martedì 31 maggio 2011

Decreti berlusconici devastanti: "Cancellazione del paesaggio e architettura postmoderna postuma"




Due articoli sulla cancellazione ambientale ed architettonica di un periodo storico.

Dal Pirellone all´Eur tolte le tutele palazzi storici a rischio svendita

di Francesco Erbani

Un comma cambia la legge sugli edifici fatti tra il 1941 e il ´61 - Molte fra le migliori architetture del Novecento risalgono proprio al dopoguerra

Da cinquanta a settant´anni. Ora dovranno avere vent´anni di più gli edifici pubblici in Italia se vogliono godere di una particolare protezione. E non essere venduti oppure manipolati. Lo stabilisce un minuscolo comma di un articolo del Decreto Sviluppo, lo sterminato provvedimento che contiene dalla moratoria nucleare alla concessione delle spiagge. E così, anche se firmato da Pier Luigi Nervi, come il Palazzo dello Sport a Roma o da Gio Ponti, come il grattacielo Pirelli, da Giancarlo De Carlo o da Luigi Figini e Gino Pollini, da Mario Ridolfi o da Franco Albini, un edificio pubblico costruito fra il 1941 e il 1961 rischia un po´ di più rispetto a prima del decreto.

La norma è complessa, scritta in un italiano aggrovigliato. Sono in allarme le soprintendenze, ma anche Italia Nostra, gli Archivi di architettura contemporanea e Docomono, l´associazione che salvaguarda edifici e complessi urbani moderni. L´attenzione è alta: chi ha infilato questo comma nel grande convoglio del decreto sembra voglia rendere più agevole la vendita di edifici che altrimenti, prima di passare di mano, dovrebbero essere sottoposti al vaglio della soprintendenza. Ma i pericoli sono anche altri: restauri poco accorti, manomissioni, fino alla demolizione.

L´articolo («Costruzione delle opere pubbliche») dovrebbe modificare il Codice dei Beni culturali e del paesaggio del 2004. La filosofia è quella di «riconoscere massima attuazione al federalismo demaniale e di semplificare i procedimenti amministrativi relativi a interventi edilizi». Deregulation spinta, dunque. Nell´articolo si aggiunge che gli snellimenti sono possibili nei comuni che si adeguano ai piani paesaggistici regionali. Norma equivoca, fanno notare in alcune soprintendenze: i piani paesaggistici c´entrano poco con questo genere di edifici. Inoltre, si aggiunge, la separazione fra beni pubblici e privati è culturalmente poco sensata e si spiega solo perché rende più agevole la vendita dei primi.

Una parte del migliore patrimonio novecentesco potrebbe essere meno salvaguardato. Qualche anno fa un gruppo coordinato dallo storico dell´architettura Piero Ostilio Rossi propose una schedatura degli edifici romani novecenteschi di pregio. Molti quelli realizzati proprio fra il ´41 e il ´61: il Palazzo dei Congressi dell´Eur di Adalberto Libera, il Palazzo che ospita la Fao, il Monumento delle Fosse Ardeatine, la Stazione Termini e poi il Palazzo dello Sport, il Palazzetto dello Sport e lo Stadio Flaminio di Nervi. Anche il ministero ha in corso un censimento: dal dopoguerra al 2005 sono quasi 300 in Italia gli edifici di rilevante valore. Spiega Carlo Olmo, professore a Torino: «L´architettura italiana fra la fine della guerra e gli anni Cinquanta è un riferimento per altri paesi». Il Novecento è il secolo nel quale è sorto dall´80 al 90 per cento di tutto quel che oggi vediamo costruito. E nel secondo dopoguerra la speculazione ha dettato le regole per la crescita delle città e ha prodotto pessime architetture. Ma, sottolinea Olmo, in quei vent´anni si realizzano edifici e quartieri pubblici «che sono una maglia fondamentale nel tessuto cittadino e la cui manomissione produce squilibri nell´organismo urbano». Singoli edifici, dunque, scuole, stazioni, ponti, ma anche edilizia popolare come il Qt8 a Milano di Piero Bottoni o gli interventi dell´Ina-Casa (350 mila alloggi dal 1949 al 1963), dal Tiburtino a Roma (dove lavorarono Ridolfi, Carlo Aymonino, Carlo Melograni, Ludovico Quaroni e altri) alla Falchera di Torino (Giovanni Astengo) a Cesate (Albini, Ignazio Gardella e i BBPR di Belgiojoso, Peressutti e Rogers), dove oltre alle case ci sono chiese, asili e altri manufatti pubblici. Su buona parte di questi edifici la tutela sarà da ora più debole.

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La privatizzazione di un patrimonio

di Salvatore Settis

Lo stesso decreto rende meno vincolanti le autorizzazioni paesaggistiche

Contrabbandata fra le «Disposizioni urgenti per l´economia» del decreto-legge 70 del 13 maggio 2011, prosegue l´escalation del governo contro la tutela del paesaggio e dell´ambiente, contro la Costituzione che ne è (o dovrebbe essere) garanzia suprema. La cannibalizzazione del territorio non si limita alle disposizioni "ammazza coste" che di fatto consegnano ai privati ampie e preziose porzioni di territorio che appartengono a noi tutti. Nel decreto c´è di più, e di peggio. Per esempio, l´articolo 4 porta a 70 anni la soglia «per la presunzione di interesse culturale degli immobili pubblici», che fu fissata a 50 anni dalla legge Nasi del 1902 e tale è rimasta fino al Codice Urbani del 2004. Che cosa può voler dire una differenza di vent´anni? Semplice: un edificio del 1943 come il Palazzo della Civiltà del Lavoro a Roma-Eur (il "Colosseo quadrato"), oggi presuntivamente di interesse culturale, con la nuova norma diventa disponibile per alienazioni, cartolarizzazioni, ristrutturazioni. Edifici degli anni Cinquanta potrebbero essere privatizzati senza verifiche dal "tana-libera-tutto" del nuovo decreto.

