martedì 30 aprile 2013

Lo specchio si è rotto... tutta colpa dei gatti del Quirinale



I  GATTI ROSSI, NERI, AZZURRI E GLI INDEMONIATI CELESTIALI APPARTENENTI AL GRANDE ASSEMBLAMENTO DI PEDOFILI AI DANNI DEGLI INNOCENTI, TUTTI DIFESI DA IMPONENTI FORZE DI POLIZIA, HANNO SPACCATO LO SPECCHIO PORTANDO DIVERSI ANNI DI DISGRAZIA AL PAESE.

Non serve più parlare e tanto meno logorarsi il fegato, l’Italia è come un carro sgangherato alla deriva, dove la Comunità ha perso il buon senso del Ragionamento, con la sostituzione continuativa dei  cavalli o degli asini, invece di cambiare il carro rappresentato dal sistema di incosciente corruzione sviluppato nel Paese.

Lo sconcerto Psicologico insano molto diffuso a livello Nazionale è presto servito sia dall’alto come pure dal basso da ingenue teste quadre, mentre la gente moriva di sofferenze inflitte dall’Organizzazione dei Professori distruggendo ulteriormente il Paese, tre milioni di Turchi Portoghesi gli hanno sostenuti nelle ultime elezioni, dimostrando che l’Egoismo, l’Informazione, la Cultura e l’ignoranza marciano di pari passo.

Molti plaudono all’ultima azione del palazzo la quale altro non è che una grande porcata destinata a durare il tempo di una o due stagioni, in cambio dell’annullamento di tutti i processi di condanna dei vari Barabba con i nomi di fantasia:  Belluschia, Penna Bianca, Mortadella, Grissino, Baffetto, il Cretino, la Coccodrilla, Sinda e i suoi Cati, Leghacci, Mani Pulite, il Clero, Regioni e Associati, le Banche, ecc., tutti ben rifocillati affondando liberamente le mani nel calderone Economico con le stravaganti libertà Politiche assunte dai Partiti, i quali oltre al Finanziamento illegale, anche le tresche Associative Regionali in supporto della Politica, sono oltre trenta mila sulla cresta dell’onda distruttiva, tutti da galera.

Come si può notare, anche in questa occasione è mancato il buon senso, programmando 21 Ministeri, persino il Ministero dei Clandestini considerati i salvatori Nazionali della Politica, ma i grandi manovratori delle masse di oche umane hanno dimenticato i due Ministeri più importanti, il Ministero delle Ingiustizie, il Ministero delle Disinformazioni e il Ministero dei Diritti dell’Uomo, i Diritti alla Vita con i Pensionati, i Disoccupati, gli Ammalati che muoiono di fame, e tanti altri con le Pensioni d’Oro immeritate.

Avevo preparato importanti Progetti di sviluppo per generare lavoro e benessere al Paese ed invece verranno ceduti all’estero, perché anche la plebe ha la sua grande parte di colpe.

La mancanza di Giustizia e la libertà del Potere di manovrare la Nazione contro i dettati Costituzionali e il rispetto verso i Cittadini, hanno inginocchiato sempre più il Paese sino alla recessione totale.

Nel frattempo continueranno ad aumentare le tasse, peggiorare i servizi sociali, a chiudere le Industrie e le Banche, dilagando sofferenze, disoccupazione ed altri morti.

Il Paese una volta considerato il Bel Paese e divenuto man mano lo Stivale, lo Scarpone sino alla grande Emme finale.
Occorre quanto prima la presa di posizione di un Audace Colonnello per ristabilire l’ordine Politico e Giuridico nel Paese, e condannare i tanti mascalzoni in felice libertà.

Anthony Ceresa

lunedì 29 aprile 2013

Cittaducale aperta voragine in seguito al taglio di alberi....


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Non è ben dato sapere quale ente amministrativo abbia operato in questi giorni tagli della vegetazione nei pressi della Località di Caporio (Comune di Cittaducale) vicino la centrale idroelettrica dell’ENEL di Cotilia. Tanto è, che detti tagli hanno dato alla luce una grotta: Marco Tiberti (responsabile dipartimento acque di Europeanconsumers e membro OTUC provincia di Roma) incuriosito dalla scoperta ha personalmente ispezionato la grotta riscontrandone da subito la sua alta pericolosità in quanto la stessa è facilmente accessibile, non cantierata e priva di qualsivoglia cartellonistica di pericolo; assolutamente nulla che possa ravvedere un’intervento amministrativo a salvaguardia dell’incolumità pubblica.

“La grotta (situata nelle vicinanze della centrale idroelettrica Enel di Cotilia) è prospicente ad una strada comunale frequentata da turisti, sportivi (podisti e ciclisti), contadini e famiglie con bambini. Di facile accesso, da subito scoscesa con terreno franoso, terminante da li a poco con uno strapiombo buio, sommerso di acqua (molto probabilmente sifonata)."

Europeanconsumers in data 29 aprile 2013 ha presentato regolare denuncia al Corpo Forestale dello Stato chiedendo l’immediata messa in sicurezza dell’intero perimetro prospiciente la grotta, la chiusura dell’ingresso con apposita grata metallica e, prima di tutto ciò, l’ispezione del suo interno al fine di verificarne l'assenza di cadaveri.


