. 

Invece la sala del conclave del Palazzo Papale di Viterbo è tutto il contrario.  Infatti, è povera, fredda e disadorna. Più che ad una sala che ha visto numerosi conclavi (cinque in totale), tra i quali il più lungo della storia della Chiesa, che dette luogo al neologismo “conclave” (da clausi cum clave), sembra quasi un vecchio magazzino mercantile, rimesso a nuovo, in attesa di essere riempito di scatoloni, o anche di granaglie.

Oggi si parla tanto di un museo del conclave, di una bella installazione multimediale, che faccia rivivere ai turisti i momenti storici della Viterbo “Caput Mundi”. Plaudiamo a queste iniziative, ma conoscendo Viterbo e soprattutto i viterbesi, suggeriamo di cominciare a fare qualcosa che sia realizzabile da subito, senza rimpalli biblici tra i vari enti, che dovrebbero impegnarsi per realizzare questa opera.

Allora, noi che amiamo Viterbo, noi che vogliamo rendere migliore questa nostra città, per nostra ambizione e per i nostri figli, ci permettiamo di suggerire una iniziativa che abbia le caratteristiche di essere realizzata con un impegno di spesa più abbordabile. 

Cominciamo con il migliorare la sala del conclave, facendo ricostruire i seggi in legno così come erano nel medioevo. Magari ne facciamo confezionare diciannove; tanti quanti erano all’inizio i cardinali del conclave più lungo della storia della Chiesa (1271). 

Per creare un minimo di atmosfera, basterebbe creare questi seggi e posizionarli addossati alle pareti della sala. Poi per dare un tocco di verosimiglianza, agli accadimenti dell’epoca, che ricordi l’episodio del tetto scoperchiato per ordine del Capitano del Popolo Raniero Gatti il Giovane, basterà riproporre un esempio di tenda improvvisata, con panneggi di velluto rosso, come quelle che i nostri storici ci dicono furono arrangiate dai cardinali, per proteggersi dalle intemperie e dal freddo della notte. Quindi le prime spese, in attesa del museo multimediale dei Conclavi, sarebbero di lieve entità: due file di seggi contrapposti con capienza di almeno venti posti, dieci sul lato destro e dieci su quello sinistro, e alcuni bastoni piantati a mo’ di tenda, ricoperti con panneggi di velluto rosso cardinale. 

Poi potremo attendere con pazienza, che gli enti che dovrebbero finanziare il museo, si mettano d’accordo sulla ripartizione delle spese.

Fatte queste prime opere i turisti avranno di che godere, respirando l’atmosfera giusta, e la nostra città, anche senza essere Avignone, comincerà il suo cammino verso quel turismo religioso tanto agognato, che fa ricchi i nostri cugini d’oltralpe.


Giovanni Faperdue

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Intervento integrativo di Michele Bonatesta: 

Illustrissimo giornalista e storico viterbese,Giovanni Faperdue.
Mi lasci subito dire che sono perfettamente d’accordo con lei, quanto meno nel vero significato che il suo intervento sul Palazzo Papale di Viterbo non può non avere, e cioè che… un Palazzo Papale così come è quello di Viterbo non serve a niente ed a nessuno.

Non serve ad una città di arte e di cultura.
Non serve ad una città che si accinge a realizzare il Museo dei Conclavi.
Non serve ad una città che dispone del Museo del Duomo.
Non serve ad una città che vorrebbe diventare città turistica.
Non serve, per l’appunto, ai turisti.
Non serve alla Chiesa.
Non serve alla storia.
Non serve, per l’appunto ancora… come già detto… a niente ed a nessuno.

Massì.

Un Palazzo Papale come quello di Viterbo serve solo a quei viterbesi che - la notte -  si siedono sui gradini della scalinata per chiacchierare, fumare, bere e… quant’altro.
Un Palazzo Papale come quello di Viterbo serve solo a quei turisti che alla fine cedono alle vaghe reminiscenze scolastiche che parlano loro di Viterbo come ex città dei Papi, di Viterbo come sede del conclave più lungo della storia dei conclavi ed alla fine cedono – come già detto - alla curiosità di una visita.

Epproprio: una visita alla ex Città dei Papi, una visita al Palazzo Papale dove si svolse il  conclave più lungo della storia, il tutto per una sosta di circa cinque minuti… giusto il tempo di girare le spalle al Palazzo Papale e farsi unselfie davanti la loggetta con le arcate.

Tutto qui.

Tutto qui per poi tornarsene a casa con quella domanda che sicuramente non potrà non ronzare loro nel cervello per chissà quanto tempo: “ Ma valeva davvero la pena di venire a Viterbo ? “

Epproprio, carissimo giornalista e storico della nostra città, gentilissimo Giovanni Faperdue : “ Ma davvero vale la pena di venire a Viterbo per vedere l’attuale Palazzo Papale ? “.

