giovedì 30 giugno 2011

Gianni Caroli, la caduta di Atene e la svendita del Partenone



"D'ALTRONDE IL 'NEMICO' è GIà STATO IDENTIFICATO: GOLDMANN-SACHS!" (Giorgio Vitali)


Atene caduta nella tagliola della Moneta/Unica-camicia di forza, il trattato di Maastricht del perfidissimo Gianni De Michelis, per costringerne la relativa economia all' infinito strozzinaggio da parte dei 'creditori' eterni, oggi è in rivolta contro i progetti di spoliazione perfino delle nobili pietre, delle duemila acque, dei poverissimi Beni di Stato (telefoni, autostrade, ferrovie) che in quell' aristocratica Nazione, ancora adesso suppliscono i servizi per la popolazione, e per le poche imprese che ancora vi resistono.

E' ADESSO UNA LEZIONE ESEMPLARE DI PATRIOTTISMO d'EUROMA, CHE DOMANI SARA' UNA REALTA' CONTINENTALE.

PERFINO IN FRANCIA, E NELLA STESSA GERMANIA: CHE OGGI SEMBRAN ESSER 'GODITRICI' DELL' ALTRUI SACCHEGGIO.

PROPRIO COME AI TEMPI DI NAPOLEONE BONAPARTE, OD HEINRICH HIMMLER E SOCI... UGUALMENTE SI CREDETTERO TALI!

La Bestia invece, che si chiamasse 'Esportazione della Democrazzzzia e dei Diritti Umani Universali' (Guerre Napoleoniche); od 'Espansione della Razza Pura' (Operazione Barbarossa), si rivelarono entrambe pilotate 'oltre la Manica', per dividere EuRoma, e loro sciacalli, banchettarne sul cadavere......

MAASTRICHT E' PROPRIO QUESTO. OGGI SI VEDE AD OCCHIO NUDISSIMO.

Ma la guerra, onde Atene, all'altezza delle leggende e del mito Eroico, che fece archetipo di ILIADE ed ODISSEA, la Forza e la Furbizia, è valorosa antemurale, è appena iniziata......

NOI D'EUROMA CONTRO 'LORO', in metamorfosi ennesima, onde Proteo fu archetipo.
Questa volta si chiamano così: 'Risanamento del Debito'.

Affidato alle cure amorevoli di BCE, FMI, Federal Reserve, Tesoro Am-Eur-icano: onde Noi offeriamo la giugulare, sempre.

E LORO, UGUALMENTE, CI SUCCHIANO NEL COLLO..... come il film di Polanski, che di questi argomenti ne capiva proprio tutto, già 50 anni fa.....

STALINGRADO DOVUNQUE

Pochi lo sanno, ma chi si fece ROMANUS VIR nelle Accademie antiche, uscendone con le palle di ferro, conosce la lezione di Stalingrado come se proprio egli stesso ci avesse combattuto.

I primi ad abbattere l'Armata anglo-nazi, furono dapprincipio i Franchi Tiratori: 'sparate al bianco degli occhi', sugli Alti comandi.

E' LOCUZIONE ORIGINARIA DEL GRANDE VITTORIOSO, IL MARESCIALLO STALIN. IN UNA CELEBRE EMISSIONE RADIOFONICA AI PATRIOTI DI TUTTE LE RUSSIE DIVENTATE 'ROMA'.....

Poi, a schiacciare l'orda diretta dal 'purissimo' HEINRICH MANSTEIN (il suo 'Von' è, PURISSIMA ALTRETTANTO, INVENZIONE EX-POST), intervennero le Forze Regolari, per l' attacco finale, fino alla liberazione di AUSCHWITZ, e degli ebrei sopravvissuti allo sterminio anglo-USA, per mano degli 'ariani'-puri .

Il Cattolico Maresciallo Paulus, che offerse la resa degli invasori sconfitti, EBBE DAL GENERALE CIUIKOV TUTTI GLI ONORI MILITARI che si debbono ad un leale combattente, sia pue avverso....

Vergogna su MANSTEIN, che, al sicuro da Berlino, predicava ai TEDESCHI del Corpo di Spedizione, DI NON ARRENDERSI MAI !!!!

A LONDRA, INFATTI, DOVE ATTINGEVA GLI ORDINI ANCHE LUI, COME OGGI QUALCHE SUO ADEPTO GIOVANILE DI ALLORA, LI VOLEVANO PROPRIO TUTTI MORTI, I RUSSI ED I TEDESCHI !

Onde poi loro brutannici trionfassero del nostro suicidio... Perchè tra i due litiganti il terzo gode, come pur ci insegnò SAMUEL HUNTINGTON, predicator di Guerra tra Cristiani ed Islamici, dopo il botto-autogol dell' 11 settembre, dieci anni fa: THE CLASH OF THE CIVILISATION. Un volgare plagio, scopiazzato grossolanamente da GOBINEAU E SPENGLER, non fosse per la conseguente predicazione di Guerra Santa, tra la Croce di Cristo ed il Crescente Maomettano.... Chissà per cui vantaggi.

GLI EROI DI ATENE, IN RIVOLTA CONTRO AM-EURICA USURAIA, SONO L'ANTEMURALE, ED INSIEME LA MICCIA COMBURENTE, DI UNA RINNOVATA RESISTENZA DELLE NAZIONI E DEI POPOLI, ALLA BESTIA MEDESIMA PROSSIMA A UNA DISFATTA ANCOR PIU' 'STORICA' DI QUELLA PRECEDENTE.....Schiatterà nel suo interno, questa volta. Dai suoi visceri stessi.
Fesso chi non vede.

SALUTO AI ROMANI

I nostri 'Tiri napoLiberi', diretti in un solo colpo, con geometrica esattezza alla testa dei Comandi Nemici, nel blu delle pupille, per scompigliarne pacificamente i piani d' aggressione attraverso la cogente forza della Ragione, lasciano adesso il passo, dalla Cristianissima Aleppo, eterno bastione contro il Nemico Turco, alla idem Atene di Syntagma, al più diretto combattimento strada-per-strada.....La Ragione della Forza.....

Anche la Russia, fallito definitivamente il 'reset' vagheggiato da Medvedev il Buono, si ritrova nel Mar Nero, ossia nel suo cortile, un lanciamissili nucleare della Bestia. E, nel bastardino sarmatico chiamato vanamente 'Polonia', 48 squadriglie di bombardieri nucleari, pronti per l' aggressione ennesima.....chiamata questa volta 'scudo anti-missile'.

Agli spalti si approssima, lento ma sicuro come Kutuzov, zio Vlad il Freddo, per dirigere, il Cesare dei Romani tutti, le operazioni definitive di guerra. E conseguente 'Rovesciamento del Fronte', come già nel glorioso 1812 e trionfale 1945.

Ruggenti conformisti-genetici, odiatori rabbiosi di Uomini Sovrani, per ontologico servilismo attaccati al loro osso... e i loro 'Badroni', che glieli gettano, miserrimi avanzi dal decadente festino di Belshazzar, per averli fedeli ed obbedienti, avranno tutti il pane che quei canini si sono meritati.

MANE-TECEL-FARES....

Gianni Caroli

mercoledì 29 giugno 2011

Barbara Boniardi, il congresso mondiale di oncologia in Cina ed il metodo Di Bella

Dal 22 al 25 maggio 2011 si è svolto al World EXPO Center, di Dalian in Cina il 4° Congresso Mondiale di Oncologia , “BIT's 4th World Cancer Congress 2011. Accedendo a: http://www.bitlifesciences.com/cancer2011/ sono reperibili in prima pagina il programma , tutti i dati, e i nominativi di massimi esponenti internazionali della ricerca sul cancro, tra cui il Nobel A. Schally,che hanno conferito all’evento il più alto livello clinico e scientifico.

Un completa revisione degli atti congressuali evidenzia chiaramente che non sono state presentate nuove molecole di pronto impiego ma solo diverse combinazioni di chemioterapici, oppure di anticorpi monoclonali variamente associati a chemioterapici , o l’uso contemporaneo di due diversi anticorpi monoclonali, senza alcun reale e significativo incremento delle mediane di sopravvivenza.

Questi dati facilmente verificabili esaminando programma e atti del convegno (http://www.bitlifesciences.com/cancer2011/) fanno emergere l’assoluta rilevanza clinica e scientifica, il dato innovativo in oncologia, dei primi casi di tumori solidi scientificamente documentati, di guarigione completa e stabile ottenuta unicamente con il metodo Di Bella, senza alcun intervento chirurgico, chemioterapia o radioterapia.

I temi congressuali sono stati suddivisi in 9 sessioni (Trak). Il Dr Giuseppe Di Bella è stato invitato dagli organizzatori a presiedere la seduta 4 della quinta sezione del congresso:

Track 5-4: Clinical Update on Combination Cancer Therapy (terapie antitumorali innovative e integrate) in cui sono state presentate a cura della Fondazione Di Bella 3 relazioni sull’applicazione del metodo Di Bella nei tumori della mammella, polmonari e leucemie linfatiche:-

Time: 15:25-17:05, May 25, 2011 (Wednesday); Place: Meeting Room 11, 2nd Floor, DWECChair Dr. Giuseppe Di Bella, (Di Bella Foundation, Italy)15:50-16:15 Dr. Giuseppe Di Bella, Title: The Di Bella Method (DBM) Improves Survival, Objective Response and Performance Status in Breast Cancer16:15-16:40 Dr. Mauro Todisco, Title: Chronic Lymphocytic Leukemia: Long-Lasting Remission with Di Bella Multitherapy16:40-17:05 Dr. Achille Norsa, Title: Somatostatin, Retinoids, Melatonin, Vitamin D, Bromocriptine, and Cyclophosphamide in Chemotherapy-naïve or Chemotherapy-Pretreated Patients with Advanced Non–Small-Cell Lung Cancer.Sono stati presentati carcinomi della mammella guariti stabilmente unicamente con MDB, senza intervento, leucemie linfatiche guarite da 10 anni, incremento tra il 200 e il 300% delle mediane di sopravvivenza dei carcinomi polmonari NSCLC rispetto ai dati ufficiali reperibili in letteratura.

L’intero MDB, i casi clinici guariti senza intervento, chemio o radio sono pubblicati anche da riviste scientifiche internazionali reperibili sulla massima banca dati .www.pubmed.gov Digitando Di Bella G si evidenziano le ultime 4 pubblicazioni. L’intera documentazione è reperibile sul sito ufficiale www.metododibella.org .

Relazioni sul Metodo Di Bella, censurato in Italia, sono oggi richieste, presentate e pubblicate agli atti di congressi mondiali, la terapia non è tossica, è domiciliare, e con costi minimi rispetto alle terapie oncologiche.

martedì 28 giugno 2011

Carmelo R. Viola: "Fermare l'aggressione contro la Libia!"




Ante Scriptum
Condivido totalmente questo comunicato che segue. Io ho già scritto di assassinio su commissione e di gangsterismo mafioso. Vedo che c'è ancora qualche persona intelligente. io sono un sociologo tripolino e soffro nel vedere martellare la mia seconda patria del tutto gratuitamente e con un accanimento barbarico, che supera perfino gli Unni di Attila perché almeno quelli erano ancora più bestie che uomini. A 82 anni certe cose si sentono di più specie quando si ha il cuore esacerbato e ferito senza soluzione dalla perdita di una figlia. Sostengo in pieno la causa a favore di un Gheddafi, che guidava uno Stato tranquillo, molto sviluppato e con un tenore di vita certamente superiore al nostro.
Saluti fraterni.
Carmelo R. Viola

Altri articoli di e su Carmelo Viola:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=carmelo+viola

.........

Fermare l'aggressione!

La nostra guerra di Libia continua, nella piena illegalità con cui è cominciata.
L'abbiamo fatta sulla base di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che viola la Carta delle Nazioni Unite, perché la Libia non stava affatto minacciando la pace e la sicurezza internazionale.