Marco Tiberti
Responsabile Dipartimento Acque European Consumers
Membro OTUC Provincia di Roma


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sabato 27 aprile 2013

...il nuovo che avanza... come prima, più di prima!



Due o tre secoli fa, appena imparammo le quattro operazioni, le tabelline, e a risolvere i problemi, ci fecero fare un passo in più, e ci insegnarono alcune regole. Me ne è tornata in mente una, in questi giorni: invertendo i fattori, il prodotto non cambia. Cioè se 4 per 3 fa 12, anche 3 per 4 fa 12.

Ieri sera ho sentito un comichetto di poco conto, Crozza, che ha detto, curiosamente una cosa vera. “Prima c’era Napolitano ed un governo sostenuto da Monti, Bersani e Berlusconi. Poi hanno fatto un gran casino, hanno ululato di emergenza, hanno fatto il teatrino. E hanno indetto nuove elezioni. Dopo le elezioni, oggi, è tutto cambiato: oggi abbiamo Napolitano ed un governo sostenuto da Monti, Berlusconi, Bersani”.

Come prima, più di prima….

Ma non solo. Stanno facendo il nuovo governo, a guida Letta. E, puntuali, sono tornate le baruffe chiozzotte per le poltrone. Lotta a coltello per il potere. Cercando di ammantare il tutto come virgineo modo di rinnovare il vertice.

Ma fino ad ora sono girati, per vari gradi e tempi, i nomi di Marini, Rodotà, Prodi (!), Bonino, Schifani, Barca, Gelmini, Brunetta, Alfano (!?!), Quagliariello, Fassina, Franceschini, Carfagna……. Ragazzi, stupitevi! E’ il nuovo che avanza.

Non riescono neppure a capire, ad intravedere la distanza siderale che hanno posto fra sé e la gente. Se addirittura gli ex, post, neo comunisti, -trinariciuti sempre-, da sempre ligi ai voleri del partito e dell’Unità, occupano le sedi del partito, almeno questo dovrebbe aver dato la sveglia alla casta.

Invece niente.

Non arrabbiatevi, non serve. Ormai non serve più.

Se ci fosse qualcuno che di politica ne capisce, si allontanerebbe dal solito, frusto, inutile modo di far politica. Le percentuali di non voto lo dimostrano. Ci vuole un modo nuovo, rivoluzionario, duro, se vogliamo, di far politica. Sempre nella Storia, i cambiamenti sono stati realizzati da innovatori, da demiurghi, da rivoluzionari. Badate bene che non invoco la ghigliottina (anche se il fegato urla i suoi diritti), ma quando parlo di rivoluzione intendo prima di tutto un diverso modo di considerare i valori da incarnare.

Oggi vigono il servilismo, l’avidità, il piacere e la gratificazione personale. Mentalità da servi, da miserabili.

O cambiamo il patto sociale e ci affranchiamo dai poteri forti, o non ne usciamo. Ed il teatrino di Napolitano, Monti, Berlusconi e Bersani sta a dimostrare che abbiamo ancora una volta imboccato un vicolo cieco. Speriamo nella Storia, spiccia e spregiudicata.

Fabrizio Belloni

venerdì 26 aprile 2013

....papale papale quel che interessa a Mario Draghi


Lasciate ogni speranza...

In molti dicono che i politici sono incapaci, che non sanno quello che vuole la gente e via di seguito. Invece lo sanno bene! E il loro scopo NON è il nostro. Lo dice, FINALMENTE, Mario Draghi:
La gente come me (Mario Draghi-ndr) ha investito tutte le sue fortune, la sua autorità, carriere e prestigio nella costruzione dell’euro. Se l’euro si spacca, noi persone veramente importanti andiamo a pallino: perdiamo tutto, prestigio, carriere, autorità, soldi e potere. Perciò non ci sarà mai un’uscita dall’euro. Troppo grande è il capitale politico che ci abbiamo investito.

Quelli che chiedono che cosa accadrebbe se uno dei paesi dell'Eurozona uscisse dall'Euro sottovalutano di molto la quantità di CAPITALE POLITICO che è stato investito nell’euro. È per questo che continuano a chiedere cose come: “Se l’euro si spacca? Se un Paese abbandona l’euro?”… Non è come una porta scorrevole. È una cosa molto importante. È un progetto dell’Unione Europea. Sicché spendete il fiato invano quando continuate a chiedere a gente come me “cosa accadrebbe se…”. Non esiste un piano B. “Se Cipro lascia…”. Di nuovo, non abbiamo in mente questo… Nessun piano B.

Per la prima volta, Draghi ha detto la verità: e la verità è che i vertici europei, i banchieri, gli eurocrati non stanno cercando di salvare gli europei, siano essi gli italiani, i ciprioti, i greci o gli spagnoli; stanno cercando di salvare a tutti i costi se stessi e l’euro. L’euro non è una porta scorrevole; l’euro è la porta della prigione che abbiamo chiuso a tripla mandata; e tanto peggio per voi, carcerati, se morirete di disoccupazione, fame e freddo.