Ci vuol poco a fiutare dietro questa norma l´ombra sinistra del "federalismo demaniale", che consegna a regioni e comuni le proprietà del demanio nazionale (cioè di noi tutti), invitando gli enti locali a "valorizzare" chiese e palazzi, cioè a venderli, anzi (come già si sta vedendo) a svenderli, privatizzando al ribasso. E infatti il comma 16 dello stesso articolo agita la bandiera del federalismo demaniale per coprire con una spolveratina di zucchero un altro boccone avvelenato. Il limite per la verifica di interesse culturale viene portato a settant´anni non solo per gli immobili pubblici, ma anche per quelli degli enti ecclesiastici ed assimilati (come il Pio Albergo Trivulzio), con conseguente certa dispersione degli arredi. Si aprono così le danze di ulteriori affari per gli amici degli amici, incrementando festeggiamenti e brindisi nelle botteghe di mercanti pronti al saccheggio.

Come scusante di altre privatizzazioni si invocò in passato la pubblica vigilanza su edifici di interesse culturale, poiché una norma già presente nella legge Bottai del 1939 e ripresa dal Codice Urbani (articolo 59) prescrive che il proprietario debba comunicare al Ministero «ogni atto che ne trasmetta in tutto o in parte la detenzione». Niente paura, il governo ha pensato anche a questo: questa norma viene semplicemente soppressa (art. 4, c. 16, nr. 4 del decreto), cestinando la fastidiosa ipotesi che le Soprintendenze, sapendo chi ha in mano un immobile storico, possano verificarne la conservazione. Potremo così sventrare impunemente palazzi del Seicento, trasformare chiese in discoteche e conventi in supermercati o condominii, senza che nessuno ci metta il naso. Già depotenziata per l´assenza di risorse e il calo di personale, la pubblica amministrazione della tutela viene in tal modo inceppata rendendo di fatto impossibile ogni vigilanza.

Il punto più basso del decreto-legge è però un altro. Nello stesso art. 4 c. 16, e sempre «per riconoscere massima attuazione al federalismo demaniale», il decreto introduce una "semplificazione" che capovolge la lettera e il senso del Codice Urbani su un punto di capitale importanza, la tutela del paesaggio. Secondo il Codice (art. 146, c. 5), il parere del Soprintendente sulle autorizzazioni paesaggistiche è "vincolante" in prima applicazione, ma diventa solo "obbligatorio" una volta che i vincoli paesistici siano stati incorporati negli strumenti urbanistici e di piano. Applicando al parere del Soprintendente il silenzio-assenso, il decreto cancella anche questa salvaguardia. Viene così calpestato il principio (sempre affermato dalla legge 241 del 1990 ad oggi) secondo cui il silenzio-assenso non può mai riguardare beni e interessi di valore costituzionale primario come il patrimonio storico-artistico e il paesaggio. Principio riaffermato dalla Corte Costituzionale, secondo cui in materia ambientale e paesaggistica «il silenzio dell´Amministrazione preposta non può aver valore di assenso» (sentenze 26 del 1996 e 404 del 1997).

La nuova norma, se non fermata in tempo, avrebbe natura eversiva, poiché capovolge la gerarchia fra un principio fondamentale della Costituzione (art. 9: «La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico artistico della Nazione») e la libertà d´impresa che l´art. 41 garantisce purché non sia «in contrasto con l´utilità sociale», nel nostro caso rappresentata dalla conoscenza, tutela e fruizione pubblica del patrimonio culturale e del paesaggio. Si darebbe così per approvata la modifica dell´art. 41 periodicamente sbandierata dal governo e appoggiata da Confindustria, ma neppur discussa dalle Camere, secondo cui «gli interventi regolatori dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali che riguardano le attività economiche e sociali si informano al controllo ex post». In questa proposta di controllo postumo, che equivarrebbe di fatto all´azzeramento di ogni controllo, è la radice del silenzio-assenso elevato a principio assoluto: in una Costituzione immaginaria, non nella Carta vigente, la sola a cui dobbiamo rigorosa fedeltà.

Scardinare i principi della tutela e dell´utilità sociale è una bomba a orologeria sganciata sulla Costituzione, in cui questi principi sono saldamente ancorati a una sapiente architettura di valori. Si legano al forte richiamo al «pieno sviluppo della personalità umana» (art. 3), coi connessi valori di libertà e di eguaglianza dei cittadini; si legano ai «diritti inviolabili dell´uomo» connessi alle «formazioni sociali dove si svolge la sua personalità» e ai «doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale» (art. 2). La convergenza fra tutela del paesaggio (art. 9) e diritto alla salute «come fondamentale diritto dell´individuo e interesse della collettività» (art. 32) ha inoltre fondato la tutela dell´ambiente come valore costituzionale primario. In questo sistema di valori a difesa del cittadino, la priorità dell´interesse pubblico non cancella, ma limita i diritti della proprietà privata.

Le cosiddette "disposizioni urgenti per l´economia" non sono pensate in beneficio del Paese, ma di pochi affaristi pronti a spartirsi il bottino, sperperando un portafoglio proprietario, quello dei beni pubblici (come le coste e le spiagge) e degli immobili pubblici, ma anche dei paesaggi e dei monumenti soggetti a tutela, devastato da uno sgangherato "federalismo demaniale". Esso non è, come ha detto il presidente del Veneto Zaia, la «restituzione ai legittimi proprietari» di beni indebitamente sottratti da uno Stato-ladrone. Legittimi proprietari dei beni demaniali e dei beni pubblici (come l´acqua su cui siamo chiamati ora a votare) sono tutti gli italiani, "ladro" è semmai chi ci borseggia inscenando lo spezzatino del federalismo, in nome del quale nascono anche le norme più dirompenti del recente decreto-legge. Prima che esso venga convertito in legge, c´è tempo e modo di porvi rimedio.

lunedì 30 maggio 2011

Sandro Gozi: "Principio di sussidiarietà coniugale bocciato dalla commissione politiche europee della Camera..."