L'abbiamo fatta sulla base di un'ondata di informazioni false che non sono state mai verificate: non c'erano i 10 mila morti, non c'erano le fosse comuni; non ci sono mai stati bombardamenti su manifestazioni civili.

Migliaia di missioni di bombardamento della Nato, cui noi partecipiamo, hanno già prodotto centinaia di morti di civili. Noi uccidiamo e non proteggiamo.
Siamo intervenuti in una guerra civile sostenendo una parte contro l'altra senza nemmeno sapere chi sono quelli che diciamo di sostenere.
E finanziamo la rivolta con decine di milioni di euro. Tutto questo non è nemmeno scritto nella risoluzione dell'Onu.

Senza nessuna legittimità noi puntiamo all'uccisione del capo di uno Stato sovrano. E questo assassinio, già eseguito contro uno dei suoi figli, viene pubblicamente auspicato e conclamato dai capi delle potenze occidentali di cui siamo alleati. Stiamo assistendo inerti a un ritorno alla barbarie.
La vergogna di questo atteggiamento infame deve essere distribuita equamente tra tutte le forze politiche italiane. Solo rare voci si levano a protestare. Il pacifismo è inerte e tace anch'esso.

Ma noi non possiamo accettare in silenzio tutto ciò. Non è in nostro nome che si uccide, violando ancora una volta la nostra Costituzione.

Noi non abbiamo voce, ma vogliamo parlare a chi è ancora in grado di ascoltare. Questa aggressione deve finire.

Primi firmatari:

Angelo Del Boca
Giulietto Chiesa
Massimo Fini
Maurizio Pallante
Fernando Rossi
Roberto Savio
Luigi Sertorio
Nicola Tranfaglia
Francesco Badalini
Marino Badiale
Monia Benini
Pier Paolo Dal Monte
Ermes Drigo
Carmelo R. Viola
Vittorio Amedeo Marinelli
Paolo D'Arpini

lunedì 27 giugno 2011

Treia, 14 luglio 2011 – Simbolica liberazione della Bastiglia, dall’oscuramento mentale, nella luce lunare…


Nell'immagine la Piazza principale di Treia

Luglio è un mese in bilico, all’inizio c’è la gentile Capra ed alla fine l’astuta Scimmia. All’inizio il timido Cancro ed alla fine il possente Leone. Differenze maggiori in un solo mese non potevano esserci. La Capra è considerato l’archetipo più femminile, nel sistema cinese, al contrario la Scimmia rappresenta le qualità maschili per antonomasia. Se riuscissero a mettersi d’accordo farebbero una bella coppia….

Come ogni anno il 14 luglio, il Circolo vegetariano VV.TT. , ricorda la Presa della Bastiglia, in chiave Zen: “Oppidum obscuratae mentis” è chiamata la manifestazione. Come diceva Andrè Breton: “La rivolta, solo la rivolta crea la luce… e la luce non può avere che tre vie: la poesia, la libertà e l’amore…”

Cercando questa libertà e questo amore tenteremo di ri-conquistare l’autonomia intellettuale, salvandola dagli oscuri disegni maligni e speculativi in atto. Ma non lo faremo con una assalto bieco e violento, bensì con le armi della riflessione e della contemplazione. Aiutati in ciò dall’incipiente luna piena, che a luglio –si sa- è particolarmente potente….

Per restare laicamente nell’animo evocato da questi eventi si incontrano a Treia, nella sede del Circolo, i ricercatori e si confrontano sulla loro comprensione dello Spirito, come avveniva nei monasteri Zen in cui vigeva la consuetudine per cui poteva essere accolto solo chi era in grado di superare una prova….

Nei tarocchi a questa stagione è dedicato l’arcano lunare. La Luna è una delle carte più misteriose e suggestive. In essa si vede l’aspirazione umana di collegare le cose che stanno in alto con le cose terrene, mediante una comprensione simultanea. L’intuizione del Cancro.

“Consegnamo il mondo in uno stato dignitoso alle generazioni future” (K. Ludwing Schibel)

Paolo D’Arpini

Appuntamento: Ore 19.00 – Al Circolo Vegetariano VV.TT. in Via delle Sacchette 15/a – Treia. Discesa alla fonte sorgiva di Porta Mentana, aspersione nelle fresche acque e raccolta del sacro liquido. Al ritorno condivisione di esperienze, dialogo, poesie, canti sacri. Segue condivisione del cibo vegetariano da ognuno portato.

Prenotazioni: 0733/216293 – circolo.vegetariano@libero.it

sabato 25 giugno 2011

Economia povera - La teoria della scarsità e l'esproprio matematico nella gara europea di fallimento



Mi hanno fatto notare che sono monotematico, ma i motivi sono essenzialmente due: il primo è che mi sono proposto “volutamente” di trattare la materia in stile “divulgativo” in continuazione al fine toccare molti aspetti negativi della nostra vita che crediamo “indipendenti” e legarli alla “sola causa” che tutti rifiutano di comprendere; il secondo è che se uno scopre di avere un cancro (ma ne deve essere realmente cosciente) non può far altro, che fare di tutto per curarlo (ossessivamente). La “moneta debito” con il suo “interesse” è un cancro per il mondo e finché il popolo non lo capirà saranno dolori per tutti. L’avidità umana e la ricerca del potere per dominare, sono diventati “sistema” che “alcuni” utilizzano per farci giocare con la “democrazia”, e mentre noi giochiamo, ci preparano in continuazione la sorpresa (ogni tanto poi ci danno le caramelle).

Ma andiamo all’argomento. Molti si sono cimentati nel definire la teoria della rarità al fine di voler estrinsecare il concetto del valore ed allontanarlo da quello che è invece un relazione strettissima con l’uomo. Il valore in se non esiste se non nella necessita di un rapporto intellettuale e di conseguenza relazionale e convenzionale. Qualcosa assume valore, se qualcuno la cerca per soddisfare un bisogno, tanto più se primario.

L’oro, in fin dei conti veniva ricercato più per la funzione di riserva e conservazione del valore (e fungibilità) che per altro, sicuramente non assolveva direttamente ad un bisogno fisiologico (vestirsi, mangiare, bere) ma piuttosto ad un bisogno “psicologico” ossia la certezza di mantenere un determinato valore nel “tempo e nello spazio” immutato. Solo dopo, in azioni dell’uomo di tipo previsionale (G. Auriti) questo strumento di conservazione del valore assumeva esso stesso valore, ma solo per essere ri-trasformato in altra moneta o in merce. Ora sotto questa funzione può apparire chiaro, che meno c’è ne in circolazione e più conserva (mantiene) il valore assegnatogli nel tempo. Ma ciò, sempre e solo, per consolidata convenzione ed induzione, diversamente con una tonnellata d’oro in un isola senza acqua questo diventa più inutile delle pietre. Dal 1971 sappiamo che il Golden Standard non esiste più, quindi il valore convenzionale (indotto) è di fatto passato (volenti o nolenti) al denaro cartaceo (e/o digitale..!!!), che però per la stessa legge (ma con altri fini) i sistemi di gestione ed emissione tendono a limitarlo nel mercato. Il principio “ufficiale” (dei dinosauri della economia che continuano a sbagliare ma non si domandano mai il perché, salvo pochi illuminati, che invece, sanno perfettamente cosa sta realmente succedendo) è quello della “rarefazione monetaria”, più limito il denaro (fase di recupero della liquidità dopo la fase espansiva) in circolazione più questo non si “svaluta”. Ora la cosa all’apparenza potrebbe avere un senso tanto è vero che la BCE© ne fa un strategia maestra e tutti gli esperti del settore dietro (come pecore) a seguirne le evoluzioni. Il problema è che questo tipo di moneta di fatto, ha un’altra funzione sconosciuta alla maggioranza del popolo, che è quello di “dominazione e gestione del valore” e di trasferimento (tu-cur) di beni reali, con il semplice meccanismo degli “interessi” (che abbiamo spiegato tante volte).

Questa moneta (debito) si “invera” solo girando sul mercato reale; quando questa si è “inverata” ha assorbito il valore reale dal mercato (ricordiamo che all’atto dell’emissione la moneta ha solo il valore intrinseco, 100,00€ =30cent. Di €). La moneta (prestata dalla BCE al mercato) a questo punto carica di valore reale ha anche maturato gli interessi (nel tempo) e viene quindi ritirata dal mercato (con tasse e tagli) senza nessun riguardo per il mercato che vive di liquidità e di denaro e su cui la gente ci lavora e ci vive. Il banchiere deve recuperare il valore della moneta che il mercato gli ha ceduto e questo con scientifica ciclicità e sistematicità (le crisi sono in parte programmate a tavolino proprio per il recupero del valore reale che la moneta può solo rappresentare) (F. Caffe). I mercati a questo punto cominciano a soffrire ma non certo per la legge della “domanda e dell’offerta” e tanto meno per la “presunta inflazione propagandata” ma semplicemente per anemia monetaria programmata. La sottrazione di vero valore attraverso lo strumento della “moneta debito” è la causa prima del mercato “nero” e dei paradisi fiscali (con buona pace di chi si strapperà le vesti), infatti sia il povero che il ricco, alla sottrazione ingiustificata di denaro (che continente il valore per cui si è lavorato) si indignano e trovano mezzi diversi per potersi riappropriare del valore del proprio lavoro.

Una dimostrazione che questo meccanismo (l’utilizzo della moneta debito euro) estorce valore è il fatto, che tutti (senza distinzione alcuna) cercano un modo per evadere il fisco che non è più visto come “lo stato che ridistribuisce ricchezza”, ma come una “agenzia di recupero crediti” per la BCE. Infatti non c’è un ritorno “percepibile” di “valore” ai cittadini di queste tasse, che invece subiscono solo tagli, riduzione dei servizi, e privatizzazioni. Se poi ci mettiamo che il sistema “bancario” (omissis) aiuta gli evasori ad esserlo, è l’ennesima dimostrazione della truffa, ossia della sottrazione del valore che viene trasferito da chi realmente lo ha prodotto (il popolo) a chi si è messo in mezzo solo per speculare e dominare, la BCE.

A questo punto, ad una riflessione più attenta, viene fuori che “la banca” non fa più il suo mestiere ma semplicemente, sta tentando di trasformare il “valore convenzionale” del denaro recuperato e soprattutto quello irrecuperabile (per definizione perché da interesse) in valori veri. Punta gli occhi sui beni reali e costringe i legittimi proprietari diventati “cattivi pagatori” (che con questo sistema lo erano matematicamente già prima, ma solo non lo sapevano) a cedere le proprietà ed i beni. Tutto ciò avviene con interi Stati figuriamoci con gli inutili poveri e superflui cittadini. Il “sistema debito” quindi non ha nessuna intenzione di sostenere il mercato economico, ma lo “usa” e lo “stupra” temporaneamente ed a cicli, solo per generare la quantità giusta di interessi e di debito al fine poi di abbandonarlo e chiedere il riscatto (elegantemente chiamato privatizzazioni).

C’è una strategia neanche tanto occulta, per chi non è fortemente distratto, di realizzare trasferimenti di proprietà con questo sistema,, ciò è già avvenuto in molti stati tra cui l’Italia. Questo processo derivante dalla “moneta debito” (semplificando) induce e costringe gli Stati (che hanno raggiunto un certo debito) a svendere patrimonio pubblico (ferrovie, elettricità acqua, palazzi, demanio, ecc) solo per aver ceduto la “sovranità monetaria”, ossia la capacità di battere moneta in proprio, (e ditemi, quale stato non è indebitato dell’eurozona?). La cosa interessante è che il sistema, è stato pianificato in maniera strategica, con stile mafioso. Ancora oggi chi si ostina a non entrare nel loro “sistema”, viene tacciato da dittatore e si fa in modo di farlo cadere (Libia, Venezuela, ecc) con eccezione della Cina per una questione di numeri (immaginate 1,3 miliardi di cinesi incazzati).