Notizia raccolta da Marco Bracci

Fonte: http://www.forexinfo.it/

mercoledì 24 aprile 2013

Chi troppo vuole.... Grillo stringe!






La vittoria di Pirro e di Grillo.

Contro ignoranza la ragion non vale.
L'ha fatta Grillo fuori dal pitale.
Con tutto il suo gridar che cosa ottenne?
Al trono d'incollare ottantottenne.
Ch'altro non spera che un inciucio grave
con scusa ch'egli dee salvar la nave.
Sicuro è d'essere l'unico nocchiero
(scusate se a me non sembra vero).
La stella sua più non farà scintille;
da milioni, seguaci saran mille.
Chi troppo vuole spesso nulla stringe
e non v'è d'uopo interrogare sfinge:
Beppe col fido (e ricco) Casaleggio
presto saran oggetto di dileggio.
Altro che amministrare lor lo Stato!
Dura l'avrebber con picciol caseggiato.
Piccì col trentacinque contò niente;
col venticinque Grillo è come assente.
Cosa sperava? Rodotà signore?
Se vero, uscir dovea mostrando onore.
Se a ottantadue il sesso più non tira
la smania del poter giunge alla pira.
Se passa il tram una volta sola
vacuo è chi guida prender per la gola.
La riforma non c'è neanche stata;
controriforma s'è digià avverata.
Speriam almen grillini attenti ai conti
e men del loro capo siano tonti.

Luigi Caroli

Fine di un sistema sfinito... che ancora impera sovrano



  • 22 Aprile 2013, il neo “lolito” presidente della Repubblica Napolitano ex-tutto Giorgio, ha prestato giuramento e pronunciato il discorso della corona. Sommessamente mi permetto di riportare un virgolettato: “Non mi convinceranno a restare. Ora ci vuole il coraggio di fare delle scelte, di guardare avanti, sarebbe sbagliato fare marcia indietro, restare sarebbe una non soluzione. Tutto quello che avevo da dare ho dato, non attribuendomi scelte salvifiche. Sono contrario a scelte pasticciate, all’estero la definirebbero una <>. Tornare indietro sarebbe ai limiti del ridicolo”. (Giorgio Napolitano, 14 Aprile 2013).

  • Votazioni in Friuli -. Venezia Giulia: al voto il 50% degli aventi diritto. Se aggiungete il 20% degli anti sistema grillini, si arriva al 70%. E non conto le schede bianche e nulle. Grosso modo il sistema riscuote la fiducia di un elettore su quattro. Il sistema è finito.

  • I primi a congratularsi con Napolitano sono stati i Bilderberger. Ovviamente.

  • Ora ci sarà, come dice il “Il fatto quotidiano”, la mordacchia sullo scandalo del Monte Paschi di Siena. Sempre che a Siena non ci sia un’epidemia di suicidi.

  • Berlusconi si frega le mani: è rimasto ufficialmente nell’angolo e ha mosso le forze subacquee.

  • Tutta colpa dei Ceceni: Obama era occupato e non ha trovato il tempo di fare una telefonato alla “provincia” dell’Italia e dare disposizioni. Appena hanno beccato i due terroristi, il Barak ha alzato il telefono e si sono sistemate le cose. Come voleva lui, portavoce dei poteri forti.

  • Chi si frega le mani, oltre al vassallo Berlusconi, sono, nell’ordine: Israele, SUA e Vaticano. Fratelli d’Italia tiriamo a campar, governo ed altare si curan di te……

  • In Friuli: Serracchiani, sotto il vestito niente.

  • Non ce ne era bisogno, ma mi tolgo la soddisfazione di aver una volta di più avuto 
    una fondamentale conferma: LA DEMOCRAZIA E’ IL MALE ASSOLUTO.

  • Una cosa mi ha colpito, durante il discorso di re Giorgio, al parlamento: tutti tranne i grillini si spellavano le mani. Forse era per terrore momentaneamente allontanato. A me è sembrato come se Alì tenesse un discorso condannando l’immoralità del furto ai suoi 40 ladroni. Ridicoli, tutti, e patetici.

  • Vedremo chi sarà il prossimo Primo Ministro. Ma non preoccupiamoci troppo. Chiunque sarà avremo un obbediente servitore degli ordini che vengono da fuori, da altri. Draghi affila le armi e prepara la lista dei beni italiani in svendita.

  • Rieletto Giorgio ex-tutto Napoletano. Palermo risponde col fuoco. Hanno subito bruciato i nastri delle chiacchierate ricattatorie e coinvolgenti intercorse fra l’inquisito Mancino e Napoletano. In nessun Paese Europeo sarebbe successo.

  • Vista l’età di Napoletano, 88 anni, e la prevista durata, Berlusconi, vero vincitore, spera che fra sette anni, quando ne avrà 83, gli sarà aperta la strada per il Colle. Incubo generalizzato.

  • La paura che la casta ha del M5S la si evince anche dall’ordine dato ai giornalisti linguetta. In Friuli Venezia Giulia i grillini sono arrivati appena sotto il 20%. “Hanno perso”, “Crollo”. “Dimezzati”. Balle. Li avevo previsti fra il 10 ed il 15%, come successe sia in Lombardia che nel Lazio in occasione delle “regionali”. I grillini sono ancora sconosciuti, e nelle amministrative si vota molto (si fa per dire, vista l’astensione) la persona. Il loro risultato è stato più che positivo. Ma la paura fa 90 nella casta. Che tace vergognosa sull’assenteismo (50%) e sulle 18.000 schede bianche o nulle. Terrore nelle segrete stanze.