La risposta lei se l’è data – di fatto – da solo e quindi penso sia inutile continuare ad infilare il dito nella piaga.
La sua, infatti, è stata una risposta implicita, caritatevole.
Della serie… della serie… il Palazzo Palale non è come…la sera del 3 settembre.
Il Palazzo Papale non è come la sera del 3 settembre,dove tutta la città ( e non solo) si stringe intorno a Santa Rosa, alla sua tradizione, facendo esplodere nel buio della notte tutta la gioia della sua Fede… tanto da far pronunciare a Giovanni Paolo II quella frase oramai diventata storica, frase pronunciata da un Papa già in odore di Santità “ Valeva la pena di venire a Viterbo “.

Una frase che in tantissime altre città che avessero avuto la fortuna di avere un Papa-Santo che l’aveva pronunciata… una frase – le dicevo -  che in ben altro modo sarebbe stata sfruttata in qualsiasi altra parte del mondo, non certo relegandola ad un semplice dichiarazione di ‘ stupore ‘ per il passaggio dellaMacchina di Santa Rosa.

Eggià… perché… perché sicuramente Papa Giovanni Paolo II avrà voluto manifestare il suo plauso ‘ anche ‘ per la Macchina di Santa Rosa e per i Facchini di Santa Rosa ma – ad avviso del sottoscritto, carissimo Giovanni Faperdue – quel… “ valeva la pena di venire a Viterbo…” era rivolto non a loro ma al ‘ cuore ‘ della città di Viterbo che in quel momento palpitava per la sua Santa bambina portata in trionfo lungo le vie della città, era rivolto a quel tripudio di Fede che non poteva non toccare il cuore di un Santo come Papa Giovanni Paolo II.

Il Palazzo Papale, dicevamo, dunque.
Un Palazzo Papale che così com’è non serve a niente ed a nessuno se non – come già detto – ai pochi, pochissimi secondi di… un selfie.
Un Palazzo Papale che – come giustamente rilevato ‘anche ‘ da lei -, andrebbe fatto rivivere anziché lasciarlo come è, abitato solo dai fantasmi di un passato che viene ricordato … ogni morte di Papa.

In realtà, nei cinquant’anni circa della mia attività politico-giornalistica, non so più nemmeno io quante volte sia tornato su questo argomento.
Sono d’accordo con Lei – dunque – quando dice che occorrerebbe fare rivivere il Palazzo Papale di Viterbo ma non sono assolutamente d’accordo, carissimo Giovanni Faperdue, con il solito… bicchiere mezzo vuoto del quale siamo soliti accontentarci  noi viterbesi.

Eccerto: a Viterbo - come dappertutto in Italia, del resto – non c’è mai stato nulla di più definitivo del… provvisorio.
Mettere due file di panche nella sala del Conclave a ‘ricordo ‘ degli scranni dove sedevano i Cardinali servirebbe solo ad aumentare il senso di tristezza che già  trasuda abbondantemente dalle pareti di quella sala.
Di tristezza e di abbandono della storia da parte del presente.

Nossignore.

Il Palazzo Papale andrebbe ‘ rigenerato ‘ ( e reso fruibile ) in tutte le sue stanze, con mobili, suppellettili, manichini, stoffe e… quant’altro.
Né più né meno di quanto c’è nel Palazzo Papale di Avignone dove i turisti fanno la fila per entrare (pagando) e – quando escono . possono tranquillamente esclamare:“ Valeva la pena di venire ad Avignone “.

Epproprio: far rivivere il Palazzo Palale di Viterbo significherebbe, carissimo Faperdue, far rivivere la città, risuscitare l’artigianato, far risorgere le tante piccole botteghe degli artigiani, ridare immagine e contenuto a San Pellegrino.
Significherebbe, magari, anche ‘ giustificare ‘ un Hotel del Conclave ( a 5 stelle)  al posto del vecchio Ospedale Grande degli Infermi.
Significherebbe, insomma, portare lavoro e ricchezza a Viterbo, in altre parole ma… c’è – purtroppo - … un ‘ ma ‘.
Un ‘ ma ‘ che è sempre esistito e che nessuno ha mai avuto il coraggio di… ammettere.
Un ‘ ma ‘ grande come una ‘ casa ‘ che nessuno ha mai avuto il coraggio di… denunciare.
E, come al solito, anche questa volta tocca al sottoscritto ricoprire il ruolo del vecchio borbottone.

Essì, carisimo Faperdue: la verità è che se nessuno mette mano al Palazzo Papale di Viterbo non è solo questione di soldi ( come per tutte le cose) ma è perché… perché c’è ben altro.
Epproprio: c’è un problema … grosso quanto una casa.
Eccerto: c’è un problema grosso come… comel’abitazione del Vescovo, carissimo Giovanni Faperdue, storico e giornalistico viterbese.