In Italia per convincere gli italiani (c’è voluto poco), nel 1992 hanno realizzato una strategia di stampo mafioso, della serie, se accetti la nostra protezione (euro) non avrai problemi di inflazione. Infatti fu’ fatto un attacco alla lira da un noto finanziere internazionale (che operò alla stessa maniera con la Svezia e con l’Inghilterra) che fece prendere paura agli italiani (e non ci vuole molto), a quel punto i “caporali” al soldo del “sistema” ci introdussero nell’euro come la vittoria del secolo, di cui stiamo pagando il “secondo” (e forse ultimo) scotto, (il primo fu’ il cambio assurdo a 1936,27 lire, che dimezzo di colpo il potere di acquisto e raddoppiò i prezzi) Oggi che il sistema euro ha maturato i sui bei “interessi” da quando è stato introdotto (i cicli sono circa ogni 7 anni) il banchiere passa a riscuotere (tutto come da programma) dopo che ha finito con la Grecia ne vedremo delle belle.

Abbiamo voluto partecipare ai “campionati mondiali di fallimento”, bene adesso aspettiamo i risultati. I deboli resistono (forse) i forti si evolvono….

Giuseppe Turrisi

venerdì 24 giugno 2011

Daniele Carcea: "Grecia verso il fallimento.. o verso una nuova primavera?"




"La Grecia ci precede, con la fiaccola dell'indipendenza economica e politica..." (Saul Arpino)

La situazione non è facile per niente, la logica ci spingerebbe a dire che la Grecia dovrebbe uscire dall’Europa unita, ristrutturare il suo debito promettendo di restituire solo una parte del capitale, tornare alla dracma, alla svalutazione competitiva per rilanciare la sua economia, passare male

Come mai la Grecia si trova sull’orlo della bancarotta? Negli anni ‘80 per la Grecia parte la trasformazione: iniziano ad arrivare i fondi europei, arriva la ricchezza, o meglio l’illusione della ricchezza, vestiti di marca, automobili nuove, un mutuo facile per tutti e senza garanzie, le carte di credito in ogni portafoglio, poi arrivarono le Olimpiadi, aumentarono i fondi stanziati e quindi aumentarono ancora i debiti. Siamo nel Paese dei balocchi, nel Bengodi. Ma la situazione non è poi così diversa da molti altri Paesi occidentali, in primis dagli Stati Uniti: le nazioni si sviluppano con la produzione, con il consumo, con la crescita, ma se tutto questo avviene sempre e comunque tramite l’indebitamento, alla fine i nodi vengono al pettine e i debiti vanno pagati.

L’induzione al consumo tramite l’indebitamento è la madre di tutte sciagure: apparentemente tutti si arricchiscono, ma in realtà è solo un’elite che si arricchisce, quella che produce il denaro dal nulla, tramite la leva finanziaria, che poi viene prestato: il sistema finanziario e le banche tramite il sistema delle Banche Centrali; invece i cittadini, che di fatto,vivono al dì sopra delle loro possibilità, si indebitano privatamente e pubblicamente, cioè attraverso l’aumento dei debiti pubblici, i debiti cosiddetti Sovrani, e alla fine si impoveriscono. Perché la Grecia è stata fatta entrare per forza in Europa? Questa è una domanda logica, che qualsiasi persona di buon senso ha il dovere di fare? Gli è convenuto?

Sicuramente è convenuto a Goldman Sachs, la banca d’affari americana, accusata di aver aiutato la Grecia a truccare i conti del suo bilancio: secondo il “New York Times”, Goldman ha usato una serie di meccanismi definiti: swap che hanno permesso alla Grecia di ipotecare alcuni settori della propria economia mascherando parte del debito alle autorità comunitarie di Bruxelles, queste operazioni in questione, perfettamente legali, non appaiono come prestiti bancari ma come vendite con pagamenti differiti. In particolare, la Grecia avrebbe finanziato parte del suo deficit sulla sanità pubblica impegnando i futuri introiti sulle tasse aeroportuali, i pedaggi autostradali e gli incassi legati alle lotterie di stato.

Goldman Sachs nel 2001 costituì dei veicoli particolari uno dei quali denominato Eolo, come il dio dei venti, che assumeva le passività in cambio di impegni su introiti futuri del governo greco e consentiva di non farli contabilizzare nel bilancio pubblico; in cambio chiaramente furono pagati profumatamente.
Il governo socialista Papandreou, invece, poco dopo l’insediamento ha svelato il trucco dei conti: il deficit di bilancio non era del 3,5% ma del 13% e da allora i Greci si sono ritrovati improvvisamente poveri e la favola è finita. Sono quasi due anni che l’incubo per i greci sta andando avanti, un giorno vengono salvati da altri fondi europei e un altro sono destinati a dichiarare il default, la bancarotta più o meno controllata.

Sicuramente i cittadini greci hanno delle colpe: quella di non essersi accorti che stavano vivendo al di sopra delle loro possibilità e quella di aver eletto dei governanti che hanno pensato solamente ad ottenere il consenso, il virus di tutti i sistemi democratici.

A questi cittadini greci però ora si chiedono sacrifici immani, oltre a tutti quelli che già da un anno e mezzo sono stati messi in atto, ora si prospetta la vendita pezzo per pezzo della penisola ellenica, comprese le stupende isole che la circondano.

E i greci non la stanno prendendo bene, e si stanno letteralmente rivoltando contro questo tremendo giro di vite, non solo non credono più in quei partiti che li hanno governati, ma sentono che il tremendo giro di vite viene imposto da corpi estranei, Unioni europee, fondi monetari internazionali, Banche Centrali, mercati finanziari, istituzioni di nominati sovranazionali che decidono la politica economica del loro Paese. Come ha ben detto Guido Biancardi http: //notizie.radicali.it/articolo/2011-05-23/editoriale/quale-la-vera-patria-dei-draghi: I draghi ed i draghetti da destinare a grandi aziende monopolistiche pubbliche “strategiche”, sono stati covati lì dove il resto non conta (è il luogo del "vuolsi così..." dantesco), dove si perpetua il dominio del privato aristocratico (forse ancora strettamente dinastico ma con genealogie ormai labili) in forme di Demos. La rivolta intanto, sta proseguendo e aumenta giorno dopo giorno di intensità e in non pochi temono che alla fine per far cessare le proteste si possa arrivare ad una svolta autoritaria. E quella Si, che sarebbe una buona scusa per fare uscire la Grecia dall’Europa.

La situazione non è facile per niente, la logica ci spingerebbe a dire che la Grecia dovrebbe uscire dall’Europa unita, ristrutturare il suo debito promettendo di restituire solo una parte del capitale, tornare alla dracma, alla svalutazione competitiva per rilanciare la sua economia, passare male i primi anni in mezzo a grosse difficoltà per poi riprendersi negli anni successivi.

Invece tutto questo appare impossibile: non è prevista una procedura di uscita dall’Unione Europea, è stata pensata solo quella per entrarvi, per molti economisti,dichiarare il default della Grecia, significa innescare un effetto domino su gli altri Paesi europei, quindi il diktat è la Grecia va salvata in tutti i modi.

E’ questo il balletto di richieste e dichiarazioni che si sente da diversi giorni, ma fondamentalmente da un anno e mezzo. La Germania che per ragioni elettorali, ma non solo, vorrebbe che le banche di tutto il mondo con i titoli greci in portafoglio accettassero la ristrutturazione del debito, magari allungando le scadenze e accettando tassi sostenibili dallo Stato greco, insomma vorrebbero scaricare una parte dell’operazione salvataggio Grecia sui privati anziché tutta sugli Stati Europei, per la Bce invece un’operazione di questo tipo equivarrebbe a dichiarare il default della Grecia è conseguentemente rischierebbe appunto l’effetto contagio con il possibile attacco della speculazione mondiale sui debiti sovrani degli altri Paesi facenti parte del gruppo dei Piigs, l’anello mediterraneo più l’Irlanda.

Sembrerebbero quasi convincenti se non sapessimo che molte banche europee hanno decine e decine di miliardi di euro di titoli greci in pancia, (quelle italiane in minima parte), molte di queste banche sono proprietarie delle banche centrali del proprio Paese, e queste sono proprietarie della Banca Centrale Europea, il cerchio si chiude mostrando un conflitto di interessi colossale: la BCE garantisce l’equilibrio dell’Unione Europea o i bilanci delle banche private che si finanziano al tasso dell’1,25% e poi mettono i soldi su titoli di Stato che rendono il 5%,il 10%fino al 15%?

E poi la domanda delle domande! Perché i mercati attaccano i Paesi più deboli dell’Europa, ma i veri Paesi messi veramente male, con conti pubblici, se possibile ancora peggiori, come Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone vengono (almeno per ora) lasciati in pace?

Daniele Carcea

giovedì 23 giugno 2011

Savino Frigiola, altraeconomia e informazione sottotraccia per la sovranità monetaria



Solo ora ci si rende conto di quanto si è riusciti ad incidere a livello nazionale, in termini di informazione e formazione nel campo economico e monetario mediante l’attività, spesso quasi in sordina, svoltasi in tutti questi lunghissimi anni.

Come sempre accade quando i tempi sono maturi, cadono anche le pere, si sono verificati alcuni eventi imprevisti e assolutamente significativi, inimagginabili solo sino qualche mese fa: l’On. Di Pietro ha presentata al nostro Ministro dell’economia una interrogazione parlamentare centrallizata sulla enunciazione di G. Auriti inerente al “valore convenzionale della moneta”, chiedendo tra l’altro di chiarire a chi appartenga la proprietà dell’Euro al momento della sua emissione; pochi giorni dopo analoga interrogazione, sempre imperniata sulle enunciazioni di Auriti, viene avanzata alla Comunità Europea dall’On. Borghezio, il 15 di maggio scorso appare sul Sole 24 Ore un articolo di Fabrizio Galimberti, dal titolo così concepito: “Uscire dalla crisi – stampare moneta è ammissibile, senza però perderne il controllo” (come sempre avviene, come è sempre avvenuto e come sempre deve essere fatto, quando l’emissione monetaria è limitata e finalizzata al pagamento di opere e servizi di pubblica utilità).

Altro importante ed illuminante articolo di Marino Badiale e Fabrizio Tringalii http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=39218 analizza impietosamente ma con riferimenti precisi e documentati, l’attuale nostra situazione economica e monetaria inquadrata nell’ambito europeo mettendo in evidenza la latitanza delle forze politiche e sindacali sulle attuazioni in corso e la conseguente distruzione dello stato sociale.

Questi fatti solo apparentemente scollegati fra loro, si sono verificati pochi giorni, prima e dopo, della manifestazione romana del 16 giugno, che ha visto sfilare il corteo da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, proprio per denunciare l’insieme e le conseguenze di queste malefatte.

Questa manifestazione pur frettolosamente organizzata ha conseguito due risultati importantissimi: ha registrato (ed è la prima volta che si verifica) la convergenza e la partecipazione spontanea di numerosissime associazioni culturali, comitati di varia natura, editori, case editrici, associazioni a difesa dei consumatori, associazioni antiusura, antirachet ed antiequitalia, tutte direttamente o indirettamente interessate ad eliminare i gravi disagi economici e monetari, tutte accumunate dalla condivisione e dalla volontà di voler bloccare l’aggravarsi della crisi mediante il ritorno da parte dello Stato all’emissione monetaria diretta, come si è saputo validamente effettuare per oltre cento anni, a sostegno dello sviluppo e dell’occupazione e per bloccare la fabbrica del debito la cui crescita sta scardinando la nostra economia.

L’altro importante risultato è quello di aver concluso a tutti gli effetti la fase culturale della ricerca e degli studi inerenti alla grossa questione monetaria, intrapresa dal “Centro Studi Politici e Costituzionali” fondato e diretto da Giacinto Auriti presso l’Università di Roma.