E per oggi ho pietà di me stesso e dei miei tre o quattro lettori. Alla prossima, ragazzi, e tenete duro, che è finita. Per loro. Per noi comincia.

Fabrizio Belloni, 

martedì 23 aprile 2013

Giovanni Faperdue: "Viterbo deve essere amministrata da chi la ama e la conosce bene...."



Care amiche, cari amici,

alla vigilia della tornata elettorale per rinnovare il consiglio comunale di Viterbo, dopo aver a lungo riflettuto, ho deciso di entrare a fare parte della lista civica di “Insieme per il Territorio con Bonatesta” guidata dal senatore omonimo. 

La lista alla quale ho aderito non è di destra, di centro e neanche di sinistra, è alternativa. Infatti, tra i miei colleghi di lista c’è gente che ha una cultura politica di sinistra, altri che vedevano con simpatia i Grillini e altri che hanno  votato a destra. Ci siamo messi insieme perché per risollevare Viterbo, non serve un partito ma solo persone di buona volontà che amino questa città. 

Devo riconoscere che non è stato semplice prendere questa decisione, ma la mia esperienza nel settore termale viterbese e la necessità che ha Viterbo di vedere decollare il termalismo, sono stati determinanti e mi hanno convinto. 

In qualità di presidente dell’Associazione “Il Bullicame” ho studiato per anni i problemi legati al nostro settore termale e ho acquisito una competenza unica a Viterbo. 

Ora più che mai Viterbo ha bisogno di uomini che si prendano a cuore le sorti di questo territorio. Avendo scritto otto libri sulla storia di Viterbo, mi sono innamorato di tutti i monumenti. L’incuria in cui giacciono le nostre fontane e la sporcizia che regna sovrana nella città, mi hanno fatto capire che non posso abbandonare le bellezze di Viterbo in mano a persone che non conoscono la nostra meravigliosa storia, e molto spesso non sanno neanche come si chiama un monumento. 

Viterbo oggi è in ginocchio e per rimettersi in piedi ha bisogno soprattutto di persone che la amino e la rispettino. 

Il bacino termale del Bullicame, che ho avuto modo di battezzare “Il Tesoro dei Viterbesi” e lo sviluppo del termalismo saranno il mio cavallo di battaglia. 

Mia nonna, Giuseppa Naticchioni, era una delle socie lavoratrici della Cooperativa Terme, che iniziò a lavorare a Viterbo negli anni del primo dopoguerra (1955). La nonna Peppa aveva la responsabilità del settore fanghi che vantava due reparti, (prima classe e seconda classe). E’ a lei che devo l’amore che nutro per il Bullicame, perché m’insegnò pazientemente tutti i pregi terapeutici di questa sorgente. 

Dunque m’impegnerò per la Viterbo Termale e per la Viterbo monumentale. Lavorerò senza sosta per vedere fiorire tanti punti di accoglienza termale. Dobbiamo riuscire a creare una moltitudine di nuove offerte: dalle Terme Free Time alle vasche del Bacucco, passando per l’albergo termale ex Oasi Hotel e dallo stabilimento ex Terme Inps. Viterbo Terme (sarà questo il nuovo nome di Viterbo) dovrà potere rispondere a qualunque richiesta di relax termale, dalla più costosa alla più economica, oltre alle vasche libere e gratuite. 

Poi c’è la Viterbo monumentale legata al flusso turistico. 
I turisti dovranno trovare una città pulita e accogliente. La prima accoglienza saranno i bagni pubblici che oggi o sono chiusi, come quelli del sacrario, o sono inguardabili come accade a Piazza della Rocca. Dovremo inserire Viterbo nei circuiti delle agenzie di viaggio più importanti, dovremo diventare un richiamo irresistibile, perché abbiamo la materia prima per farlo: un insieme di monumenti e di posti da visitare, degni di una grande capitale del turismo.  Questo il mio impegno primario.

Il mio amore per Viterbo è documentato da otto libri che ho scritto in 11 anni. Tutti che riguardano Viterbo, la sua storia, le sue tradizioni. Di più non aggiungo.


Giovanni Faperdue


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A titolo personale, avendo conosciuto ed apprezzato l'opera di Giovanni Faperdue, non posso far altro che auguragli di riuscire nel compito importante che si è assunto. 
(Paolo D'Arpini)


Qui potete leggere alcuni articoli ed interventi di Giovanni Faperdue:  http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/search?q=giovanni+faperdue



Treia. Annunciazione - Il Circolo Vegetariano VV.TT. festeggia la fondazione, con la Festa dei Precursori, dal 25 al 28 aprile 2013




TreiaAnnunciazione - Il Circolo Vegetariano VV.TT. festeggia la sua fondazione, con la Festa dei Precursori, quest’anno l'evento, che è giunto alla sua XXIX edizione, si terrà dal 25 al 28 aprile 2013, nella sede del Circolo a Treia (in vicolo Sacchette 15/a).