COPPIE SPOSATE O REGISTRATE IN ALTRI PAESI UE NON DEVONO ESSERE RICONOSCIUTE. COMMISSIONE POLITICHE EUROPEE DELLA CAMERA VOTA CONTRO LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER RICONSOCIMENTO PRINCIPIO SUSSIDIARIETA'.
LA VIA LEGALE SEMPRE PIU' NECESSARIA PER APPLICARE TRATTATI DI NIZZA E DI LISBONA. PARTE DELLA CLASSE POLITICA ASSERVITA AL VATICANO E AL FONDAMENTALISMO.


"La Commissione Europea sta tentando di rispondere al vuoto che si determina tra i 27paesi membri dell'Unione Europea riguardo la mancanza di garanzie in cui si trovano le coppie 'internazionali' (quelle che hanno uno dei due partner di un altro paese Ue o quelle che si sono 'registrate' e/o sposate in un altro Stato membro), indipendemente dal loro orientamento sessuale.

Tra le iniziative promosse in ambito europeo vi è il tentativo di dare riconoscimento al principio di sussidiarietà per rimuovere le difficoltà che le 'coppie internazionali' devono ancora affrontare nella gestione quotidiana dei loro beni o al momento della divisione del loro patrimonio a causa delle eccessive diversità tra le norme applicabili nei vari stati membri. Sono gli stessi Trattati di Nizza e di Lisbona, sulla libera circolazione e contro le discriminazioni a imporlo. E' evidente che tale mancato riconoscimento vìola i Trattati, ragione per la quale l'Associazione Radicale Certi Diritti intende promuovere anche ricorsi alla Corte di Giustizia Europea (Lussemburgo) oltre a quelli già programmati alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (Strasburgo).

Giovedì 26 maggio la 'Commissione Politiche dell'Unione Europea' della Camera dei deputati ha discusso su un documento dell'on. Sandro Gozi del Pd, che aveva proprio l'obiettivo di accogliere quanto proposto dalla Commissione Europea su cui poi il Consiglio Europeo (l'organismo che raccoglie tutti i Governi dell'Ue) è chiamato a decidere per risolvere questo grave problema di discriminazioni. La maggioranza della Commissione, come al solito ispirata dal peggior pregiudizio, da motivazioni ridicole, patetiche e di indifferenza alle problematiche sempre più diffuse in ambito europeo sul mancato riconoscimento del principio di sussidiarietà, ha respinto il documento presentato dall'On. Sandro Gozi del Pd che aveva proprio l'obiettivo di dare un'indicazione precisa e chiara per risolvere questo problema.

L'Associazione Radicale Certi Diritti, ringrazia l'on. Sandro Gozi per l'impegno avuto in Commissione e per aver proposto un documento che proponeva di accogliere le richieste degli organismi europei. Non c'è dubbio che la strada dei ricorsi alla Corte di Giustizia Europea e alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo è, in Italia, l'unica ormai praticabile, grazie all'ottusità e al pregiudizio di parte della nostra classe politica, sempre più asservita agli interessi vaticani e ed ispirata ad una concezione fondamentalista della società".

Condominio Terra

domenica 29 maggio 2011

Notiziario misto cristiano nonviolento: "H2Oro, acqua dono di Dio - No a guerre sanguinolente in nome della democrazia"




Le notizie para-religiose che seguono meritano attenzione per le loro implicazioni politiche e sociali. Il cristianesimo è nato come filosofia pacifista e "porgi l'altra guancia" ed "ama il prossimo tuo come te stesso" sono i detti principali del Vangelo di Gesù. La nonviolenza di Gandhi nasce egualmente da una profonda fede verso la verità che tutti siamo parte della stessa esistenza, uomini piante ed animali. Contemporaneamente, nel rispetto dei vari elementi del creato, permane la coscienza che la terra, l'acqua, l'aria, etc. sono beni comuni che non debbono essere alienati all'uomo ed agli altri animali. Finalmente, in questi ultimi anni, si sta creando una sinergia d'intenti e di azione fra varie componenti della società civile e religiosa, vedi ad esempio le prese di posizione di Adriano Sella e Alex Zanotelli a favore dell'acqua pubblica, e vedi anche le azioni di digiuno collettivo del Movimento Nonviolento per promuovere la pace nel mondo. Qui di seguito riporto alcuni interventi a favore del bene comune e della pace. (Paolo D'Arpini)

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Un libro cattolico ed un appello per salvare l'acqua

Il libro "H2Oro. Perché l'acqua deve rimanere pubblica" (EMI - Editrice
Missionaria Italiana) è stato segnalato come "libro della settimana" sul
quotidiano Avvenire, nello spazio classifiche curato da Rebeccalibri, il
portale dell'editoria cattolica.

«H2Oro. Perché l'acqua deve rimanere pubblica» di Ercole Ongaro e Fabrizio
De Giovanni è un libro+dvd sul disinvolto uso che si intende fare di una
risorsa pubblica come l'acqua. Contiene il testo e il filmato completo dello
spettacolo che la nostra Compagnia teatrale ha rappresentato in tutta
Italia, con oltre 320 repliche, suscitando spesso tra il pubblico animati
dibattiti, cont ribuendo alla presa di coscienza dell'acqua come bene comune
essenziale, stimolando l'interesse e l'assunzione di responsabilità rispetto
alla sua gestione nei territori delle nostre province.