Sulle perverse risultanze scaturite dalla spregiudicata e disinvolta gestione monetaria, ad opera dei banchieri privati, ormai si è compreso tutto ciò che si doveva comprendere.

Ciò significa che non è più necessario dedicare tempo ed energie per continuare a dimostrare l’assoluta necessità di riconferire allo Stato la sovranità e la funzione monetaria, pertanto tranne due o tre soggetti che dovranno continuare a raccogliere notizie e documentazioni, le cui entità saranno rese note appena ottenuta la loro disponibilità, tutti gli altri nell’ambito delle rispettive capacità e competenze, potranno dedicarsi a rafforzare i collegamenti con altre realtà organizzative e politiche, desiderose di perseguire il “Bene Comune” indipendentemente dai vari colori e recinti di provvenienza, per poter raggiungere un sempre maggiore peso politico a sostegno dei disegni di legge capaci d’invertire i disastrosi corsi economici e sociali. A disposizione abbiamo due esempi e due diverse situazioni: quella dell’Islanda e quella Grecia.

Non dovrebbe essere difficile individuare e sciegliere l’azione da intrapprendere.

A presto ed avanti sempre.
Savino Frigiola

mercoledì 22 giugno 2011

Signoraggio, finanza ed economia - Il valore della carta-moneta non sta nel numero delle banconote emesse..


Il valore monetario aggiunto

Il linguaggio della avidità e dell’interesse è ormai nel nostro sangue ed è difficile comprendere che è una pratica distruttiva.

Il cannibale fintanto che non si è confrontato con una idea nuova di civiltà ha pensato che quella fosse l’unica civiltà, ansi il confronto con idee diverse che minavano tradizioni ancestrali poteva far gridare al complotto ai guru del sistema. L’interesse purtroppo è il cancro dell’economia, tutti vogliono curare (a parole) questa economia, ma di fatto nessuno vuole capire e cercare la vera causa causorum, ossia la “moneta debito”. L’interesse praticato sulla moneta alla fonte, ossia all’atto della emissione, genera a valanga e con sistema ponzi, una economia di falsa ricchezza e soprattutto una produzione smisurata di inutilità al solo fine di muovere più “massa monetaria” possibile (quantità della moneta).

Gli stati ormai ridotti ad assolvere solo due funzioni: 1) cercare di aumentare il PIL perché aumentando il PIL, significa utilizzare più denaro e utilizzando più denaro ci sono più interessi da riconoscere ai banchieri emettitori privati (espansione della massa monetaria) 2) recuperare denaro per riconoscere gli interessi ai banchieri attraverso l’attività di recupero credito (equitalia). Questa fase, è quella di riduzione della “quantità” al fine di mettere nelle condizione gli utilizzatori (denaro dipendenti) a non potere più pagare, per espropriargli i beni. Tutto ciò avviene sia per quanto riguarda il risparmio ed i beni privati sia per il pubblico e quindi lo stato.

Gli stati ormai sono solo dei pessimi ragionieri che controllano solo i conti pubblici, tutto il resto (la cura del popolo) sono solo dettagli. Questa moneta ingannevole (Tremonti l’ha definita “diversa da quella buona”) che erode se stessa, quindi, prima ti concede l’illusione della libertà, facendoti credere di avere la possibilità di accesso ai beni (consumo indotto) poi però te la toglie inesorabilmente. Ora il sistema è fatto apposta in modo che non si comprenda il nesso di causalità, infatti: il taglio ai servizi o l’aumento delle tasse, o l’esproprio avviene in maniera trasversale e collettivo.

Ci sono personaggi anche di grossa caratura intellettuale, che quando sentono parlare di “redito di cittadinanza” inorridiscono e che subito dicono (stupidamente): “si adesso ci mettiamo a regalare i soldi!!”, bene invece regalare il “debito di cittadinanza” ad ogni nascituro di circa 38000,00€ euro va benissimo. Se non si comprende la teoria del “valore indotto” (prof. G. Auriti) ogni discorso con questi personaggi intellettualmente strutturati e deformati dal peggiore sindacalismo servile al potere del padrone che per grazia concede il lavoro, ogni parole è perfettamente inutile. Anche solo sotto il profilo giuridico, di pura giustizia umana e sociale, perché uno neonato cittadino, dovrebbe nascere già con una posizione di debito? Intanto si riempiono la bocca di democrazia, di uguaglianza e di giustizia. La moneta “quantità” (debito) gestita dal padrone, giustifica la sua esistenza solo in un sistema che prevede una crescita infinita PIL (in un sistema finito) i primi pagano per i secondi i secondi pagano per i terzi i terzi pagano per i quarti (sistema ponzi) finche non si trova più chi paga e si va in bancarotta. Ma è il lavoro che nobilita!!!! continuano a programmare! gli stessi che avendo ceduto la “sovranità monetaria” di fatto hanno messo le condizione, affinché fallissero le imprese buone o fossero svendute, e che a loro posto, sorgessero lavori perfettamente inutili e precari da imprese discutibili realizzate con enormi investimenti (di moneta quantità fondi europei) creando cattedrali nel deserto (Basilicata, Campania, ecc) per dare l’illusione del posto lavoro che poi è durato uno, due anni e poi calcio in culo. Se quel capitale fosse stato dato come “redito di cittadinanza” solo perché la gente studiasse, coltivasse hobby sport, cultura cinema avremmo una popolazione più sana, più colta. Non solo, non ci sarebbero milioni di metri cubi di cemento con inquinamento e massacro ambientale e sarebbero ancora rimasti tanti soldi. Il problema, che in questo modo non ci sarebbero stati interessi da pagare al banchiere e la politica non avrebbe avuto la gestione del potere tipo voto/lavoro).

É necessario pensare ad un sistema economico con una “moneta qualità” pulita e di proprietà del cittadino che conservi il valore nella tasca del cittadino senza che il valore conservato venga eroso da un interesse richiesto alla collettività, che prima o poi va a colpire il cittadino nella sua dignità.

La “moneta qualità” serve a produrre beni e servizi che realmente servono alla vita dell’uomo (de-crescita). Una moneta strumento che mira al BIL (benessere interno lordo). Una moneta che non serve a grandi quantità con cicli di espansione e riduzione predeterminati. La moneta debito (quantità) che è servita a costruire una casa, indirettamente, produce un interesse che il banchiere vuole indietro, per cui un altro cittadino nel sistema, magari a migliaia di chilometri perderà la sua casa perché, espropriata da equitalia. (il denaro non crea altro denaro).

La moneta credito di qualità non erode se stessa perché è di proprietà e non è gravata di affitto (interesse) quindi il bene che si costruisce con questa moneta resta e restando non serve a altra moneta. In questo sistema non serve produrre per produrre, e neanche lavorare per produrre cose inutili che nel giro di un mese vanno in discrica. La qualità della moneta di proprietà da anche la qualità della vita e la serenità, la mia casa costruita con fatica è mia e basta. Non sto con l’ansia che lo Stato (che mi dovrebbe tutelare) di fatto, perché ha sottoscritto un “contratto in perdita” (adozione dell’euro) non sa come espropriarmi casa per “onorare” il suo debito.

La moneta credito è di qualità e mira non alla quantità di merci che posso avere, ma alla qualità del benessere. Questo sistema arriva a produrre enormi schifezze, solo per dare un lavoro umiliante e tutto ciò solo per far girare tanto denaro che produce interessi, ma ciò produce quintali di inutile immondizia, aumento di trasporti, aumento di centrali nucleari ecc (chi ci guadagna solo il banchiere). Serve invece una produzione razionale, produrre solo quello che serve, che si ottiene solo con una economia di qualità che parte da una moneta di qualità e la prima qualità di una moneta è che il valore che contiene sia di proprietà di chi la possiede.

Giuseppe Turrisi.

martedì 21 giugno 2011

Infezione da Escherichia Coli. L'origine principalmente animale del batterio



In relazione al batterio Escherichia Coli che sta mietendo vittime in Germania e destando allarme in Europa, la LAV ritiene doveroso che le autorità sanitarie ricordino ai consumatori che l’origine di questo batterio è da ricondurre principalmente a prodotti di origine animale.

“Il ceppo patogeno di Escherichia Coli, cosiddetto enteroemorragico, responsabile delle morti di cui sopra, alberga nell’intestino degli animali e contamina le carni attraverso le feci - afferma Roberta Bartocci, biologa della LAV - Non a caso negli Stati Uniti, dove vengono contagiate ogni anno circa 73.400 persone e ne muoiono 60, viene chiamata “hamburger disease” (CDC, Centres for Desease Control and Prevention).”

I vegetali possono essere contaminati attraverso la concimazione animale o con manipolazioni igienicamente scorrette, ma la fonte primaria sono le carni poco cotte (soprattutto di manzo) , e anche latte crudo. Il sistema intensivo d’allevamento, dove gli animali sono trattati come in una catena di montaggio, in cui la logica è la quantità a scapito della qualità, può influenzare anche l’igiene degli alimenti e contribuire a creare situazioni di emergenza come quella attuale in Germania così come altre (salmonella, stafilococco, etc).

Per approfondimenti: disponibile il dossier LAV “Rischio sanitario degli allevamenti intensivi”.

Maria Falvo

lunedì 20 giugno 2011

La Rete delle Reti è nata il 19 giugno 2011 ad Ospitaletto di Marano

Nell'immagine: "Divento Luce e volo" - di Franco Farina


Dall’incontro bioregionale tenuto a Ospitaletto di Marano, il 18 e 19 giugno 2011, è sortita l’idea di creare un blog di condivisione sulle esperienze fatte, da vari esponenti di vari gruppi, sulle ecologie, sull’economia sostenibile, sul vivere insieme, sulla spiritualità della natura, agricoltura ecologica, etc.

Così “cotta e magnata” con l’aiuto tecnologico di Davide Pellegrini un ecologista/tecnologista venuto dalla provincia di Novara, e sotto la spinta emozionale di Manuel Olivares, abbiamo creato un blog chiamato La Rete delle Reti, in cui pubblicare pensieri e racconti sulla partica di vita ecologista, una sorta di Diario, quaderno di appunti, in veste telematica.

Che dire oltre? La collaborazione è aperta a tutti quelli che si sentono in sintonia e vogliono contribuire con le loro esperienze alla crescita collettiva.. Intanto, come “carta degli intenti” abbiamo pubblicato una serie di pensierini, un gesto di buona volontà con l’invito a fare altrettanto…

Ma leggete voi stessi e poi decidete…: http://retedellereti.blogspot.com/

Paolo D'Arpini

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Pensieri condivisi

Provenienti da strade diverse abbiamo formato un piccolo gruppo in quel di Ospitaletto di Marano, per condividere la vita, lo spazio, la natura e le aspirazioni, da riportare lungo le strade che ci hanno condotti sin qui..

L’uomo è in continuo movimento, avanti, indietro, qualche sosta per riposare, per osservare il mondo che ci circonda, e conoscere nuovi compagni e poi ripartire, insieme.

In questo posto ci si sente bene, liberi da tutto ma insieme a tutto nell’unicità del momento vissuto e condiviso col piacere di esserci.

L’inizio di una strada, un lungo camminare con tanti percorsi da seguire. Stimoli, idee e attimi che rimarrano in noi. Sorrisi.

Il Grande Vuoto!”

L’unione di tutto quanto.

L’unica spiritualità idonea al nostro tempo è quall della natura. Una spiritualità che tiene conto dell’insieme della vita, , che vibra in sintonia con la selvaticità, con le bestie, con la foresta, con gli elementi…

……….