Di seguito ecco delineati alcuni eventi che si susseguiranno durante la Festa dei Precursori, con il patrocinio morale del Comune di Treia e della Proloco.

Per cominciare, la mattina del 25 aprile 2013, alle h. 10.30, si terrà una passeggiata erboristica, con Sonia Baldoni, coronata da un picnic con il cibo vegetariano da ognuno portato. Alle pareti del Circolo verrà inaugurata una mostra d'arte in sintonia, con opere degli artisti marchigiani: Nazzareno Vicarelli Sabrina Franchini, Fabio Piangerelli, Daniela Spurio, Fulgor Silvi e Andrea Orazi.

Seguirà nel pomeriggio, alle h. 16.30, una tavola rotonda sull'agricoltura bioregionale con relazione del prof. Alberto Meriggi, dell'Università di Macerata. Il discorso serve da introduzione per la presentazione del libro "Il Riciclaggio della Memoria" di Paolo D'Arpini (Ed. Tracce).

Nel libro, con prefazione di Michele Meomartino e postfazione di Caterina Regazzi, sono raccolte varie testimonianze ed interventi sull'attuazione  del bioregionalismo e dell'ecologia profonda...

 
Eventi dei giorni successivi:
Il 27 aprile nel pomeriggio si terrà una tavola rotonda, condotta da Barbara Archeri, sul tema: "Marche una bioregione da proteggere. Focus su rigassificatore, elettrodotti, pannelli fotovoltaici a terra, etc. Sarà presente anche il dr. Adriano Mei dei Comitati in Rete. 
Il 28 aprile nel  pomeriggio una conferenza in tema matristico-zodiacale di Nazzarena Marchegiani e per concludere in bellezza  due performances effimere di Fulgor Silvi e Andrea Orazi, con musica e movimenti. 

Paolo D'Arpini - Presidente del Circolo Vegetariano VV.TT. - Via Sacchette, 15/a - Treia (Macerata)

Per adesioni e informazioni: circolo.vegetariano@libero.it -
Tel 0733/216293

lunedì 22 aprile 2013

Appello a papa Francesco: "Lo IOR va soppresso .. se si vuole salvare la chiesa...."

Al Romano Pontefice Jorge Mario Bergoglio

al Segretario di Stato Card. Tarcisio Bertone

al Card. Angelo Bagnasco



Sotto le mura  del vaticano.....


Urge che lo IOR sia soppresso.

È questa l’opinione prevalente nel mondo cattolico, in particolare nel laicato.

Per almeno due motivi:

1. Dalla sua fondazione nel 1942 come banca di credito e di lucro esente da controlli e da imposte,  lo IOR  è diventato presto un fatto scandaloso. Proprio come banca, per la sua spregiudicatezza nella speculazione sul mercato azionario e immobiliare.

Nel 1962 entra in gioco il finanziere Sindona;

nel 1971 ne diventa presidente Marcinkus, che vi resterà fino al 1989.

Seguirà una serie di fatti scorretti e criminosi: dal caso della Banca Cattolica del Veneto al riciclaggio di denaro sporco e mafioso che durerà poi sempre; al crac del Banco Ambrosiano con l’impiccagione di Calvi; ai casi Enimont, Fiorani, Anemone; fino al recente esonero di Gotti Tedeschi.


2. Perché la Chiesa è stata voluta dal Cristo come povera e povera dev’essere;


e non deve trafficare in denaro, né attraverso il denaro contaminarsi in fatti criminosi.

Ci sono tante banche: le opere cattoliche possono affidarsi a quelle.

Sia, questa soppressione, un atto esemplare, un segnale, l’inizio di un ritorno alla povertà evangelica, di un lungo e difficile cammino. Che con coraggio dev’essere intrapreso.


Arrigo Colombo, 

Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università del Salento-Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo@libero.it/ 


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Sottoscritto da Paolo D'Arpini  
Presidente Circolo Vegetariano VV.TT.

domenica 21 aprile 2013

Stefano Davidson... e la storia verace del napolitano guardasigilli della goldman sachs


«Non mi convinceranno a restare. Ora ci vuole il coraggio di fare delle scelte, di guardare avanti, sarebbe sbagliato fare marcia indietro, restare sarebbe una non-soluzione. Tutto quello che avevo da dare ho dato, non attribuitemi scelte salviche. Sono contrario a soluzioni pasticciate, all’estero la definirebbero una “soluzione all’italiana”. Tornare indietro sarebbe ai limiti del ridicolo».
(Giorgio Napolitano, 
al direttore de "La Stampa" Mario Calabresi. 14 aprile 2013)

È tornato! Mioddio è tornato!

Forse il primo a prevedere questa eventualità fu nientepopodimeno che Stephen King nel 1978 con il suo libro “A volte ritornano”. Già perché dopo una dichiarazione così perentoria e “stranamente” saggia considerato il personaggio, la rielezione di oggi pareva possibile solo in una raccolta di racconti al limite tra l’horror e la fantascienza. In questa, appena citata, lo stesso autore scriveva nella prefazione: «Parliamo, io e te. Parliamo della paura . (…) C’è qualcosa che ti voglio mostrare, qualcosa che voglio che tu tocchi. È una stanza non lontano da qui (…) Partiamo?»