Uno spettacolo per affermare che un altro mondo è possibile, non all'insegna del denaro, ma della dignità umana.

In questi stessi giorni due sacerdoti, p. Adriano Sella e p. Alex Zanotelli,
stanno diffondendo un appello a tutte le religiose e i religiosi: una
giornata di digiuno a piazza San Pietro a Roma per protestare contro la
mercificazione e la privatizzazione dell'acqua.

I mezzi di informazione non potranno parlare del referendum fino a pochi
giorni prima del Referendum day e il Governo sta varando misure di
"protezione" - come è già accaduto per il ritorno al nucleare - per indurre
la popolazione ad arginare le paure sui pericoli della privatizzazione e
puntare quindi al mancato raggiungimento del quorum.

Un referendum, questo sull'acqua, che passerà alla storia per due primati:
il numero delle firme raccolte (1.400.000) e il fatto di essere stato
promosso non da partiti ma da associazioni e privati. Tocca a noi
sensibilizzare chi ci sta attorno con il passa parola ed usare tutti i mezzi
a nostra disposizione.

Padre Alex e padre Sella stanno chiamando i religiosi ad una protesta
nonviolenta per far sentire la propria voce. Facciamo anche noi la nostra
parte!

Maria Chiara Di Marco/ITINERARIA
Associazione Culturale e Teatrale ITINERARIA
Via Goldoni 18
20093 Cologno Monzese (MI)
Tel. 02.25396361 - 335.8393331
h2oro@itineraria.it


Di seguito l'appello:
DIGIUNO IN PIAZZA S. PIETRO (ROMA) - SALVIAMO L'ACQUA!

Carissimi sacerdoti, missionari(e) e religiosi(e).

Ci stanno rubando l'acqua!

Come possiamo permettere che l'acqua, nostra madre, sia violentata e fatta
diventare mera merce per il mercato? Per noi cristiani l'acqua è un grande
dono di Dio, che fa parte della sua straordinaria creazione e che non può
mai essere trasformata in merce.

"Donna, dammi da bere!" chiede un Gesù, stanco ed assetato, a una donna
samaritana, nel Vangelo letto durante la Quaresima, in tutte le Chiese
cattoliche del mondo.

"Dateci da bere! gridano oggi milioni di impoveriti. In un pianeta, dove la
popolazione sta crescendo e l'acqua diminuendo per il surriscaldamento, quel
"dateci da bere!", diventerà un grido sempre più angosciante. Nei volti di
quelli assetati, noi credenti vediamo il volto di quel povero Cristo che ci
ripeterà: "Avevo sete...e non mi avete dato da bere!."

L'ONU afferma che, entro la metà del nostro secolo, tre miliardi di esseri
umani non avranno accesso all'acqua potabile. È un problema etico e morale
di dimensioni planetarie che ci tocca direttamente. Di fatto, per noi
cristiani l'acqua è sacra, l'acqua è vita, l'acqua è la madre di tutta la
vita sulla terra. Inoltre, per noi cristiani l'acqua ha un enorme valore
simbolico e sacramentale.

È stato lo stesso Papa Benedetto XVI ad affermare nella sua enciclica
sociale Caritas in Veritate n. 27 che l'acqua è un diritto universale di
tutti gli esseri umani. Il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa n.
485 afferma inoltre: "L'acqua, per la sua stessa natura, non può essere
trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale
e solidale".

Il segretario della CEI, Mons. Mariano Crociata, ha affermato durante il
convegno ad Assisi su "Sorella Acqua", in aprile 2011, che: "In questo
scenario conservano tutto il loro peso i processi di privatizzazione, che
vedono poche multinazionali trasformare l'acqua in affare, a detrimento
dell'accesso alle fonti e quindi dell'approvvigionamento, con conseguente
perdita di autonomia da parte degli enti governativi. Il tema va affrontato
dalla comunità internazionale, per un uso equo e responsabile di questa
risorsa, bene strategico - l'oro blu! - attorno al quale si gioca una delle
partite decisive del prossimo futuro. Richiede un impegno comune, che sappia
orientare le scelte e le politiche per l'acqua, concepita e riconosciuta
come diritto umano, come bene dalla destinazione universale (...) A dire
quanto queste problematiche tocchino la sensibilità comune, la Corte
Costituzionale ha ammesso a referendum due quesiti, sui quali il popolo
italiano sarà chiamato ad esprimersi nel prossimo mese di giugno".

Come cristiani non possiamo accettare la legge Ronchi, votata dal nostro
Parlamento (primo in Europa) il 19 novembre 2009, che dichiara l'acqua come
bene di rilevanza economica. Il referendum del 12 e 13 giugno sarà molto
importante per bloccare questo processo di privatizzazione dell'acqua e per
salvare l'acqua come un grande dono per l'umanità

Scendiamo in piazza! Così come hanno fatto i monaci in Myanmar (ex Birmania)
contro il regime che opprime il popolo.

Invitiamo, quindi, i sacerdoti, le missionarie e i missionari, i consacrati
e le consacrate a trovarci in Piazza San Pietro, a Roma, giovedì 9 giugno
alle ore 12:00, per fare un grande digiuno. Venite con i vostri simboli
sacerdotali e religiosi, ma anche con i vostri manifesti pastorali, per
poter innalzare a tutto il popolo italiano il nostro clamore: Salviamo
l'acqua!

p. Adriano Sella e p. Alex Zanotelli


Per chi vuole dare la propria adesione: adrianosella@virgilio.it
Per informazioni: 346 2198404



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Massacri su massacri in nome della democrazia

Riferiscono i mezzi d'informazione di nuovi massacri compiuti dalla Nato in Afghanistan e in Libia.