Commento fuori del coro:

Dio è tutto e tutto è Dio. Ci sarà realmente un salto evolutivo sul pianeta Terra ove poggiamo i nostri piedi? A noi tutti l’impegno che ciò possa accadere… Da parte mia ho ancora molte difficoltà a connettermi con gli altri esseri umani… siamo stati fin troppo deviati da una spontanea e naturale crescita e creatività.. ma malgrado le evidenti difficoltà per la nostra evoluzione sono sicuro che il mio senso di separazione resterà sconfitto e la natura entrerà in me ed in tutti noi. Buon presente con consapevolezza. Om mani padme um. Per un futuro bio..regionale. Ciao, Lino

Michele Bonatesta: "Arsenico nell'acqua potabile. Denuncia alla Procura della Repubblica di Viterbo per epidemia colposa.."




Al Dr. Alberto Pazienti,
Procuratore Capo della
Procura della Repubblica
VITERBO


Oggetto: acqua potabile contaminata da arsenico e da altre sostanze nocive;
esposto-denuncia contro ignoti per possibile “epidemia colposa“;
richiesta screening gratuito da parte AUSL su bambini e bambine da uno a dieci anni di età in tutta la provincia di Viterbo ed accertamento eventuali reati specifici.


Il sottoscritto Michele Bonatesta, nato a Viterbo il 23 aprile 1942 ed ivi residente in Strada Palomba n. 4E, già Senatore della Repubblica Italiana ( XIII e VIV Legislatura), Presidente del Movimento di Opinione e di Politica Sociale e Culturale “ Insieme per il territorio “con sede in Viterbo, via Saragat 8, si rivolge alla S.V.I. esponendo quanto segue e chiedendo che – valutati i fatti – possa eventualmente decidere di aprire una INCHIESTA per appurare eventuali responsabilità disponendo, nel frattempo, urgenti provvedimenti, sempre se ritenuti opportuni.

A sostegno di quanto sopra, sottopongo alla Sua autorevole attenzione quanto evidenziato – su richiesta del sottoscritto – dalla dottoressa Antonella Litta, dell’Associazione Italiana medici per l’ambiente – Isde ( International Society of Doctors for the Environmernt – Italia ) sui PERICOLI DERIVANTI DALL’ESPOSIZIONE DELLE DONNE IN GRAVIDANZA E DEI BAMBINI AD ACQUE ED ALIMENTI CONTENENTI ARSENICO, fenomeno questo esistente nell’intera provincia di Viterbo quantomeno dal 2001 e tenuto ‘ nascosto ‘ sino a poco tempo fa dagli Enti preposti alla tutela della salute dei cittadini, nonostante l’obbligo di legge che prevede la pubblicizzazione, nei confronti della popolazione, dei dati relativi alle concentrazioni di arsenico e quant’altro nelle acque potabili, e quindi del pericolo che corre chi dovesse farne uso domestico.

“La Commissione Europea – scrive la dottoressa Antonella Litta -, con il documento n. C (2010) 7605 del 28 ottobre 2010 e il documento n. C ( 2011) 2014 del 22 marzo 2011, ha ribadito che il contenuto massimo e provvisorio di arsenico nelle acque destinate a consumo umano non deve superare i 10 microgrammi per litro come già stabilito anche dalla legge italiana sin dal 2001 con il Decreto Legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 www.camera.it/parelam/leggi/deleghe/Testi/01031dl.htm).

In questi due documenti si prescrive, in forma assolutamente vincolante per l’Italia, che alle donne in gravidanza e ai bambini fino a tre anni di età non siano somministrate acque con un contenuto di arsenico più elevato di 10 microgrammi per litro, e che le industrie alimentari debbano utilizzare per le loro preparazioni acque con questa stessa caratteristica di parametro… “.

Prescrizione che, come già anticipato, non è stato possibile osservare dal 2001 ad oggi ( per ben dieci anni consecutivi, dunque) non solo per la mancata divulgazione dei dati relativi all’inquinamento da arsenico ( e non solo ) dell’acqua potabile, dati di gran lunga superiori ai limiti consentiti dalla legge, ma anche per la totale mancanza di provvedimenti adottati sempre che non si voglia considerare ‘ provvedimento sufficiente ‘ l’istallazione delle cosiddette ‘ casette dell’acqua ‘, possibile business per il titolare dell’azienda ma di nessuna oggettiva utilità per la salute dei cittadini.

Ma torno al documento fornito dalla dottoressa Litta.

“ L’Organizzazione mondiale della sanità ricorda ed auspica – scrive - come obiettivo di qualità un contenuto di arsenico pari a zero ( o al più e in via transitoria di 5 microgrammi/litro) nelle acque destinate a consumo umano come vera e sicura tutela della salute pubblica.
L’arsenico infatti è classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro ( Iarc) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche, e in parti colare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute.
Sempre più segnalazioni inoltre lo correlano anche ai tumori del fegato e del colon. L’assunzione cronica di arsenico, soprattutto attraverso acqua contaminata – sottolinea la dottoressa Litta – è indicata inoltre da una cospicua e rilevante documentazione scientifica anche quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche, diabete di tipo 2, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche”.

Questo, egregio dr. Pazienti, è dunque quanto può provocare l’assunzione cronica di arsenico attraverso acqua contaminata negli adulti.

Ma perché tanto ‘ ALLARME‘ nei confronti delle donne in gravidanza e dei bambini sino a TRE ANNI DI ETA’, tanto da vietare loro, totalmente, l’assunzione di acqua potabile contaminata dall’arsenico, indipendentemente dalla concentrazione?

Anche questo è ampiamente spiegato ( e documentato) nella relazione chiesta dal sottoscritto.

“Molte sostanze tossiche, e tra queste l’arsenico, possono, attraverso l’esposizione materna ad alimenti, aria e bevande contaminati, superare la barriera placentare e quella emato-encefalica e interferire in modo negativo con lo sviluppo del feto, soprattutto delle sue strutture cerebrali.
Come noto, da un punto di vista strettamente biologico, il feto ed il bambino sono organismi in rapido accrescimento con una complessa e delicata differenziazione ed organizzazione di tessuti, organi ed apparati. Ogni interferenza o alterazione di questo processo armonico di sviluppo, causato ad esempio da infezioni, dismetabolismi, esposizione a droghe, alcool, sostanze tossiche ( metalli pesanti, pesticidi, inquinanti ambientali etc.), possono creare le condizioni di successive e gravi malattie nell’infanzia e in età adulta.
I bambini inoltre posseggono un sistema immunitario ancora in fase di maturazione, un caratteristico e peculiare sistema metabolico, consumano quantità di liquidi, aria e alimenti maggiori rispetto ai soggetti adulti e questa condizione li rende più vulnerabili all’azione di molte sostanze nocive.
La letteratura scientifica internazionale - della quale la dottoressa Antonella Litta ha allegato una abbondante bibliografia -, con sempre maggiori riscontri, evidenzia il legame tra l’esposizione cronica ad acque ed alimenti contenenti arsenico, in donne in gravidanza e bambini, e molte patologie del neurosviluppo ( Ndd) – autismo, disturbo da deficit di attenzione ( Adhd- attention deficit hyperactivity disorder ), disturbi dell’apprendimento, della memoria, della capacità di lettura, riduzione del quoziente intellettivo, patologie dell’apparato respiratorio, perdita fetale, aumento dei casi di morte infantile e neoplasie…”.

In relazione, pertanto, a quanto sin qui esposto, ritenendo del tutto attendibili le informazioni scientifiche fornite dalla dottoressa Litta, Le chiedo di voler valutare la possibilità che – a fronte dell’inerzia dimostrata dal 2001 ad oggi da chi avrebbe dovuto porre i rimedi previsti per legge a questo pericoloso fenomeno – possa configurarsi quanto meno il reato di EPIDEMIA COLPOSA o altri tipi di reato.

Le chiedo infine di valutare l’opportunità di disporre uno screenig gratuito su tutto il territorio della provincia di Viterbo, da parte della Ausl, tra i i bambini e le bambine da uno a dieci anni di età, per gli eventuali danni che potrebbero essere stati arrecati alla loro salute da una così prolungata assunzione di acqua contaminata da arsenico (e non solo) causa la mancata , dovuta informazione.

Chiedo cortesemente, infine, di essere informato circa le eventuali decisioni che intenderà adottare.

Con osservanza

Michele Bonatesta


Viterbo, 20 giugno 2011

sabato 18 giugno 2011

Bioregione del Basso appennino emiliano, dal Secchia al Reno, a rischio di trivellazioni petrolifere selvagge




Qualche informazione sull'ultimo "rischio", in ordine di tempo, che corre il nostro territorio.

Dopo cave e bitume si prospettano estrazioni di idrocarburi (più precisamente si parla di gas) sulle colline alle spalle di Savignano, ma non solo: l'area copre tutto il basso Appennino, dal Secchia passando per il Panaro, sino al Reno e oltre.
Al momento siamo nella fase preliminare; si discute se dare l'autorizzazione alle trivellazioni esplorative richieste dalla ditta per verificare la consistenza dei giacimenti.

L'attività consiste nel sotterrare delle cariche esplosive e farle brillare per "leggere" le onde sismiche di ritorno.
Se saranno trovati giacimenti importanti sarà dopo impossibile fermare le estrazioni.

In questa fase spetta ai Comuni dichiarare o meno la disponibilità a permettere questa ricerca.

In provincia di Modena solo Savignano si è dichiarato contrario.
Premesso che una eventuale estrazione di idrocarburi non porterebbe nessun vantaggio ai cittadini residenti, ma solo i disagi, la ragione principale di contrarietà è dovuta a ragioni ambientali.
Il territorio interessato è nell'area dei calanchi, per cui di elevata instabilità; inoltre queste sono aree di ricarica delle falde acquifere, per cui molto critiche dal punto di vista ambientale e inadatte a queste tipologie di attività.
L'ultima parola la deve dare la Provincia; il fatto che solo Savignano si sia dichiarato contrario, porterà probabilmente a rilasciare il permesso richiesto per la Provincia di Modena. Presumibilmente diverso il discorso per la Provincia di Bologna dove un alto numero di Comuni si è dichiarato contrario.

In questo sito dettagli maggiori:
http://mura.bloog.it/ricerca-idrocarburi-%E2%80%93-hunt-oil-istruttoria-pubblica-fiume-reno-e-fiume-panaro-19-maggio-ore-1800-a-calderino.html

Uno stralcio filmato dell'incontro con la Regione a Calderino del 19 maggio, all'inizio l'intervento del Sindaco Caroli.
http://www.youtube.com/watch?v=50jM4KVUvjA&feature=player_embedded#at=118


--



Cordiali saluti
Maurizio Tedeschi
Cell.3357445889

venerdì 17 giugno 2011

Torrimpietra (Roma), 18 giugno 2011: Protesta popolare contro l'inceneritore rifiuti



Cari amici, qualcuno già sa che venerdì scorso in assemblea il Comitato Rifiuti Zero a Fiumicino ha lanciato la manifestazione popolare per dire NO all'inceneritore ed alla discarica a Palidoro ed insieme SI all'avvio della raccolta differenziata porta a porta in tutto il Lazio.

SABATO 18 GIUGNO ore 10 a TORRIMPIETRA manifestano i cittadini di Fiumicino, Cerveteri, Ladispoli, Anguillara, Bracciano e parte di Roma.

L'impianto di incenerimento, sponsorizzato da Canapini e co. con delibera
111/2008 ed ora con dichiarazioni esplicite, sarà il definitivo de profundis
ambientale e della salubrità dell'aria del nostro territorio già stretto tra
l'inceneritore di Malagrotta in funzione già da un anno e le polveri prodotte dall'aeroporto di Fiumicino di cui è previsto il raddoppio.

Le polveri ultrasottili degli inceneritori in particolare contengono diossini, pcb, furani e metalli pesanti che sono responsabili di tumori, leucemie, patologie respiratorie e cardio vascolari, allergie e tante altre brutte cose.

Questo avviene mentre il comune di Roma e quello di Fiumicino NON RISPETTANO LA LEGGE,che prevede che PRIMA di avviare a discarica/incenerimento si DEVE fare la raccolta differenziata almeno al 65%, il recupero ed il riciclo dei materiali.