Partiamo allora, la stanza in verità è un aula, quella di Montecitorio, è lì dove si consumano in poche ore alcune delle vicende più allucinanti che la vita politica del nostro Paese ricordi. Infatti al suo interno risorge e riassurge a Presidente della Repubblica colui che ha appoggiato il Governo Berlusconi per sei anni, senza muovere un dito nonostante questo stesse lentamente distruggendo il Paese, anzi senza alcuna remora, da subito si prestò come semplice passacarte del Presidente del Consiglio e firmò tutto quello che gli venne chiesto di firmare.

Addirittura in occasione della promulgazione del Lodo Alfano (costituito da un solo articolo diviso in otto commi tra cui la Sospensione dei processi penali nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato) con la penna intinta prima nella malafede e poi nello spregio della Carta Costituzionale che avrebbe dovuto difendere con tutto se stesso legittimò una legge assolutamente anticostituzionale per la quale venne addirittura richiesto il pronunciamento della Corte Costituzionale che alla fine la dichiarò effettivamente ed inequivocabilmente incostituzionale (un figurone da parte del figuro).

Non pago (ma come tutti costoro molto ben pagato) in occasione della promulgazione grazie alla sua ennesima firma a “razzo” del cosiddetto Scudo fiscale (che trasforma in non punibili i reati tributari che invece prevederebbero pene fino a 6 anni di reclusione) che per favorire il rimpatrio o la regolarizzazione delle attività finanziarie e patrimoniali illegalmente detenute all’estero fino al 31 dicembre 2008, prevedeva il pagamento dell’irrisoria cifra pari al 5% dell’importo (5% che comprendeva imposte, interessi e sanzioni! Direi una cosina equa, soprattutto rispetto a come gestisce le sanzioni e gli interessi Equitalia nei confronti dei cittadini) e dichiarò a risposta di chi gli fece notare le discrepanze: «Nella Costituzione c’è scritto che il presidente promulga le leggi».

Domanda postuma: magari rimandarla alle Camere per una correzioncina no? È previsto che un Presidente lo faccia. Ah, ma forse sarebbe diventato impopolare tra gli speculatori, i finanzieri, i ricchi in genere… bé, del resto un ex P.C.I sono queste le classi sociali che deve difendere che diamine!

Andando “a ritroso” per dirla con Huysmans, ricordiamo anche che qualche settimana prima delle elezioni Regionali del 2010, a seguito dell’esclusione delle liste PdL in Lazio e Lombardia (perché è giusto che le regole siano personalizzate a seconda del concorrente nonostante conclamate firme false, e l’ineleggibilità di Formigoni per aver superato i due mandati consecutivi, vedi legge 165/2004 art.2), il prode neo-zombie della Repubblica Napolitano firmò, ovviamente nottetempo, ça va sans dire, il ddl del governo per la riammissione delle liste escluse.
Sempre riavvolgendo la pellicola fotogramma su fotogramma ci accorgiamo anche che nell’aprile del 2010, il nostro neovecchio Presidente, promulgò con la propria firma la legge sul Legittimo impedimento di Silvio Berlusconi, mentre i pm di Milano si dicevano pronti a ricorrere alla Consulta per sollevare eccezione di incostituzionalità. Ovviamente nel gennaio 2011 la Corte ritenne suddetta legge in buona parte incostituzionale (certo che per essere il garante della Costituzione il Napolitano pareva già sulla buona strada per diventare recordman delle violazioni alla stessa. Fino a quanto raccontato sin’ora ha già collezionato un bel due su due!)

A questo punto per far prima prendiamo una manciata di altre promulgazioni che portano la firma Napolitano, ed ecco uscire dal cilindro il decreto Mastella per distruggere i dossier della Telecom, l’ordinamento giudiziario Mastella-Castelli, la legge salva-Pollari e la norma della legge finanziaria che ha raddoppiato l’Imposta sul valore aggiunto a Sky favorendo di fatto Mediaset ( e poi qualcuno si chiede perché oggi pomeriggio Berlusconi durante le votazioni rideva e raccontava barzellette!)

Ora invece torniamo a questioni un po’ più recenti. Bene, l’8 novembre 2011, ovverosia il giorno in cui il governo dei condannati, in attesa di processo, o rinviati a giudizio per vari reati ( tra cui associazione mafiosa e mala gestione dei fondi pubblici) altrimenti detto Berlusconi IV si accorge di non avere più una maggioranza parlamentare alla Camera, il prode Presidente di TUTTI gli italiani (ma quanno mai Giorgio? Quanno mai eh?) dopo una chiacchierata nelle segrete stanze con Berlusconi (quasi fosse una novità) gli consiglia le dimissioni del suo governo non appena sia concluso l’iter di approvazione delle leggi di bilancio onde evitare “danni collaterali” ad un suo rifiuto. Il giorno successivo, come tutti ricordiamo benissimo, Napolitano nomina poi “senatore a vita” “Sua Rigidità” Mario Monti, ed i più ingenui invece che sul CHI avesse nominato si interrogavano sul COME potesse averlo fatto in uno spazio così breve. La risposta non tardò ad arrivare, dopo l’approvazione e la promulgazione della Legge di stabilità, ecco che Napolitano accoglse le “dimissioni” di Berlusconi e servì il nostro amato Paese su di un piatto d’argento proprio a Monti dandogli l’incarico per la formazione di un nuovo governo.