Il Palazzo Papale, infatti, è ‘ la casa ‘ del Vescovo di Viterbo, da sempre.

Il Cardinal Bertone ha un attico di alcune centinaia di metri, i Vescovi di Viterbo hanno sempre potuto disporre, come loro abitazione, addirittura… del Palazzo Papale.
E far rivivere il Palazzo Palale di Viterbo, oggi significherebbe, inevitabilmente, dare ‘ lo sfratto ‘ alla Curia viterbese ed al Vescovo, oggi e sempre.
Capisce ora, carissimo Giovanni Faperdue, perché – ad avviso del sottoscritto, ovviamente - le due file di banchi nella Sala del Conclave non servirebbero assolutamente a niente?
Mi sono spiegato per quale motivo, molto probabilmente, a Viterbo nemmeno quelle due file di banchi da lei auspicate nessuno si permetterà mai né di proporre né di realizzare o quei tendaggi ?

Se la Curia fosse d’accordo, infatti, se il Vescovo fosse disposto a traslocare – infatti – i soldi per una cosa del genere Viterbo sicuramente li troverebbe.
Magari andandoli a cercare in Europa.
Magari andandoli a chiedere a qualche mecenate ( a… sconto fisco).
Magari andandoli a cercare in Vaticano.

Epproprio, carissimo Giovanni Faperdue: il Vaticano.
Il Vaticano e… il Papa.
Papa Francsco, carissimo Giovanni Faperdue.
E se si trovasse il modo di… arrivare a lui ?
Lui potrebbe anche ritenere che sia arrivato il momento che il Palazzo Papale di Viterbo torni ai Papi, cioè alla Chiesa, per essere goduto da tutti.
Probabilmente… il progetto di fare rivivere un pezzo di storia della  Chiesa mettendola a disposizione di credenti e non credenti potrebbe trovarLo d’accordo.
Probabilmente… probabilmente Lui stesso potrebbe ritenere che un Palazzo Papale come abitazione del Vescovo ‘ di turno ‘ potrebbe essere eccessivo e meritevole invece di essere restituito al… popolo plaudente.

Essì: l’unica speranza per noi viterbesi, egregio giornalista e storico Giovanni Faperdue,potrebbe essere proprio Lui, Papa Francesco, Francesco.
Nessun politico, nessun amministratore… di centro di destra o di sinistra… si sognerebbe mai – infatti -  di ‘ dare lo sfratto ‘ al Vescovo (di turno) di Viterbo.
Ma Lui… Lui sì: Francesco potrebbe sicuramente chiedere al Vescovo di cambiare abitazione restituendo il Palazzo Papale di Viterbo ai viterbesi e… alla  ex Città dei Papi !


O no ?


Sen. Michele Bonatesta

venerdì 30 maggio 2014

La donna... la parte migliore del'umanità!


"Ci vogliono molti anni per diventare giovani..."  (Pablo Picasso)



Gli uomini non saranno mai liberi salvo che non lo siano anche le donne.

“Ho accettato le donne per la prima volta su una base egualitaria con gli uomini; sono a favore della liberazione delle donne perché so che gli uomini non saranno mai liberi salvo che non lo siano anche le donne. La loro liberazione va di pari passo, perché sono due facce della stessa medaglia, naturalmente sono arrivate qua molte più donne, poiché per secoli sono state ignorate, insultate e mai accettate come uguali agli uomini, così molte più donne arriveranno e qui ci saranno solo uomini pronti ad accettarle come pari, attorno a me lo sciovinismo maschile non ci può essere, è una famiglia con persone uguali, con pari dignità. 
Se le donne fossero state rispettate nel passato, l’umanità non sarebbe stata in un casino così come lo è oggi, perché le donne sono metà dell’umanità, sono private dell’educazione, di ogni libertà, di potersi muovere, abbiamo ostacolato, mutilato, distrutto una nostra metà e se siamo miserabili, a chi dobbiamo dare la colpa? 

Sono a favore della liberazione delle donne, ma non nella maniera in cui lo è il movimento di liberazione delle donne: esso non è un´autentica rivoluzione e sta prendendo un verso molto reazionario, sta provando a imitare gli uomini, ma ricorda che imitare non ti renderà mai pari, al massimo farà di te una copia, l´originalità sarà perduta."