OCCORRE QUINDI LA MASSIMA MOBILITAZIONE PER IMPORRE A QUESTI DUE COMUNI "FUORI LEGGE" DI NON COSTRUIRE IMPIANTI TOSSICI PER LA SALUTE E L'AMBIENTE E DI METTERSI IN REGOLA CON LA LEGGE.


Stefano - stefano_f3000@libero.it

giovedì 16 giugno 2011

6 luglio 2011 – Spilamberto (Modena): Festa dell’Anima Gemella, o dell’incontro fra l’uomo e la donna nella natura..


"La coppia ideale: Shiva e Parvati"

Uno degli argomenti portanti della prima edizione della Festa dell’Anima Gemella, organizzata dal Circolo Vegetariano VV.TT., toccava il tema del “zitellaggio obbligato” a cui erano spesso costrette le ultime nate che dovevano accudire i genitori e gli eventuali figli maschi non sposati. Ecco ad esempio cosa diceva, parlando della nostra Festa, Nadia Tarantini nel suo articolo sull’Unità del 3 luglio 1993, proprio toccando questo tema: “..Come un gioco di dadi deciso quando si era troppo piccoli per reagire, ogni famiglia e ogni padre o madre possessiva aveva la ‘sua’ zitella, la figlia destinata ad accudire i vecchi genitori, programmata con il consenso della pubblica opinione, innaffiata come una pianta rara con i peggiori luoghi comuni sull’infelicità del matrimonio e della prole…”

Questo obbligo al zitellaggio è un vero atto di violenza, come lo è la violenza fisica magari per poi obbligare il partner al matrimonio riparatore. Per dimostrare che l’amore non può e non deve essere violenza prendiamo lo spunto della commemorazione della Santa Maria Goretti, la quale fu uccisa pur di non cedere alla lusinga di un amore venale. In questo momento storico in cui la violenza verso la donna sta raggiungendo un picco di virulenza è importante ristabilire il valore ed il significato dell’amore romantico, basato sulla capacità di produrre fra il maschile ed il femminile dei valori condivisi, come semplicità e bellezza, creatività e simpatia, solidarietà e innocenza. Per questo abbiamo pensato ad una festa che unisse questi ideali senza però rinunciare al rispetto di sé e delle proprie qualità. Infatti spesso si tende ad abbassare il livello della propria dignità solo in funzione di un ottenimento sociale e di un appagamento materiale.

Anche quest’anno perciò organizziamo la Festa dell’Anima Gemella. Potremmo anche definirla la Festa dell’incontro fra l’uomo e l’ambiente, fra il femminile ed il maschile. Un progetto semplice per vivere valori umani ricreando un tessuto sociale. L’iniziativa per contrastare ed allontanare lo spettro dell’indifferenza viene presa da alcune donne ed uomini che si riconoscono nell’Umano. Madri e padri, ragazze e giovanotti, sagge donne ed uomini di mezz’età. L’idea è quella del “incontrarsi” nella natura per scambiarsi doni di propria creazione: disegni e sculturine, cestini con frutta selvatica, sassi tondi e colorati, vino e panini con formaggio, poesie d’amore e solidarietà spicciola. Tutto questo ed altro ancora potremo offrire e ricevere durante la manifestazione in cui non mancheranno momenti giocosi. Insomma, andiamo alla ricerca dell’anima gemella….
Ma l’aprirsi all’altro è solo il riflesso di quello che accettiamo in noi stessi.

Questo rito si svolge a Spilamberto in una calda serata feriale, il 6 luglio 2011.

Sarà un “rispecchiarsi in movimento” per trovare sinergie e humus per una vivibilità sociale ed ecologica, durante un picnic serale al Fiume Panaro che termina con una meditazione collettiva. Un momento per riflettere sull’esposizione che noi facciamo di noi stessi. Corrisponde veramente alla verità interna, possiamo veramente ritenerci pronti di incontrare l’anima gemella, che a questo punto corrisponde esattamente al proprio Sé? In questo interrogarsi ci sono gli elementi della spiritualità laica e dell’ecologia profonda.

Paolo D'Arpini

……….

Programma:

Mercoldì 6 luglio 2011 – Spilamberto (Modena)
h. 18.30 – Appuntamento alle chiuse del fiume Panaro. Discesa al greto sulla spiaggetta degli innamorati. Semplicità di approccio, per ritrovare noi stessi nell’altro. Per capire che l’amore non può mai essere violenza.
h. 19.00 – Giro di condivisione archetipale e delle congiunzioni elementali di ognuno dei partecipanti e condivisione del cibo vegetariano da ognuno portato
h. 20.00 – Meditazione davanti al fuoco.

La manifestazione é gratuita, la prenotazione necessaria.
Informazioni e prenotazioni: circolovegetariano@gmail.com
Tel. 333.6023090

mercoledì 15 giugno 2011

Bolzano (Bozen) 17, 18, 19 giugno 2011: “La lunga Marcia della nonviolenza”



Convegno nazionale LA LUNGA MARCIA DELLA NONVIOLENZA, Aldo Capitini e i 50 anni della Perugia-Assisi, promosso da Pax Christi, Movimento Nonviolento, Tavola della pace, con l’organizzazione del Centro per la Pace del Comune di Bolzano.

17-18-19 giugno presso Auditorium Lucio Battisti , via Santa Geltrude 3 – Bolzano/Bozen

“La lunga Marcia della nonviolenza” passa da Bolzano

Una Marcia che dura da cinquant’anni. E’ la Perugia-Assisi, un grande evento della storia d’Italia. Sono centinaia di migliaia le persone che in cinque decenni vi hanno partecipato. Essa è stata una palestra di formazione politica, di cittadinanza attiva, una “assemblea itinerante” per la pace. Si è messa in cammino il 24 settembre del 1961 e si rinnoverà il 25 settembre 2011. La Marcia è viva.

In questi 50 anni la nonviolenza italiana ha fatto molta strada: partendo dalle orme lasciate da Aldo Capitini, filosofo della nonviolenza e ideatore della Marcia, è giunta fino alla liberazione dal nucleare. In mezzo ci sono tappe fondamentali della nostra storia, dall’obiezione di coscienza di padre Balducci alla scuola di don Milani, dallo sciopero della fame di Danilo Dolci alla convivenza interetnica di Alexander Langer.

E’ una storia di nonviolenza laica e religiosa, tenuta ai margini della società e della chiesa, ma che ha saputo provocare cambiamenti profondi nella società e nelle chiesa, e nelle coscienze di chi dalla nonviolenza si è lasciato interrogare. Abbiamo conosciuto maestri di pace e profeti di speranza. Abbiamo avuto tensioni ideali e vissuto realismi politici. Oggi nel Mediterraneo vediamo mescolarsi il sogno di resistenze nonviolente, la disperazione di chi fugge, la mano fredda della guerra.

La Marcia della “fratellanza dei popoli” si deve confrontare con una realtà contraddittoria: la Costituzione ripudia la guerra, ma il paese è coinvolto militarmente in Afghanistan e in Libia. E la nonviolenza come si oppone e cosa propone? Quali alternative elabora? Quali fini persegue e con quali mezzi? Qual è la strategia del movimento per la pace e la nonviolenza?

Il convegno di Bolzano ha convocato molti dei protagonisti di questo ampio movimento, per una riflessione corale e discutere insieme contenuti ed obiettivi della prossima Marcia.

Pax Christi, il Movimento Nonviolento e la Tavola della pace, per tre giorni lavoreranno insieme per far crescere la nonviolenza organizzata. Un appuntamento importante per tutte le amiche e gli amici della pace, per chi vuole capire, per chi vuole partecipare.

L’incontro nazionale propone anche tre momenti particolarmente rivolti alla città di Bolzano: il dibattito del venerdì sera sull’attualità del Mediterraneo, lo spettacolo musicale con la Magical Mystery Orchestra (concerto Beatles per la pace), e la presentazione del Premio Alexander Langer 2011.

Mao Valpiana
Movimento Nonviolento

martedì 14 giugno 2011

Mao Valpiana: "Concluso dopo 80 giorni il digiuno a staffetta contro il nucleare.."



Il voto referendario ha detto la parola definitiva per chiudere la
strada al nucleare nel nostro paese. Non saranno costruite centrali
nucleari in Italia. Il progetto scellerato di produrre energia atomica è
stato clamorosamente bocciato dagli elettori.

Opporsi al nucleare era una delle motivazioni di questo nostro digiuno a
staffetta. L'opposizione popolare al nucleare è stata vincente.
Resta l'altro obiettivo: opporsi alla guerra, far rispettare l'articolo
11 della Costituzione.

L'iniziativa del digiuno a staffetta viene interrotta, avendo raggiunto
una parte dell'obiettivo, e ora bisogna trovare nuove forme per
proseguire l'opposizione alla guerra.

Sono 167 le amiche e gli amici della nonviolenza che hanno aderito al
digiuno promosso dal Movimento Nonviolento "per opporsi alla guerra e al
nucleare". C'è chi ha digiunato anche se malato in ospedale, chi in una
cella di convento o di carcere, chi ha partecipato ma ha preferito non
farlo sapere pubblicamente e chi, non potendo aderire per vari motivi,
lo ha fatto spiritualmente.
Questa iniziativa nonviolenta si è protratta dal 27 marzo scorso fino
alla consultazione referendaria del 12-13 giugno, in ogni parte
d'Italia, da Trieste a Palermo, da Torino a Venezia, da Verona a Bari.
La nonviolenza è contagiosa; abbiamo iniziato con un digiuno di 48 ore,
proseguito per 80 giorni.

Ora gli italiani hanno scelto un futuro senza nucleare, con l'acqua pubblica, e la legge uguale per tutti. Una scelta di saggezza.

I temi ambientali, della salute, della giustizia, stanno a cuore alla maggioranza degli elettori.

Meno saggi quei politici che hanno perso la sintonia con il popolo e si sono posti fuori dal processo democratico, rifiutando la consultazione referendaria.

Qualcosa di profondo si sta modificando nel nostro paese. Questo ci spinge a proseguire il nostro impegno cinquantennale per la nonviolenza che e' "il potere di tutti".



Mao Valpiana

domenica 12 giugno 2011

Con pesticidi, ogm, sostanze chimiche e radioattive.. i nuovi nazisti stanno distruggendo il mondo!



Soprattutto ancora non vi siete resi conto di quante centinaia di milioni di morti sono dovute al cancro provocato dai Pesticidi e negli ultimi anni in maniera esponenziale dagli OGM (che provocano attraverso il trasferimento genico orizzontale, se ingeriti, anche la comparsa di nuovi microrganismi patogeni resistenti agli antibiotici) e disseccanti collegati che stanno sterminando gli esseri umani (in primis bambini, seguiti dalle donne - aspettativa di vita sana in Italia crollata di 12 anni dal 2003 ad oggi, ndr !!!).

Bisogna adire ai tribunali competenti e non fare chiacchiere.
Le multinazionali devono essere trattate applicando la Legge internazionale antimafia con sequestro di tutti i beni che vanno suddivisi ai milioni di vittime...

Chi comincia?

Per ora abbiamo in piedi i ricorsi amministrativi contro le Regioni, le quali utilizzano i 25 miliardi europei dei Programmi agroambientali (200 miliardi in Europa) regalandoli a chi compra pesticidi e chiamandola impropriamente Agricoltura Integrata (in realtà un elenco di pesticidi ammessi molto superiore alla gia elevatissima dose impiegata in campagna, ndr).

I soldi sarebbero destinati a pagare agli agricoltori tutti i mancati redditi e i maggiori costi della riconversione all'agricoltura biologica.

L'Italia ha il record di oltre il 35% di tutti i pesticidi europei... che si fissano in tutti gli organi del corpo umano, compresi scarti industriali immessi nei barattoli che gli agricoltori manipolano senza prudenza e immettono inconsciamente in ogni metro quadrato di terreno...