Ma in Italia pressoche' nessuno se ne addolora, pressoche' nessuno s'indigna, pressoche' nessuno protesta, pressoche' nessuno prova orrore dei crimini contro l'umanita' che anche il nostro paese sta commettendo. Crimini contro l'umanita', terrorismo dei potenti, disvelamento della totalitaria ferocia del potere imperialista nell'epoca del pieno suo dispiegarsi.

L'unica iniziativa di opposizione - con i suoi evidenti limiti ma con la sua meritoria limpidezza e costanza - pare essere il digiuno collettivo a staffetta promosso dal Movimento Nonviolento; oltre a questo qualche sporadico incontro, qualche minima manifestazione qua e la': iniziative che si contano sulle dita di una mano.

E le stragi continuano. Continuano. Continuano.

Non siamo riusciti a promuovere le azioni dirette nonviolente che sarebbero necessarie: andando con la forza della nonviolenza a impedire il decollo dei bombardieri.

Ne' siamo riusciti a persuadere alla scelta concreta e coerente della nonviolenza, alla forza della verita', una massa critica sufficiente a far divenire l'opposizione alla guerra e alle uccisioni oggetto della riflessione - se non dell'azione - dei cosiddetti movimenti della societa' civile che pur tanto si agitano su mille altre cose, alcune certo giuste e importanti, ma non cosi' importanti come fermare i massacri attualmente in corso di innumerevoli esseri umani.

Ne provo una pena profonda, un'angoscia immedicabile, uno scandalo abissale.

E le stragi continuano. Continuano. Continuano.

Ma questi sentimenti di pena, di angoscia, di scandalo, lungi dal gettarmi nella disperazione vieppiu' mi persuadono della necessita' di non cedere alla rassegnazione, della necessita' di continuare almeno a dirla la nostra opposizione alla guerra e alle stragi, della necessita' di continuare a incontrare persone e proporre ad esse di rendere visibile l'esistenza di una parte del popolo italiano che e' decisa a contrastare le stragi, che e' decisa a contrastare la guerra, che e' decisa a contrastare il fascismo. Con gli strumenti nonviolenti a disposizione, col digiuno, con l'esposizione delle bandiere della pace e della nonviolenza alle finestre e ai balconi, con l'aiuto alle vittime del razzismo qui in Italia, con la denuncia del governo assassino e il contrasto morale e civile al suo operare eslege e barbarico, con la richiesta alle istituzioni di tornare al rispetto della legalita' costituzionale, e con la parola che illumina ed esorta, con l'esempio resistente e soccorrevole. Per poco che si riesca a fare, quel poco e' gia' benedetto.

Ma quel poco che e' agevole fare non divenga alibi per non fare il di piu' che invece occorrerebbe. Continui a ferirti la spina nella carne di quella pena, quell'angoscia, quello scandalo.

Se non altro dillo, scrivilo ogni giorno, che la guerra e' nemica dell'umanita' e che ogni essere umano ragionevole alla guerra deve opporsi. Dillo, scrivilo ogni giorno. E ti sproni e non ti paralizzi il ritornello di Laverdure: "Tu causes, tu causes, c'est tout ce que tu sais faire".

E le stragi continuano. Continuano. Continuano.

Peppe Sini, La Nonviolenza è in Cammino

sabato 28 maggio 2011

“Peter Boom come io l'ho conosciuto..” di Paolo D'Arpini


(Palcoscenico di Gustavo Piccinini)

Lunedì 30 maggio 2011, con la cerimonia funebre laica pomeridiana presso il Cimitero di San Lazzaro a Viterbo (Tempio crematorio), si chiude il sipario sull'apparizione in questa Terra dell'amico Peter Boom. Ma è questa la fine?
Sicuramente nella memoria e nell'inconscio collettivo dell'umanità l'opera dirompente di Peter continuerà a creare inimmaginabili conseguenze, soprattutto per quanto riguarda il costume sessuale e la laicità di pensiero.

L'amico Peter si definiva un agnostico e per questo era molto vicino alle posizioni della Spiritualità Laica. Inoltre la sua teoria della pansessualità, di cui più avanti parlerò, è stata un Ariete (com'era lo stesso autore) per sfondare i cancelli della separazione fra esseri umani e distruggere la discriminazione sessuale. Ma andiamo per ordine.

Nel 1991 incontrai per la prima volta Peter Boom, attore, poeta, cantante, scrittore di origine olandese. Un giorno d’estate del ‘92 dopo che c’eravamo visti a Nepi, ad una mostra di Luigi Fabrizi (sull’edera, pianta sacra a Dioniso), Peter mi telefonò al Circolo e mi chiese se volevo aiutarlo a correggere le bozze del suo nuovo libro “2020, il Nuovo Messia”, un romanzo fanta-ecologico in cui si prefigura la fine del mondo per inquinamento, con tanto di olocausto religiosamente gestito da un nuovo messia, e si immagina un nuovo inizio con il messia stesso nella parte di Adamo. Ho sempre amato i racconti di fantascienza e quella storia la trovai alquanto intrigante e divertente, anche perché riportava diverse mie teorie ecologiste “catastrofiste” che in quegli anni andavo preannunciando. Così accettai l’invito di Peter ed assieme a lui lavorai intensamente al libro per almeno due settimane, correggendo e cambiando, finché ci sembrò che il lavoro fosse completo. Poi scrissi una breve introduzione al romanzo che fu pubblicato attraverso l’amico Gianfranco Paris direttore della casa editrice BIG, la pubblicazione avvenne nel 1993. Negli anni a seguire furono fatte diverse presentazioni del libro, a Viterbo presso la Provincia, a Roma alla Libreria Croce nel 1994 (con Paolo Portoghesi, Carla Rocchi, etc.). Ho voluto fare questa premessa perché la teoria della pansessualità, elaborata da Peter Boom, era già contenuta in forma germinale in questo libro di fantasy-ecologia. La teoria non è nemmeno una scoperta, dal punto di vista fisiologico, è semplicemente la descrizione di quanto avviene in natura, e cioè che la sessualità ha infinite sfaccettature che si manifestano nella vita di ognuno e differentemente in diverse culture umane. Definire l’uomo eterosessuale od omosessuale è solo una descrizione limitativa che non ha senso alcuno, allo stesso modo in cui non ha senso parlare di “razze” umane. Esiste una sola specie umana dotata di una sessualità che assume vari modi espressivi e basta. Ma per giungere alla “conferma” da parte del mondo scientifico, di questa lapalissiana verità, Peter (e noi che l’abbiamo accompagnato nella traversata) ha dovuto combattere molto…. per infrangere il muro dello sessuologia separativa, sia quella tradizionale come anche quella gay….