Le donne sono state continuamente represse.
“Per migliaia d’anni l’uomo ha dominato le donne; a lui è stata data ogni opportunità e occasione, la donna, invece è stata continuamente repressa, mutilata: non le è stato permesso di competere alla pari con l’uomo; per questo motivo, non sappiamo quanti Gotama Budda, sulla sponda delle donne, abbiano perso la possibilità di fiorire e neppure, a quanti Albert Einsteins sia stata negata possibilità di crescita.
È davvero una cosa strana, persino dimensioni quali la poesia, la musica, la danza sono dominati dagli uomini; i più grandi ballerini del mondo sono stati uomini, non donne, eppure le donne dovrebbero essere le prime rispetto ad ogni ballerino maschio; ma per poterlo fare c’è bisogno di opportunità; serve educazione e allenamento. Se precludi all’umanità intera di ricevere istruzione, training, educazione, l’intera società e il mondo intero, senza necessità, si impoverirà.
La mia enfasi è nel dare alle donne rispetto, l’uguaglianza non è contro gli uomini; il mondo appartiene a entrambi e quindi entrambi devono contribuire a renderlo quanto più bello e divino possibile.
L’uomo da solo ha creato solo guerre; in tremila anni ci sono state cinquemila guerre. La vita serve giusto a combattere? Ad ammazzare, massacrare, violentare? La storia è piena di assassini e chiami quegli assassini grandi uomini.’’
Metà dell’umanità è stata privata della possibilità di far crescere la propria coscienza.
“L’uomo ha picchiato le donne, le ha represse, condannate, non sapendo che in questo modo privava metà dell’umanità dal poter crescere spiritualmente; questa metà avrebbe potuto imparare l’arte di salire verso il divino e in questa maniera, anche l’uomo avrebbe potuto percorrere la stessa via, per questo dico che la liberazione delle donne e anche quella dell’uomo, anzi più quella dell’uomo che delle donne.”
Alle donne deve essere data completa libertà.
“Se in tutto il mondo alle donne fosse data la libertà di fiorire nel proprio potenziale, ci potrebbero essere moltissime donne illuminate, mistiche, poetesse, pittrici e questo contribuirebbe a migliorare non solo la parte femminile del mondo, ma tutto quanto, perché è un’unità: ciò offrirebbe all’uomo dimensioni nuove: il modo di vedere delle donne è diverso; l’uomo guarda le cose in una maniera, le donne invece, hanno una prospettiva diversa e la vita diventerebbe più ricca.
Alle donne deve essere data completa libertà e pari opportunità per la loro individualità per il bene di entrambi, uomini e donne; così facendo ci sarebbe un maggior senso dell’umorismo; le donne sanno ridere con maggiore grazia degli uomini, hanno un grande potenziale, ma è represso, condannato, criticato. Hanno vissuto una vita in una tale miseria che non puoi aspettarti da loro alcun senso dell’umorismo.
Ma non è lontano il giorno in cui tutta la terra si riempirà di risate; invece di parlare di guerre e i politici far discorsi in tutto il mondo, invece di prediche di stupidi preti che non sanno niente, sarebbe molto meglio se ogni uomo e donna fosse capace di vedere il lato comico della vita e ne gioisse.”
Osho

mercoledì 28 maggio 2014

Viterbo (cor botto) - Michele Bonatesta scrive a Matteo Renzi


parodia-renzi (5)

Gentilissimo Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi.

Consenta ad un ‘ vecchio ‘ (anche se ha ‘appena’ 72 anni) ex senatore della Repubblica Italiana (XIII e XIV Legislatura) di complimentarsi con Lei per il successo ottenuto (per il Pd) alle elezioni teste conclusesi, europee, regionali e amministrative.

Un successo che nessuno si aspettava con questi numeri, diciamocelo francamente, a cominciare da Lei se è vero che sino all’ultimo momento Lei stesso si è sforzato di negare qualsivoglia valenza politica ( nei confronti del Suo governo)   a quello che sarebbe stato l’esito finale del voto, sottolineando come – in ogni caso – il risultato non avrebbe minimamente inciso sulla tenuta del Suo governo.

Essì, carissimo Premier Matteo Renzi: nessuno si aspettava ‘ il botto ‘ che l’ha portata inaspettatamente nell’olimpo dei ‘ grandi‘ del centrosinistra italiano, il più grande in assoluto se è vero che quel 40 per certo circa il Pd mai e poi mai – in passato – se l’era sognato.
Complimenti, pertanto, da parte di chi non cerca di unirsi al coro degli entusiasti dell’ultimo momento, ‘ entusiasti ‘ il cui unico vero scopo è quello di provare a salire sul carro del vincitore.

Nossignore, illustrissimo Presidente Matteo Renzi: il sottoscritto non appartiene a quelli che ‘ salgono sul carro del vincitore ‘ né tantomeno a quelli che provano a saltare sul treno che passa in corsa (essendo stato io stesso, nella mia carriera politica, sempre un… vincente) anche per via di quella età un po’ avanzata di cui Le ho parlato prima , età che induce quantomeno alla prudenza chi non ha più il fisico adatto agli ‘ sport estremi ‘ (della politica).