Il bioaccumulo nelle carni di questi prodotti è cento volte superiore, in particolare nei grassi presenti in tutte le cellule animali delle belle bistecche
Incrementi di tumori neonatali.... del 3% all'anno... tasso di tumori giovanili in spaventosa crescita, in particolare nelle donne...

La natura corre ai ripari evitando la riproduzione di esseri malformi e malati attraverso l'eliminazione delle donne intossicate e la sterilizzazione dei maschi avvelenati (una coppia su tre non riesce a riprodursi e il pene si è ridotto in dimensioni di oltre 1,5 cm in media (fonte visite militari, ndr), con spermatozoi ridotti a un terzo rispetto... ai miei che mangio biologico da 30 anni
Io aspetto il terzo figlio, perchè non c'è due senza tre... ...e il quarto verrà da sè...

Il tasso italiano di riproduzione è oggi a 1,2 figli per coppia... ...con la mortalità in crescita ci avranno sterminati nei prossimi 20 anni.

In fondo l'unica differenza coi campi di sterminio nazisti è che oggi la morte l'acquisti pagandola salata nei supermercati della globalizzazione, nel cibo, in particolare addizionando la tossicità delle confezioni in plastica ed alluminio, con tutti i cibi conservati contenenti veleni affinche si mantengano (tossici) più a lungo possibile.... ...a quando la seconda Norimberga? Le carte sono pronte preparate dal nostro pool antimafia NazinuclearpetrolagrochimicofarmaceuticOGM
attendiamo fiduciosi un gruppo di finanziatori con un pò di soldi per pagare Costituzionalisti ed avvocati per liberare l'Italia dagli assetati del nostro sangue, in particolare di quello dei nostri piccoli figli

Non lasciamoci Suicidare in Massa da Pesticidi ed OGM

Anche se in fondo la Perfezione della Natura divina sta selezionandoci in base alla nostra consapevolezza... vivrà chi conosce e chi conoscerà il modo "naturale" di sopravvivere ed avrà la conoscenza.

Purtroppo per moltissima brava gente è solo un problema di informazione
Partiamo dai bambini nelle scuole e dai genitori inconsapevoli


Atti dal convegno:
Cibus in Primis: l'Alimentazione Biologica Mediterranea a partire dalle mense scolastiche: un diritto dei cittadini, un dovere delle istituzioni.


Saluti
Giuseppe Altieri

sabato 11 giugno 2011

Pino Delle Donne: "L'inferno è l'altro..."



"L'inferno è l'altro..."


Messaggio per un'aquila, che si crede un pollo

Se volete capire cosa s'intende per controllo, pensate a un bambino a cui venga somministrata della droga.

Man mano che la droga penetra nell'organismo del bambino, egli ne diventa dipendente: tutto il suo essere reclama altra droga. Stare senza droga è un tormento talmente insopportabile che sembra addirittura preferibile morire.

Pensate a quest'immagine - il corpo si è assuefatto alla droga. Ora, questo è esattamente il trattamento che vi ha riservato la vostra società dal momento in cui siete nati. Non vi è stato concesso di godervi del cibo solido e nutriente della vita - e cioè il lavoro, il gioco, il divertimento, le risate, la compagnia della gente, i piaceri dei sensi e della mente. Vi è stata somministrata una droga chiamata approvazione, apprezzamento, attenzione.

Vorrei citare qui un grande uomo, un uomo chiamato A.S. Neill. È l'autore di "I ragazzi di Summerhill." Neill afferma che il segno distintivo del fatto che un bambino è malato è il fatto che stia sempre attaccato ai genitori; è interessato alle persone. Il bambino sano, invece, non è interessato alle persone, ma alle cose.
Quando un bambino è sicuro dell'amore di sua madre, dimentica sua madre, esce a esplorare il mondo, è curioso. Cerca una rana da mettersi in bocca - o cose di questo genere. Quando un bambino sta attaccato alle gonne della madre, è un cattivo segno: è insicuro.

Forse sua madre ha tentato di succhiare amore da lui invece di dargli tutta la libertà e la sicurezza di cui ha bisogno. Sua madre ha sempre minacciato, in molti modi sottili, di abbandonarlo.

Dunque, siamo stati assuefatti a droghe diverse: approvazione, attenzione, successo, prestigio, potere, capacità di eccellere, di apparire sulle prime pagine dei giornali, di fare il capo. Siamo stati assuefatti a esperienze come essere il capitano della squadra, il capo della banda, ecc. Essendo stati esposti a queste droghe, ne siamo diventati dipendenti e abbiamo iniziato a temere di perderle.
Ricordate la perdita di controllo che provavate, il terrore per la prospettiva di fallire o di commettere degli errori, per la prospettiva di essere criticati dagli altri. Così, siete diventati vilmente dipendenti dagli altri e avete perso la vostra libertà. Sono altri, adesso, ad avere il potere di farvi felici o infelici. Avete bisogno delle vostre droghe, ma, per quanto odiate la sofferenza che vi provocano, vi ritrovate a essere completamente impotenti.

Non passa momento in cui, consciamente o inconsciamente, non siate consapevoli o attenti alle reazioni degli altri, marciando al ritmo del loro tamburo.
Ecco una bella definizione della persona che si è svegliata: una persona che non marcia più al ritmo dei tamburi della società, una persona che danza seguendo la musica che sgorga dentro di lei.

Quando voi venite ignorati o criticati, provate un senso di abbandono talmente insopportabile che tornate strisciando ai piedi delle persone implorando che vi venga data quella droga riconfortante chiamata sostegno, incoraggiamento, rassicurazione. Vivere con le persone in questo stato comporta una tensione infinita.
«L'inferno è l'altra gente", ha detto Sartre. Com'è vero.

Quando ci si trova in uno stato di dipendenza, bisogna sempre comportarsi al meglio: non ci si può lasciar andare, perché bisogna corrispondere alle aspettative altrui.
Stare con le persone significa vivere in tensione.

Stare senza di esse comporta l'agonia dell'abbandono, perché se ne sente la mancanza. Avete perso la capacità di vedere le persone esattamente per quello che sono e di rispondere loro con precisione, perché la vostra percezione di esse è offuscata dall'esigenza di ricevere la droga.

Vedete le persone solo nella misura in cui rappresentano un aiuto per ottenere la droga o una minaccia alla droga stessa.

Consciamente o inconsciamente, guardate sempre le persone sotto questo aspetto. Avrò quel che voglio, da loro? Non avrò quel che voglio, da loro? E se non possono né aiutarmi né minacciarmi per quanto riguarda la droga, non sono più interessato. È un'affermazione orribile, ma mi chiedo se c'è una sola persona, qui, della quale non si possa dire questo.

Pino Delle Donne
pinodelledonne@yahoo.it

venerdì 10 giugno 2011

Ezio Bertok: "In Val di Susa continua la battaglia notav.. ma offriamo anche accoglienza e amicizia..."




A nome di tutto il movimento notav un grande GRAZIE a chi ha raccolto il nostro appello "per la democrazia e il rispetto della legalità in Val di Susa" e a chi si è attivato per diffonderlo alla ricerca di altre adesioni (e ci scusiamo se va a rilento la pubblicazione dei nomi sul sito www.notavtorino.org: siate comprensivi).
L'ottimo risultato ottenuto (in poco più di 48 ore oltre 1700 adesioni da tutto il paese) ci conferma quanto ampio sia l'interesse e quanto grande la solidarietà per la nostra resistenza.

Molti ci hanno espresso, nel loro messaggio di adesione, la disponibilità a sostenerci concretamente e ci hanno chiesto cosa possono fare. Il primo invito è a non farsi distrarre dalla campagna di disinformazione di massa che rovescia il senso di parole quali democrazia e sopraffazione: invitate conoscenti, colleghi, amici e parenti a fare altrettanto: anche chi non è oggi con noi ma non ha un interesse nel grande bussiness del TAV può capire e ricredersi.

Nell'immediato rivolgiamo tre inviti che forse qualcuno di voi potrà raccogliere.

1. Informazione
Dal fronte che vuole aprire i cantieri "a tutti i costi e con ogni mezzo" si moltiplicano i tentativi per creare una vera e propria strategia della tensione attraverso la criminalizzazione del movimento notav. E' un segnale molto preoccupante e va preso sul serio.
Il nostro appello ribalta l'accusa di violenza e di illegalità che ci viene rovesciata addosso, invitando a guardare da che parte stanno coloro che portano rispetto per la democrazia e dove regna invece l'illegalità e la violenza.
Su questi due temi è convocata per domani alle ore 11 una conferenza stampa davanti alla sede Rai di Torino, in via Verdi (in allegato il testo di convocazione della conferenza stampa).
Vorremo che non fosse una semplice conferenza stampa in cui tre giornalisti distratti ascoltano e se ne vanno: per questo saranno presenti i promotori dell'appello e vorremmo avere con noi quante più persone possibili tra coloro che lo hanno sottoscritto. Chi vive a Torino e dintorni cerchi di esserci .

2. Lavoro
La campagna di disinformazione e di criminalizzazione ha puntato in questi ultimi tempi a contrapporre la resistenza notav al lavoro e agli operai. Chi è in buona fede sa che esattamente il contrario. A questa campagna diffamatoria rispondiamo anche con una piccola ma significativa iniziativa: sta nascendo una rete di artigiani e imprenditori fermamente convinta che il lavoro si difende dicendo notav e non viceversa.

Tra chi ha dato l'adesione al nostro appello figurano artigiani, lavoratori in proprio, professionisti, imprenditori: a loro rivolgiamo l'invito ad aderire alla proposta "Imprenditori in difesa del territorio". Potete trovare la carta d'intenti della nuova associazione su http://www.notavtorino.org/documenti/intenti-impren-territ-7-6-11.pdf, e per aderire potete contattare direttamente questo indirizzo: perlanostravalle1@gmail.com

3. Non solo barricate
Tra un allarme e l'altro, tra una notte passata in bianco ed una con i cellulari sul comodino non ci facciamo distrarre da ciò che abbiamo sempre fatto: confrontarci con chi ci viene a trovare, organizzare conferenze, concerti, assemblee, spettacoli teatrali, visite guidate a siti archeologici nei luoghi interessati dal progetto TAV.... Così come non rinunciamo alle nostre cene condivise e alla convivialità.
La val di Susa è incorreggibile, a volte perfino incosciente: ma forse anche per questo la resistenza notav è vista come una sorta di bene comune da difendere, una ricchezza anche per molti che non vivono in valle.

A tutti questi rinnoviamo l'invito a venirci a trovare, a raggiungere in questi giorni il presidio della Maddalena di Chiomonte: non soltanto per aiutarci a difendere in nostro (e il loro) futuro dai blitz invocati a gran voce da maggioranza e minoranza in parlamento e a Torino, ma anche per condividere con noi tutto il resto. Stasera ad esempio è in programma un grande concerto con i Lou Dalfin, domani una conferenza sulle strade napoleoniche e poi una performance del gruppo teatrale "L'Interezza non è il mio forte", domenica... Beh, venite.

Se vi fermate a dormire non dimenticate tenda e sacco a pelo... per la cucina ci pensa la Val di Susa!

Ezio Bertok - eziobertok@tiscali.it
(Comitato NOTAV Torino)

P.S. nella fretta di venire a trovarci non dimenticate però di mettere qualche croce nelle schede per i referendum... siamo intesi, sì?

............

Appello già pubblicato al quale ha aderito il Circolo Vegetariano VV.TT. e la Rete Bioregionale Italiana:
altracalcata-altromondo.blogspot.com/.../tav-redde-rationem-in-val-di-susa.html

Monica Lanfranco: "..il valore del genere, nel voto referendario e nella società!"



Si può affermare che il voto referendario ha un genere sessuato, anche laddove il quesito non riguardi direttamente questioni che attengono alla libertà di scelta in materia riproduttiva, di orientamento e di legame tra i sessi, e quindi di relazione tra i corpi e le visioni che questa relazione realizza nella società?