La pansessualità rappresenta nel mondo della sessualità umana ciò che nella spiritualità io chiamo “spiritualità laica”. Come non si può definire “normale” un’espressione sessuale rispetto ad un’altra, così non si può definire assolutamente vero uno specifico modo religioso. Comunque oltre alla partecipazione di Peter Boom a diversi congressi di sessuologia ed anche per dare una parvenza di “legalità” al movimento sessuale – sincretistico in corso, fondammo con lui un “Comitato per lo studio della pansessualità”, tenendo la prima riunione nel CircoloVegetariano VV.TT. e successivamente ufficializzandolo depositando la comunicazione della costituzione al sindaco di Viterbo, al tempo Giancarlo Gabbianelli.

Qui inserisco alcuni dei documenti raccolti sia sulla costituzione del Comitato che successivamente per la divulgazione della Teoria. Costituzione di un Comitato per la Teoria della Pansessualità: Gentile Sindaco di Viterbo, Giancarlo Gabbianelli. La informiamo che il giorno 21 marzo 2002, in Viterbo-Bagnaia, i sottoscritti firmatari hanno costituito un comitato avente per scopo lo studio e la divulgazione della Teoria della Pansessualità. I firmatari indicano come proprio portavoce e coordinatore il signor Peter Boom. Il significato del termine “pansessualità” sta ad indicare ogni libera espressione sessuale, sempre nel rispetto reciproco e delle leggi vigenti, senza vincolarla a schemi e valori prefissati. Infatti nella storia dell’uomo ed in ogni civiltà la sessualità è stata sempre celebrata nelle sue varie forme espressive, riconoscendo la validità e la naturalità di ognuna di esse.

La Teoria della Pansessualità quindi vede tutte queste forme come naturali e legittime inclinazioni dell’uomo. La informiamo inoltre che questa Teoria è stata ritenuta degna di presentazione al prossimo Congresso della Federazione Europea di Sessuologia che si terrà a Cipro dal 16 al 20 giugno 2002. Nel frattempo verranno organizzati, a breve termine, una serie di incontri a Viterbo ed in altri centri della Tuscia per informare la popolazione sui risvolti e sul senso della Teoria, a cui non mancheremo di invitarLa personalmente. (Firmatari: Peter Boom, scrittore; Cesare Foschi, filosofo; Paolo D’Arpini, giornalista… altri…).

Altre documentazioni: (http://www.mail-archive.com/animali@peacelink.it/msg01718.html) - Peter Boom, ideatore della Teoria della Pansessualità, ha promosso insieme con Paolo D’Arpini un Comitato per l’attuazione della LIBERA ESPRESSIONE SESSUALE, da lui definita Pansessualità. Detto Comitato ha presentato la Teoria al VI° Congresso della Federazione Europea di Sessuologia a Limassol (Cipro, giugno 16 – 20 2002) su richiesta del Comitato Scientifico, inoltre ha presentato “La Filosofia della Pansessualità” in occasione del IX Congresso dell’European Federation of Sexology tenutosi in aprile 2008 presso il Cavalieri Hilton Hotel a Roma. Peter Boom ha ideato la Teoria nel 1990, ma questi ha spiccato il volo solo nel 2002 dopo il Congresso dell’EFS a Limassol ed ancora meglio dopo il Congresso europeo di sessuologia a Roma nel 2008. Il termine Pansessualità ormai viene abitualmente adoperato in tutte le lingue, si può trovare in tutti i dizionari moderni, è presente su Internet in modo massiccio. Molti personaggi del mondo artistico si sono dichiarati “pansessuali”, tra i quali i registi Gianni Amelio e Pedro Almodovar, i cantanti Miguel Bosé, Ricky Martin, Adriana Calcanhotto e Gianna Nannini.

Naturalmente non vuol dire che coloro hanno sperimentato tutte le possibilità sessuali, ma solo di essere coscienti di avere dentro di sé tutte le opzioni possibili. La parola Pansessualismo è spiegata dal Professor Haeberle (Prof. Erwin J. Haeberle Founder and Director Archive for Sexology, Humboldt University, Berlin – ( http://www2.hu-berlin.de/sexology/ ) nel suo Dizionario Critico nel seguente modo: “Pansessualismo (a volte anche “pansessualità” dal greco “pan”: tutto) tutto ciò che riguarda l’amore sessuale. Un atteggiamento od una filosofia che sono basati sulla convinzione che il potenziale sessuale umano può e dovrebbe essere diretto verso ciascuno ed ogni cosa. Una volta, il termine “pansessualismo” veniva usato anche per la teoria che l’intero comportamento umano è comunque condizionato sessualmente (Sigmund Freud). Ma tale pensiero non è considerato più valido.