Nossignore, illustrissimo Presidente Matteo Renzi: il sottoscritto non è tra quelli che si ritengono vincitori per averla votata dato che – la rassicuro subito – il sottoscritto non è compreso in quel quaranta per cento circa che il 25 maggio scorso l’ha votata.

Nossignore, illustrissimo Premier Matteo Renzi: il sottoscritto il 25 maggio scorso non è andato a votare.
Epproprio, illustrissimo Premier Matteo Renzi: il sottoscritto appartiene a quel 42 per cento circa che non è andato a votare.

Essi, il partito del… 42 per cento.
Il primo partito in assoluto, oggi, in Italia.
Il partito degli astenuti ( dal voto).
Il partito che è stato il vero vincitore di questa tornata elettorale se è vero che… il 42 per cento degli italiani ha detto di essere stanco di questa politica.
Epproprio: il 42 per cento degli elettori ha detto… di non credere più ai politici di oggi.
Il 42 per cento degli elettori ha detto di… non credere più in ‘ questi’ partiti che si riciclano e si frammentano di continuo camuffandosi sotto le mentite spoglie di nuovi loghi e sempre più banali slogan, con i personaggi di sempre.
Il 42 per cento degli italiani ha detto di…  non sentirsi più rappresentato e compreso in questa finta ‘ democrazia ‘ dove in realtà si è ‘ compressi ‘ dai finti democratici interessati solo al potere ed alla gestione del potere.

Essì, carisimo Presidente Matteo Renzi: il sottoscritto è il vincitore in astratto, ma lei è il vincitore assoluto di queste elezioni del 2014.
E d’altronde è pure giusto che sia andata così.
Lei questa volta, a differenza di altri in altre occasioni -, Lei questa volta – dicevo -… prima delle elezioni ci ha messo la faccia.
Lei stesso lo ha sempre detto e ripetuto, sin quasi alla nausea.
Evvero: Lei ci ha messo ( come suol dirsi)… la faccia parlando alla pancia della gente.

Quegli 80 euro promessi a chi guadagna sino a 1500 euro…
Quegli 80 euro promessi ( nel 2015) anche ai pensionati ed a coloro che sono già sulla soglia della povertà…
Quegli 80 euro promessi e che saranno solo l’inizio di…

Essì!
Eppoi…
Eppoi… le riforme.
Epproprio: la ‘ promessa ‘ delle riforme.
Eppoi… il lavoro.
Epproprio: la ‘ promessa’ di nuovi posti di lavoro.
Eppoi… la scuola.
Epproprio: la ‘ promessa ‘ di nuove scuole sancita dal…dammi cinque.
Eppoi…il fisco.
Epproprio: la ‘ promessa ‘ di un fisco più equo e… meno invasivo, che lasci sopravvivere chi fa fatica a sopravvivere.
Eppoi… l’ambiente.
Epproprio: la ‘ promessa ‘ di una maggiore attenzione all’ambiente in cui viviamo.
Eppoi… la salute:
Epproprio: la ‘ promessa ‘ del diritto alla salute per tutti, non solo per chi ha i soldi per curarsi dove meglio vuole.
Eppoi…
Epproprio: quante ‘ promesse ‘, illustrissimo presidente Matteo Renzi, in una sola campagna elettorale.

Lei è stato abilissimo nel parlare alla ‘ pancia ‘ della gente.
Una pancia di gente il più delle volte disperata.
Di gente che oramai ha solo la speranza a cui aggrapparsi.
La speranza in tutte quelle ‘ promesse ‘, carissimo Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che Lei ci ha fatto.

Prima… durante… e dopo !.

Lei ci ha messo la faccia, ma quel 40 per cento circa di elettori che l’hanno votata ci ha messo… la speranza, carissimo Premier Matteo Renzi..

Essì, chi è disperato si aggrappa sempre alla ‘ speranza ‘.
La speranza che… qualcosa cambi.
Quanti hanno ‘sperato ‘ quando si parlò della ‘ cura Di Bella ‘ per il cancro?
Quanti hanno ‘ sperato ‘ ( e continuano a sperare) quando si è parlato di stamina e… metodo Vannoni ?
Ed ora in tanti hanno sperato nell’arrivo del Messia ( della politica).
Ed ora in tanti hanno visto il Lei, Matteo Renzi, il nuovo Messia ( della politica).
Eggià: il quaranta per cento circa degli elettori (demo)cristianinon ha votato il Pd ma ha votato Lei, il nuovo Messia Matteo Renzi, illustrissimo Premier.
E’ da Lei che – ora – i nuovi (demo)cristiani aspettano i miracoli, carissimo presidente Matteo Renzi.
E’ da Lei che ora, i vecchi ‘ pagani ‘ del Pd dovranno guardarsi per non essere costretti anche loro a provare come ci si trovi quando si è ristretti  nelle catacombe ( della politica).
E’ dai vecchi ‘ pagani ‘ del Pd che Lei ora, carissimo presidenteMatteo Renzi, dovrà guardarsi specie dopo che ha promesso di gettarli nella fossa dei leoni, pardon… nel deposito della rottamazione.
Specie se la rottamazione passerà, necessariamente, anche dal… territorio.