E tanti si chiederanno, ma perché Berlusconi ha accettato di dare le dimissioni? Bé considerato che il suo successore deciso da Napolitano, ormai tappetizzato di fronte alle oligarchie plutocratiche che volevano, vogliono e stanno commissariando l’Italia, era nientepopodimeno che l’uomo di Goldman Sachs, anzi il suo International Advisor, il Golem italiano delle grandi banche d’affari internazionali, presidente della Commissione Trilaterale e che guarda caso le azioni Mediaset gli erano crollate in borsa del 12% in un giorno direi che forse un buon motivo glielo avevano dato!

Giusto per sottolinearlo a chi fosse sfuggito ricordo che il presidente del consiglio Monti Mario da Varese non era mai stato eletto, né tantomeno richiesto da nessuno, ma semplicemente nominato dal neorieletto Presidente Napolitano in quattro giorni con un colpo di Stato finanziario, imposto dall’usuraia Banca Centrale Europea, che ancora oggi sta mandando in vacca l’Italia e tutti quelli che ci vivono dentro (fatti salvi i ricchi e potenti, of course!).

Da qui in poi la macelleria sociale che tutti conosciamo con gli stupri alla Costituzione (art.18 su tutti) e la promulgazione di leggi e quant’altro potesse ridurre l’economia del Paese a uno stato di morte apparente o di coma profondo speriamo non irreversibile.

Aggiungiamo ora a questo racconto “de paura” che durante il suo mandato Napolitano ha esercitato un’influenza enorme sulla politica estera dell’Italia, spingendola – suo malgrado – in prima fila fra le missioni di “pace armata”, compresi Iraq, Afghanistan, Libia e Libano. Sulla Libia è Bossi a rivelare “Berlusconi non voleva la guerra, Napolitano sì” (Monza, 29/7/2011)

Poi come non inserire la vicenda dei due marò, accusati dell’omicidio di due pescatori, ricevuti in pompa magna al Quirinale come eroi nazionali (“Ingiustamente trattenuti”, 8/6/2012) e rispediti in India dopo gestione inqualificabile della cosa, culminata con le dimissioni del titolare della Farnesina?

E la grazia al colonnello Joseph Romano, condannato a 7 anni per il rapimento di Abu Omar? Ce la siamo già scordata?

E poi cos’altro da mettere in questo racconto?

Ah ecco, il via libera ai pacchetti sicurezza Maroni con norme xenofobe, la promulgazione del legittimo impedimento (legge 51 del 7/4/2010) che consente al solo presidente del Consiglio (guarda caso era Berlusconi) e ai suoi ministri di non comparire in aula per 18 mesi e far slittare i processi a carico verso la prescrizione che Napolitano firma nonostante fosse palesemente incostituzionale, come aveva già sancito la Consulta con due sentenze!

Indi, per chi non ne avesse abbastanza ricordo gli inaspettati salvataggi del Cavaliere proprio mentre stava per lasciarci le penne? Il più eclatante senz’altro quello novembre 2010, quando Fini sfoltì le fila della maggioranza andandosene con un frappello dei suoi fedelissimi. In quel caso il capo dello Stato si adoperò direttamente per evitare la chiusura anticipata della legislatura dichiarando testualmente “Cercherò di evitare lo scioglimento della Camere”, consentendo così a Berlusconi di reclutare i deputati che gli servivano. Anche quando il governo Berlusconi venne clamorosamente bocciato sul rendiconto generale dello Stato il prode Napolitano si precipitò a chiarire che “Non c’è obbligo giuridico di dimissioni”.

E poi MES, Fiscal Compact lasciati ratificare senza un fiato, le intercettazioni con Mancino…

Va bè, per chiudere in bellezza la carrellata in questo racconto horror ricordo che non più tardi di una manciata di mesi fa il neo-presidente riguardo al boom elettorale alle amministrative del M5S ebbe il coraggio di dichiarare in tono di sfottò: «Di boom ricordo quello degli anni ’60, altri non ne vedo».

Poi gli autori del “boom invisibile” hanno vinto (di fatto) le politiche 2013.

Nonostante ciò Napolitano non li ha mai presi in considerazione, nonostante fossero l’espressione del 25% degli italiani, (ma del resto non facevano parte né del Bilderberg né tantomeno del Council for Foreign Relationship degli U.S.A che egli presiede da 35 anni nel nostro Paese a prescindere da chi fosse il Presidente statunitense) e piuttosto che tentare accordi con loro ha preferito dare direttamente l’incarico di formare un governo al peggior segretario del PD della Storia, che ovviamente non ha concluso nulla. Il Presidentottantottenne allora cosa ha fatto? Ha nominato proditoriamente e probabilmente anche in questo caso, incostituzionalmente, 10 presunti “saggi” per dare le linee guida al Paese, la cui montagna di sapere ha partorito un topolino (e pure sciancatelo poverino!). Così facendo ha concluso il suo, a mio avviso, ignobile mandato.