Oggi le parole “pansessualismo” e “pansessualità” vengono usate spesso da alcuni sostenitori della liberazione sessuale che vogliono trasmettere l’idea che gli attuali ruoli sessuali e di genere delle donne e degli uomini sono troppo ristretti, e che, quindi, una sessualità generale dovrebbe comprendere l’intero spettro degli orientamenti sessuali e ignorare deliberatamente tutte le altre distinzioni convenzionali. La Teoria invita internazionalmente a dibattiti accesi ed è sta criticata aspramente soprattutto dalle religioni monoteiste. E’ resa pubblica oltre che dalla European Federation of Sexology da vari massmedia. Ultimamente anche su “Sexologìa Noticias”, il più importante notiziario sessuologico dell’America del Sud. The Jakarta Post ha iniziato sul suo blog un dibattito molto acceso con interessanti commenti di islamici indonesiani:| Islam ‘recognizes homosexuality’ | The Jakarta Post – Moderate Muslim scholars said there were no reasons to reject homosexuals under … they had started practising pansexuality (with either a man or women) … The theory of Pansexuality by Peter Boom – Il sito della teoria della Pansessualità di Peter Boom … (http://digilander.libero.it/pansexuality)

Le ultime iniziative culturali sulle energie della natura portate avanti con Peter avvennero a Viterbo nel corso della prima Biennale d'Arte Creativa, realizzata in collaborazione con Laura Lucibello nel 2010, durante la quale ancora una volta la sua teoria e la sua esperienza liberatoria fu presentata al pubblico in forma di conferenza sui simboli sessuali degli alberi. Seguì poi la proposta del San Valentino pansessuale del febbraio 2011, ulteriore maglio dirompente contro gli schemi di una sessualità pre-costituita (http://www.google.com/search?hl=it&client=gmail&rls=gm&q=liberi+innamorati+pansessuali+14+febbraio+2011&btnG=Cerca&aq=f&aqi=&aql=&oq) e questo è stato l'ultimo atto pubblico... prima che gli eventi della vita mi portassero a lasciare Calcata e la Tuscia e di conseguenza a perdere di vista, fisicamente, il caro amico Peter.

Ecco, credo con questo di aver reso sufficiente testimonianza della “battaglia” per la pari dignità sessuale svolta da Peter Boom in questi anni, a partire da quel fatidico primo incontro…..

Paolo D’Arpini


…...


...a Peter Boom

Nato per essere Grande....
sul sagrato di una
chiesa,
in ginocchio,
forse per l'ultimo saluto
al sole nascente
di ogni dimenticato
Dio
che piange silenzioso
il sorriso
perduto
nel cuore della Terra.
Magico uomo Peter,
navigatore
errante
di una generazione
delusa,
immagine reale
del poeta
sognatore,
dello scricciolo
solitario
che ritrova
se stesso
in un abbraccio
vero,
in una stretta
di mano
lasciata libera,
come il volo
di Pegaso alato
che diventa
stella immortale
nell'Olimpo
degli Dei.

(Antonella Pedicelli)

Melilli - La guerra che non si può spiegare.... Lettera di un padre a se stesso



La guerra che non si può spiegare.... Lettera di un padre a se stesso

"Dal 1998 ho la malaugurata sfortuna di vivere a Melilli. Credo sia il posto peggiore d'Italia. Si respira veleno che le raffinerie elargiscono in gran copia. La gente non sorride mai... Stasera ero in terrazza per far giocare la mia figlioletta che a soli 8 anni mi interroga chiedendomi "Perché a casa nostra c'è sempre questa puzza? Perché nell'aria c'è sempre tanto fumo? Perché c'è sempre quel rumore che non ci fa dormire? Perché quando fa caldo non possiamo aprire i balconi, altrimenti soffochiamo per la puzza? Perché non ce ne andiamo?". Mentre la bimba giocava, un rumore sinistro ha dilacerato l'aria. Erano due F16 che sfrecciavano carichi di bombe verso Tripoli. Mi ha chiesto "Dove vanno? Sono caccia? Vanno a buttare le bombe vero?". Mi sono sentito un verme. Mia figlia ha solo 8 anni e che cosa ha visto della vita? Veleni del petrolchimico, malattie dei suoi compagnetti di scuola (l'ultimo è un linfoma di una bimba della sua età), morti di cancro, e ora anche la guerra. Qui ormai regnano indisturbati l'arrogante prevaricazione delle multinazionali di cui i nostri governanti sono servi, la corruzione a 360 gradi, la totale negazione della meritocrazia, la nefandezza elevata a regola di vita, la mancanza di lavoro come arma di ricatto, la condanna dell'onestà e la magnificazione del crimine. Mentre pensavo a tutto ciò e sentivo una morsa al cuore e allo stomaco, nel paese di fronte, a Villasmundo, si levavano giochi pirotecnici che fanno ancora sorridere i poveri allocchi che lodano gli amministratori per aver loro donato "la festa"! Nello stesso tempo sentivo le campane della chiesa. Ricordo quand'ero bambino, al mio paese, le campane suonavano al vespro e rallegravano gli animi. Segnavano l'inizio del riposo dopo una lunga giornata di proficuo lavoro onesto, pulito, felice. Avrei dovuto rallegrarmi a sentire le campane, ma non è stato così. Il motivo è molto semplice: le campane suonavano il loro giornaliero e stonato messaggio monocorde. Le campane di Melilli suonavano a morto! E non c'è da chiedersi qual è la causa della morte, tanto qui è sempre quella. Allora ho realizzato di essere il peggiore dei peccatori. Ho commesso il peccato più grande che un essere umano possa commettere. Ho tradito il mio sangue. Ho fatto nascere due innocenti all'inferno. Questo è il mio peccato e io non mi assolvo. Io mi condanno senza appello. Ho guardato mia figlia e ho pianto...".