Epproprio, carissimo premier Matteo Renzi: ci crede se Le dico che non la invidio nemmeno un po’ ?

Essì.
Eggià.
Epproprio.

In fin dei conti… in fin dei conti… prima… prima… è vero… prima Lei ci aveva messo la faccia.
Ma ora… ora… ora, carissimo presidente Matteo Renzi… ora… essì… è meglio che glieLo dica: ora… Lei lo sa… ora…ora al posto della faccia Lei ci sta mettendo… il culo!

Ed è più pericoloso.


O no ?


(ex) senatore Michele Bonatesta

martedì 27 maggio 2014

Grillo... la vittoria annunciata diventa sconfitta



I tuttologhi del piccolo schermo e della carta hanno individuato la sconfitta di Grillo alle Europee in due fattori: 
a) l'eccessivo turpiloquio urlato, 
b) il non aver "portato a casa" nulla.

Errori. Errori che delineano una incapacità presuntuosa di leggere la realtà italica.

Non volendo sembrare presuntuoso (come in effetti sono, come tutti quelli che pensano con la propria testa), mi rifaccio a chi non può essere discusso, soprattutto da questa massa di cialtroni: Leo Longanesi.

Il "piccolo demonio" suggerì, all'atto del referendum monarchia-repubblica, cosa dovesse fare l'Umberto re di maggio per vincere le urne.

Tra il serio ed il faceto, Longanesi scrisse che il re avrebbe dovuto farsi amputare una gamba SOPRA il ginocchio (insisté su questo aspetto) e, con la gamba dei pantaloni agganciata con una spilla da balia, alla divisa da soldato, girare l'Italia a far campagna elettorale. 

Era un'iperbole, ovviamente, ma indicava la profonda conoscenza delle polluzioni del popolo dello Stivale.

In altre e sempre attuali parole: in Italia l'errore micidiale, definitivo è gridare che si vince, che si è già vinto. Costò caro a Togliatti, a Berlinguer, ora a Grillo.



Mai dire che si è vinto: si diventa antipatici.

Mai dire che si è vinto: corriamo sempre in aiuto del debole e il sopraffattore lo percepiamo come fumo negli occhi.

Questa per me è la ragione vera e prima della sconfitta del Grillo. Una motivazione a-razionale, a-politica. Una motivazione di stomaco e fegato.

Cosa farà ora il Ligure? Ha due possibilità: 
a) continuare a urlare e a fungere da valvola di sfogo, ed avrà un futuro, in sedicesimo, ma utile ai poteri forti; 
b) fare la rivoluzione sul serio, ma a rischio totale, come sempre richiedono le rivoluzioni.


Fabrizio Belloni


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Commenti:

Commento di I.A.: “Non è successo niente di così importante: un provvisorio travaso di voti da FI al Pd, nella forma di prestito a interesse, nel tentativo psicologico di fermare m5s. L'Italia è la stessa di prima, renzusconi dovrà restituire il favore a burlesrenzi, sulla pelle e le palle degli italiani, quelli che ci cascano...”


Commento di I.O.: “Insieme agli amici di Udc e al Ppe di Mario Mauro (44 gatti in fila per 6 col resto di 2) abbiamo superato lo sbarramento del 4% - afferma Alfano- e rivendichiamo con chiarezza e ORGOGLIO DI AVER SALVATO l'Italia". (PER LA SERIE: portace n'artro litro...)”



Commento di C.T.: “oltre 20 milioni di Italiani hanno votato per il partito della delusione (ovvero di chi non ha votato). Delusi da Berlusconi, perché non ha saputo distinguere tra politica e culto della personalità. Delusi da Grillo, perché non ha mantenuto quanto promesso. Delusi da Renzi, perché ha sepolto definitivamente quel Pci che rappresentava la loro giovinezza, umana e politica...”