Intanto alla faccia sua il M5S ha continuato, nonostante qualche scivolone tipico dei neonati, a guadagnare sicurezza e potere all’interno del Parlamento sino a giungere alle elezioni Presidenziali con la proposta di un nome che ha spiazzato tutti: Stefano Rodotà, che faceva rima con legalità e onestà, merce rara nella politica ancora oggi rappresentata in Parlamento.

Di conseguenza a questa mossa, dopo aver fallito primi inciuci e attacchi frontali, onde evitare ulteriori tracolli come quello del PD ormai allo sfascio totale per l’incapacità, l’arroganza e, aggiungo di mio, l’intima cattiveria e malafede del suo segretario Pierluigi Bersani, ecco che i Partiti che rappresentano la vecchia politica, la corruzione, gli scandali bancari, i conflitti di interessi, i privilegi di casta, le collusioni mafiose etc… etc… sono andati a riaprire il sarcofago che gli italiani pensavano e speravano fosse stato sepolto per sempre, ed hanno riesumato Mr. Coerenza, colui che, come anticipato nell’incipit, solo 6 giorni fa disse : «Non mi convinceranno a restare. Ora ci vuole il coraggio di fare delle scelte, di guardare avanti, sarebbe sbagliato fare marcia indietro, restare sarebbe una non-soluzione. Tutto quello che avevo da dare ho dato, non attribuitemi scelte salviche. Sono contrario a soluzioni pasticciate, all’estero la definirebbero una “soluzione all’italiana”. Tornare indietro sarebbe ai limiti del ridicolo».

Non c’è che dire una gran bella “nomination” quella di Bersani (in ovvio e palese accordo coi suoi compagni di merende Berlusconi e Monti), ha riproposto, come avete letto, una personcina degna di nota.

Qualcuno si chiederà perché Napolitano ha accettato, se non altro considerata l’età, bene io allora domando di rimando: secondo voi se il Presidente fosse stato Rodotà (suo acerrimo nemico dai tempi del PCI), e al Governo ci fosse stato il M5S con qualche giovane Piddino idealista e di buone intenzioni, la casta tutta lui compreso che fine avrebbe fatto?

LUI è tornato per tentare di salvare se stesso la sua famiglia e i suoi ex amichetti in Parlamento e consentire, come detto, di finire la macellazione del suo Paese, altro che senso di responsabilità!

Ma io voglio per una volta essere ottimista e credere che, come in tutte le storie horror che si rispettino e che parlano di sarcofaghi riaperti, di mummie che ritornano e di accolite malefiche che si riuniscono ai danni della gente, ci sia sempre incombente una maledizione. E in questo caso la maledizione si abbatterà su coloro che pur di salvarsi la “cadrega” e di finire il massacro del nostro Paese e della sua gente hanno riaperto questo sarcofago in particolare.

La maledizione che immagino è rappresentata dal fatto che ormai la gente ha capito (o almeno dovrebbe), la gente questa volta non dimenticherà e lo dimostrerà alle prossime elezioni.
Già perché questa storia di “paura” potrebbe avere un lieto fine: basterebbe che tutti i neo eletti del PD, il SEL e le persone oneste che sono in Parlamento e che hanno a cuore il Paese non facciano passare un Governo Amato, o D’Alema o Renzi o altri inciuci di cui non se ne può più, ma che al massimo scelgano un governo di scopo per modificare la legge elettorale e per dare ossigeno all’economia, rimandando tutto in mano al popolo sovrano il prima possibile.

A quel punto un grande vento si alzerà e le armate putride della vecchia nomenclatura, i professionisti dell’intrallazzo, gli inquilini ultradecennali del Parlamento verranno spazzati via una volta per tutte.

Se così non fosse o finiremmo tutti ingoiati nel Maelstroem dell’avidità della finanza internazionale, grazie all’idiozia di “giovani parlamentari” e dei soliti elettori beoti, o davvero per le strade cominceranno a venire erette barricate e nelle piazza cominceranno ad apparire patiboli e ghigliottine.

Stefano Davidson
P.S.: A meno che, considerate le capacità camaleontiche del soggetto (da PCI a capo del Council for Foreign Relationship degli U.S.A in Italia il passo è decisamente lungo!) egli non voglia rifarsi una verginità e ci sorprenda con soluzioni che prevedano davvero quel CAMBIAMENTO che la gente vuole e ha chiesto a gran voce anche alle ultime politiche. Sinceramente ne dubito, ma non si sa mai, a 88 anni magari si potrebbe pensare anche il segno che si lascerà di sé nella Storia di un Paese.



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Napolitano ineleggibile - Scrive Sabry Granato: "Napolitano Per essere rieletto doveva prima dimettersi. Non può essere rieletto per la stessa carica chi ancora la ricopre. Vi ricordo che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è in carica fino al 15 maggio 2013... l'Art. 84 della costituzione recita "L'ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica." quindi può essere eletto un presidente ancora in carica? In effetti Napolitano non si è mai dimesso, se la scadenza è quella, la sua elezione è nulla. Il Presidente ancora in carica non può essere rieletto, doveva rassegnare le sue dimissioni per essere eleggibile"