La mia risposta è certamente sì, dal momento che una delle peggiori trappole ideologiche del pensiero patriarcale sta nel propugnare il neutro maschile come universale, e così facendo ingloba e cancella il punto di vista femminile senza permettere il doppio sguardo, che è l'unica possibile chiave di svolta di ogni processo di cambiamento.

In questo pesante e millenario occultamento politico della diversità il dominio patriarcale ha creato un sistema ferreo di gerarchie e attribuzioni di ruoli sessuati funzionali alla conservazione del potere nelle mani maschili: femminile e maschile hanno assunto così, nel simbolico come nell'educazione e quindi nella cultura, il preciso significato di due distinti modi di dover essere, che hanno inchiodato i due generi in funzioni e ruoli gerarchicamente precisi e più facilmente controllabili.

Sappiamo, grazie al femminismo, quanto sia importante non solo per le donne ma anche e soprattutto per gli uomini scardinare questo meccanismo, perché una società composta da persone che obbediscono a leggi presuntamente derivanti dall'interpretazione unidirezionale della natura, o del volere di una divinità, non solo è ingiusta e diseguale ma anche infelice, tetra e sottrae talenti e opportunità da condividere alle comunità umane.

Conosciamo bene anche le insidie insite nella femminilizzazione che spesso piega le pratiche e il pensiero ad una visione discriminatoria, pur all'apparenza gratificando le donne: questa o quella funzione, si dice, sono femminili (come ad esempio l'attitudine alla cura, o alla comprensione ed empatizzazione delle relazione e del quotidiano). Ecco confezionato il recinto comodo e veloce che relega al privato le donne (dove purtroppo esse stesse stanno spesso e volentieri), delegando al logos maschile il governo del mondo e del politico, e quindi delle vite tutte.

Questa retorica blocca le donne nel ruolo dei raccoglitrici, e gregarie, e altrettanto fa con gli uomini, decidendo il loro dover essere cacciatori e condottieri.

Occuparsi di ambiente, di acqua, di energie rinnovabili, di tutela e premura per ciò che ci circonda rischia di essere interpretato come una debolezza, una fragilità e un languore che ostacolano il progresso, il futuro, lo sviluppo tecnologico.

Che mancanza collettiva di coraggio, sembra dire chi sostiene la privatizzazione dell'acqua e l'avvento del nucleare: ecco la solita pavida resistenza alle sfide, tipica del conservatorismo prudente che è costituzionalmente femminile e contrapposto alla virile ed evolutiva potenza maschile.

Eppure ben sappiamo che proprio nella prudenza e nell'attenta valutazione dell'impatto di ogni nuova tecnologia sulla natura e sulla vita sta la possibilità di guadagno e vantaggio collettivo, anche perché la storia ci ha già consegnato esempi di catastrofi, lutti e disastri originati dall'egoismo frettoloso del profitto e dalla smania di saltare passaggi cruciali della ricaduta di ogni scelta.

Forse in Italia non è ancora chiaro che parlare di acqua come bene pubblico e di energie rinnovabili al posto di nucleare non è fare ostruzionismo al nuovo che avanza, ma è parlare di democrazia e di futuro compatibile con l'esistenza.

Le donne africane, ancora in grande numero schiave della grande fatica che richiede il compito di garantire acqua alla propria famiglia, sanno che è proprio la mancanza di sistemi collettivi e pubblici di approvvigionamento idrico che le allontana dalla scolarizzazione e quindi dalla maturità come cittadine libere.

L'avvento della gestione pubblica dell'acqua in questo caso sarebbe l'inizio del percorso verso la democrazia di genere in molti paesi, così come la ricerca e lo sviluppo delle fonti rinnovabili, nell'Italia "paese del sole e del vento" significherebbe migliaia di posti di lavoro, oltre che sicurezza per l'ambiente e per la salute.

Rigettare al mittente, con quattro sì ai referendum, impianti ideologici patriarcali come la visione privatistica di un bene comune dell'umanità, il delirio nucleare e la sciagurata introduzione di un principio di ineguaglianza nel caso del legittimo impedimento, significherebbe il farsi largo di una coscienza del limite e della responsabilità.

Una dichiarazione, insomma, di adultità e di maturità delle donne e degli uomini di questo paese, in controtendenza con la sciagurata debole immaturità maschilista di chi ora lo governa.

Monica Lanfranco - La nonviolenza è in cammino
monica.lanfranco@gmail.com

giovedì 9 giugno 2011

Enzo Parisi: "Nell'ecologia profonda l'acqua è innanzitutto un bene della natura..."




Siamo ormai prossimi al referendum sull’acqua pubblica. In una visione antropocentrica si scontrano due filosofie: se l’acqua deve essere un bene comune a tutti gli uomini o se deve essere considerata un bene che va gestito secondo il modello del mercato. Con il primo approccio il controllo dell’acqua potrebbe essere (ma non è detto) gestito secondo criteri di equità e giustizia. Con il secondo con maggiore qualità e efficienza ma con i rischi indotti dalla commercializzazione.

Ma secondo una logica ecocentrica tutto cambia.

L’acqua è elemento vitale. Tutti gli esseri viventi sono composti da acqua e senza acqua muoiono. L’acqua regola tutti i meccanismi che hanno a che fare con la vita. Basti pensare al mare, con tutte le forme di vita che lo abitano e dal quale originano tutte le specie animali terrestri. Basti pensare alle necessità di piogge, senza le quali c’è il deserto. Nulla può esistere senza l’acqua e la disponibilità di acqua influenza e regola la formazione di biomassa.

Ma venendo al nostro caso, in chiave ecocentrica, la domanda fondamentale è: se vince il SI o il No quali sono gli ipotizzabili effetti sulla biodiversità? Per esempio aumenta o diminuisce l’acqua che la specie homo sapiens sottrae alle altre specie viventi? Come sarà la qualità dell’acqua in cui l’homo sapiens farà vivere le altre specie?

L’uomo prende l’acqua che gli serve o dalle sorgenti o dai torrenti o fiumi e dai laghi. In entrambe i casi poiché dalle sorgenti nascono i fiumi, che a volte formano laghi, si tratta sempre di sottrazione di acque dolci dai corsi d’acqua.

Avere più o meno acqua dolce è fondamentale per alcune categorie di animali e tra quelli di più grande dimensione, tralasciando quindi gli insetti, per i quali non esistono dati sufficienti, i pesci e gli anfibi.

Lo stato di conservazione dei pesci di acqua dolce in Italia è nel complesso molto critico ed è lo specchio di una situazione di degrado generalizzato della rete idrografica superficiale. Delle circa 50 specie indigene (o autoctone) di pesci di acqua dolce solo una infatti, il cavedano, può essere oggi considerata non a rischio. Tutte le altre sono da considerare a diverso grado in pericolo di estinzione.

Anche il recentissimo Annuario dei dati ambientali 2010 elaborato dall’ISPRA (Agenzia del Ministero dell’Ambiente) afferma che per i Ciclostomi (leggi lamprede) e i Pesci delle acque interne oltre il 40% delle specie minacciate è in condizioni particolarmente critiche (categorie CR – critically endangered e EN – endangered della IUCN).

Gli anfibi sono stati i primi vertebrati a colonizzare l'ambiente terrestre, e come tali hanno avuto in passato una notevole espansione e diversificazione. Rimangono però nella maggior parte dei casi ancora estremamente legati all'acqua; lo stesso nome della classe deriva dalla fusione delle due parole greche ἀμφί, col significato di "doppio", e βίος, col significato di "vita". Tale nome è dovuto sia al fatto che il ciclo vitale degli anfibi prevede che almeno una parte della vita dell'animale venga trascorsa nell'elemento acquatico, sia al fatto che la maggior parte delle specie presenta una fase larvale dall'aspetto piuttosto dissimile da quello della fase adulta, alla quale l'animale giunge tramite metamorfosi. Vedi girino e rana.

Gli anfibi stanno subendo un drammatico quanto rapido declino. Si calcola che delle 85 specie europee il 60% circa sia in diminuzione come numero di esemplari e la situazione italiana sarebbe tra le più gravi dal momento che l'Italia ospita un maggior numero di specie complessivo.

In Italia ben 28 specie di anfibi su 37 sono state incluse nel Libro Rosso. Un dato preoccupante considerato che le specie appartenenti alla classe degli anfibi costituiscono dei validi indicatori dello stato di conservazione degli ambienti in cui vivono e si riproducono. I più vulnerabili, e quindi a maggior rischio, sono senza dubbio i geotritoni, il proteo, le rane ma anche le salamandre.

Il già citato Annuario dei dati ambientali 2010 elaborato dall’ISPRA afferma che la situazione più critica è quella relativa agli Anfibi, dove in assoluto la percentuale di specie endemiche minacciate è la più elevata, con a oltre il 66%.

Da dove le minacce alla biodiversità? Dice ancora l’Annuario dei dati ambientali 2010 “In generale dall’analisi risulta che la tipologia di minaccia più frequente (50,5% delle specie minacciate), tra tutte le influenze antropiche indirette è rappresentata dalla trasformazione e modificazione degli habitat naturali, e in particolare dalle modificazioni e trasformazioni dell’habitat (costruzione, edifici, strade, porti, cementificazione degli argini fluviali, variazioni climatiche dovute ad influenze antropiche, sbarramenti sui corsi d’acqua, captazioni idriche, modifiche delle portate)”. Chiaro no?

Ma un’altra questione è importante: la qualità delle acque.

Un’elaborazione dell’ISPRA su dati forniti dalle ARPA/APPA, dalle province autonome e dalle regioni sulla contaminazione delle acque superficiali e sotterranee da residui di prodotti fitosanitari attesta che, nel corso del 2008, nelle acque superficiali sono stati rilevati residui di pesticidi nel 47,9% del totale dei punti di monitoraggio, in concentrazioni che nel 30,9% dei casi superano i limiti di legge per le acque potabili.

Nelle acque sotterranee è risultato contaminato il 28,8% del totale dei punti di monitoraggio, che nel 15,6% dei casi presenta concentrazioni superiori ai limiti. Residui di ogni tipologia di fitosanitari sono stati rinvenuti nelle acque superficiali e sotterranee, anche se gli erbicidi e i relativi metaboliti sono le sostanze più largamente rinvenute (inclusa la “famigerata” atrazina, sostanza fuori commercio da circa due decenni, ma ancora presente quale residuo di una contaminazione storica).

In conclusione: se prevarrà, anche attraverso l’esito del referendum che l’acqua è una merce per fare profitto e alla gente questo non interessa più di tanto, è facile prevedere una biodiversità in ulteriore calo.

La priorità per garantire una corretta e sostenibile tutela e gestione degli ecosistemi di acqua dolce è invece senza dubbio rappresentata dal rilancio e dalla riorganizzazione del governo pubblico della risorsa idrica (inteso come capacità delle istituzioni di gestire e raccogliere le conoscenze, di pianificare, monitorare l’uso della risorsa in modo coordinato, efficace ed efficiente) a livello di bacino idrografico.

E anche dalla revisione delle pratiche agricole (e industriali) con riduzione dell’uso di fitofarmaci e erbicidi.

Se quindi l’acqua sarà un bene veramente pubblico e sottratto alle logiche di mercato avremo più speranze di una gestione più equilibrata e solidale con tutti gli esseri viventi.

Se l’acqua sarà prevalentemente un bene di mercato, chi fa commercio dell’acqua ha tutto l’interesse a venderne e trattarne di più, e ciò si risolve a un maggior consumo da parte dell’uomo e a sottrarre acqua a supporto di tutti gli altri esseri, infischiandosene della sua qualità.

Superfluo ribadire gli effetti sul lungo periodo, anche sulla stessa vita umana.


Enzo Parisi

Rete per l'Ecologia Profonda