Commento di A.R.: “Ha fatto SPLASH! Ci riferiamo a Beppe Grillo, del quale riportiamo alcuni dei proclami pre-elettorali :
“La rivoluzione è annunciata!”
“Vinciamo noi e poi li mandiamo tutti a casa!”
“Noi secondi? Fantascienza!”
“Siamo un meteorite che cambierà questo Paese!”
“Dopo avere vinto andremo a Roma (scimmiottando la Marcia su Roma – ndr), ma noi siamo francescani!”.
“Se vinciamo vogliamo elezioni anticipate e un nuovo Capo dello Stato!”
“La lupara bianca attende Renzie!”
“Giornalisti, industriali e politici, sono un orrendo trio che va giudicato con un processo popolare, mediatico”.
“Le manette non mi interessano, mi interessa fare un processo pubblico a chi è stato connivente!”
“L’ebetino (Renzi) in Europa va solo a fare due leccate di culo alla Merkel!”
“Faremo un referendum e chiederemo di uscire dall’euro”
“Ormai digos, dia e carabinieri votano tutti per noi!”
“Mi danno del cattivo, di Hitler e io ho detto sono oltre, siamo Charlie Chaplin!”
Crediamo che quest’ultima affermazione sia la più calzante, perché l’unica cosa nella quale Grillo riesce veramente bene è FAR RIDERE!”

lunedì 26 maggio 2014

Europa: "In hoc signo vinces" - Analisi post elettorale crudele e "insensata"


CHI HA VINTO LE “EUROPEE”?

Risposta: Putin

Ma sei scemo?”, l’obiezione scatta dall’imbecille di turno. “In Russia non si votava, non è neanche nell’Unione Europea”. Frasi da premio Nobel. Dell’ovvio e dello stupido.
Se invece guardiamo con occhio disincantato e con il grandangolare quello che è uscito dalle urne, si vede delineato un quadro per alcuni scioccante, per altri (per me, per esempio) esaltante.

Prima considerazione. Astensionismo alle stelle, crescente ed inarrestabile. “Quest’Europa” è più di una delusione, è un tradimento di un amore regalato, è una speranza stracciata, è un’attesa neppure presa in considerazione. E gli europei lo hanno mandato a dire chiaramente: l’Europa dei banchieri, dei poteri forti, delle multinazionali non è la nostra Europa. Vi delegittimiamo standocene a casa, rifiutando la vostra offerta …. “democratica”. Faranno finta di niente, gli esponenti della casta, anzi, rafforzeranno lo strato di vinavil sotto il sedere incollato alla poltrona-bancomat. Mi ricordano quella del tipo che cade dal decimo piano “Per ora va bene, dice ad ogni piano, per ora va bene…..”. 
Contenti loro………

Ed anche la metà degli europei che ha votato, ha mandato messaggi di ribellione forti e chiari.

In Inghilterra stravince la nuova destra, anti europea, anti immigrazione, anti banche, anti city. Vogliono uscire dall’Europa. Ponti d’oro, perbacco. Ma, in verità, ci siete mai stati in Europa, cari albionici? Via, via, ….. andatevene con gli SUA, il vostro figlio storico.

In Francia stravince l’estrema destra, anti europea, anti immigrati, anti banchieri, vagamente anti semita. Aggancio con le masse popolari, non solo con il ceto medio.

In Italia stravince Renzi, il non precedentemente votato e certificato a posteriori, il democristiano rimasto solo al governo orfano d’alleati. (Ennesima dimostrazione che le elezioni sono una inutile manifestazione di sperpero di quattrini, tempo, energie. Mistificazione giuridico-morale). Dato positivo: il Berlusconi si farà leccare le ferite (mortali) dal cagnolino Dudù, unico fedele rimastogli.

In Germania vince la Angela: e vince pur arretrando. E ci mancava! Ha obbligato l’Europa a fare quello che voleva. Però i segnali arrivano anche da lì: Nazisti sfondano la barriera, nuova destra si affaccia e si afferma. Spiegazione: attenti, se le cose vanno male, ci muoviamo noi. Come sempre.

Nel resto d’Europa, a parte la povera e massacrata Grecia (attenti: tutto il PIL della Grecia è inferiore a quello dalla provincia di Verona, tanto per mantenere le proporzioni), si affermano tumultuosamente i partiti più o meno xenofobi, nazisteggianti, nazionalisti comunque. E non parlo solo dell’Ungheria. Svezia, Danimarca, Cechia…..
In sintesi: quest’Europa ha fallito la missione. Il servilismo nei confronti del sistema bancario mondiale, col suo culmine nella presentazione di quel vermiciattolo viscido che è l’Euro, ha iniziato il proprio funerale. Poco da vivere, per la “non moneta” Non si torna indietro. I Popoli vincono sempre, alla faccia degli adunchi, pelosi, usurai gnomi dalle mani avide e dai nasi a becco.

Oggi l’Europa, la sua esistenza ha un difensore, uno scudo, un guerriero sceso in campo, Vladimir Putin, che ha mostrato i denti (e le truppe corazzate!) quando i “poteri forti” hanno cercato di far ribellare le periferie dell’Impero: Cecenia, Ossezia, Nagorno Karabak, Crimea, Caspio e Caucaso, Georgia…. Giù le mani, bastardi! Non provateci, perché da queste parti si spara sul serio!

Oggi l’Europa ha un difensore, Vladimir Putin, che conia monete d’oro, destinate a sostituire lo sfilacciato, duplicato, falso dollaro.
Putin, che stringe un patto con i Tedeschi, perché combattersi è guerra civile e disastrosa per entrambi, mentre l’alleanza e lo scambio è diventato l’incubo degli SUA, della City londinese, nel covo Tel Aviv.

La risposta dell’Europa, con astensionismo stellare, con successi anti europei, con l’Euro che è simpatico come una carie dentale e moribondo allo stato terminale, con affermazioni dell’estreme destre, ciascuna nei suoi modi e nazioni, con le due caste ueiste traballanti e moribonde, sta a dimostrare che i Popoli europei sono pronti per una nuova Europa, per un nuovo patto sociale europeo. Banche, multinazionali, poteri forti finanziari, grandi famiglie storiche, hanno due strade davanti a loro. La prima (che non sarà percorsa) è un auto dimensionamento, un dignitoso ritiro, comprendendo che la loro stagione è finita. Sarebbe una strada intelligente e dignitosa. Quindi non intrapresa.
La seconda porta ad uno scontro che rischia di non essere solo sociale, ma che può sconfinare nella lotta armata, nel confronto bellico. Ci sono una decina d’anni di tempo. Poi di tempo non ce ne sarà più.

Hanno tirato fuori i cavalli dalle stalle, le Walkirie, e in Europa si sente con crescente furore la musica di Wagner: la cavalcata delle Fanciulle Guerriere si sta trasformando in una carica inarrestabile.

Europa, erwache!


Fabrizio Belloni 

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Considerazioni aggiunte:

Ha vinto la Democrazia Renziana.
Ha vinto la continuità con un ventennio grottesco (1), di politica in balia di inaudite aggressioni alle istituzioni (2) , oltre che di famiglie d’affari e affari di famiglia (3)
Ha vinto l’ipocrisia di chi straparla di Europa e omette di informare su come vanno davvero le cose in Europa (4) ,
Ha vinto la malafede di chi ha affidato la speranza degli italiani al gioco d’azzardo (5)
Ha vinto la politica della mercificazione della politica (6)  ,
Ha vinto l’arroganza di chi propone un futuro fatto di passato uguale e più brutto di prima (7),
Ha vinto la pluriennale strumentalizzazione del servizio pubblico televisivo (8) che, con la complicità di chi avrebbe dovuto fare opposizione (9) , ha prodotto informazione di denigrazione, omissiva e di propaganda (10), per ammansire e controllare la pubblica opinione
Ha vinto la sintonia col malaffare(11)
Hanno vinto i partiti “ruota di scorta” (12),
Hanno vinto l’incoerenza e mancanza di trasparenza (13),
Hanno perso gli italiani
Hanno perso perché tollerano una classe politica che non ha mai posto il problema del conflitto di interessi e, al tempo stesso vuole incaprettare ancora di più l’informazione svendendo l'asset tecnologico della comunicazione televisiva a privati
Hanno perso perché tollerano una classe politica che non ha mai chiesto pubblicamente scusa per la presenza nei partiti dei ladri di regime come genovese e i greganti
Hanno perso perché non temono chi dice ai sindacati "l'aria è cambiata"
Hanno perso perché subiscono impotenti leggi contro i dettami costituzionali in materia di lavoro
Hanno perso perché accettano che un delinquente epocale, non estraneo alle vicende più oscure e tragiche della storia repubblicana, venga accolto al tavolo delle riforme
Hanno perso perché tollerano farse come la falsa abolizione delle province
Hanno perso perché subiscono passivamente la palese collusione politica di finti schieramenti avversi

adriano colafrancesco  - adrianocolafrancesco50@gmail.com



PS: ascoltare per credere


(1) Ultimo ventennio

(2) Aggressioni impunite e beffarde alle istituzioni

(3) Famiglie di affari e affari di famiglia

(4) Auf wiedersehen

(5) Gioco d’azzardo

(6)
Compravendita di parlamentari
Fideiussione Lega Nord

(7) Ritorno al futuro (cinque)
EXPOlliamoli tutti
Daniela Picierno e Michaela Boschi

(8) Tg1 di Minzolini
Lara Comi a otto e mezzo – 14 maggio 2014

(9) Il mancato dovere dell’opposizione

(10)
RAI – radio denigrazione italiana
Tg3 ‘a menzogna
Te la do io l’informazione tour
La rappresentazione del M5S in televisione
L’abolizione delle Province Italiane
…nine, eight, seven, six,
canale5, Rete4, Rai3, Rai2, Rai1…partito!
Bene benissimo, bravo bravissimo
Tg marketting
Propaganderò (Rai 3)

(11) La sintonia

(12) Alfaniani

(13) Trasparenzia e coerenzia