Lettera di un padre a se stesso - Maggio 2011

venerdì 27 maggio 2011

Peter Boom è andato avanti... - Annuncio di decesso



Scrive Giovanni Auriemma: "Ciao Paolo D'Arpini, devo purtroppo comunicarti che ieri sera Peter Boom è morto a casa sua a seguito di un arresto cardiaco. Tra oggi e domani eseguiranno un autopsia per accertarsi della causa del decesso. Ti chiedo cortesemente di diffondere a conoscenti e amici. Ti terrò aggiornato per i funerali civili...."

E così l'amico fraterno Peter è andato avanti.. come si dice fra compagni di avventure... Sarà dura per me considerare la sua assenza come un fatto reale.. poichè sempre sarò consapevole della Sua Presenza e del Suo Esempio nel condurre innumerevoli battaglie a favore dell'Essere Umano e della Vita. Per chi ha conosciuto Peter non sarà facile fare a meno della sua arguzia e del suo coraggio.. Soprattutto gli abitanti di Viterbo (siccome lui ultimamente abitava a Bagnaia che di Viterbo è frazione) sentiranno la sua mancanza e lo rimpiangeranno per tutto quel che ha saputo fare di buono, per i diritti civili, per la vivibilità del luogo, per il superamento di schemi ottusi, etc.

Peter Boom è stato l'ideatore della Teoria della Pansessualità, da lui presentata a vari convegni di sessologia ed accreditata nel mondo scientifico e pure nella società corrente. Ormai dichiararsi pansessuali rientra nel costume corrente. Assieme a Peter, ed ai comuni amici Osvaldo Ercoli e Gianfranco Paris, abbiamo inoltre portato avanti la battaglia per la laicità nelle Istituzioni e per la Spiritualità Laica, organizzando numerosi convegni sul tema a Viterbo, a Roma, in Sabina, etc.

Alcune notizie sulla sua persona potranno interessare i lettori.
Peter Boom nacque in Olanda nel 1936, aveva quindi quattro anni quando i nazisti invasero il paese, da famiglia benestante e culturalmente avanzata di origine mista (metà ebrea e metà cristiana). La madre fu una delle prime allieve di Maria Montessori. Peter fu sempre caratterizzato da uno spirito ribelle e dotato di curiosità irrefrenabile. Lesse tutti i libri della ricca biblioteca paterna ed a 9 anni scrisse un libro in cui parlava di un avventuriero olandese che faceva il giro del mondo per infine stabilirsi a Roma. Ed in effetti così avvenne per se stesso.. Egli, pur essendo molto intelligente e precoce, abbandonò gli studi scolastici ritenendoli una mera formalità e si mise a studiare canto.. poi fu tentato dalla carriera religiosa, poi passò alla psicologia ed infine si dedicò per lungo tempo alla musica.

La sua era una voce risonante e bassa che ebbi in varie occasioni la fortuna di ascoltare, oltre alla lirica si occupò di musica leggera... sua è la prima canzone dedicata all'amore gay "Lui ama lui" (del Fuori) che fece molto scalpore negli anni in cui l'omosessualità era ancora ritenuta un "difetto di natura" (si parla dei primi del '60). Poi cominciò a recitare in teatro, con Streheler a Milano, ed in alcuni film... guadagnando abbastanza da potersi -come per suo desiderio- trasferisi a Roma nel 1963.

In seguito la sua carriera lo porterà a cantare con Monserrat Caballe a Ginevra, al Festival di Spoleto con un'opera diretta da Louis Malle, alla Fenice di Venezia sotto la direzione di Ettore Gracis. Ha cantato per Morricone, Nicolai, Cipriani, Giombini, Trovaioli, ed è stato anche a bordo di navi di crociera come cantante ed animatore... ma il suo senso di libertà gli impedì di fare la fine dell'altro canterino suo contemporaneo, Silvio Berlusconi. Peter parlava correntemente cinque lingue ed ha visitato durante l'arco della sua vita una cinquantina di paesi.

Inoltre egli ha recitato in teatro con Mario Carotenuto, Giancarlo Sbragia, Nino Manfredi e Mario Missiroli e come comprimario in vari film importanti: La montagna della paura, l'Agnese va a morire, Von Buttiglione Sturmentruppen, Quel maledetto treno blindato, Il vizietto, Orient Express, Dimenticare Venezia, La disubbidienza, Le ciel est leur metier, Concorde Affair, Starcrash, Treno per Istambul, Pope John Paul II, Qualcosa di biondo, Non ci resta che piangere, Padre Brown, Attentato al papa, Der Tod des Empedokles, The day before.. e numerosi altri. Voglio qui ricordare la sua ultima fatica, Habemus papam, di Nanni Moretti, in cui ho avuto il piacere di rivedere un Peter in ottima forma ironica.. (nella parte del cardinale dell'Oceania, quello che voleva andare a far colazione nel Borgo...).

Di Peter resta anche una traccia libraria.. scrisse infatti diversi libri, prima sul genere poliziesco e successivamente passò al genere fanta-ecologico con il suo indimenticabile "2020 il Nuovo Messia" in cui si prefigura una fine del mondo causata dalla stupidità umana.. per fortuna il libro è "a lieto fine" si salvano cioè un nuovo Adamo ed una nuova Eva.. ed il tutto ricomincia!

Sarà così, ne sono certo, anche per l'anima nobile di Peter che non mancherà di visitare ancora questa Terra per ricominciare il Gioco della Coscienza...

Paolo D'Arpini

Presidente del Circolo Vegetariano VV.TT.
e Cofondatore del Comitato per la Pansessualità

..................

Altre notizie ed articoli su Peter Boom:

http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/search?q=Peter+Boom

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=peter+boom

giovedì 26 maggio 2011

Lino Rocchi: "Mentre i politici si accapigliano gli italiani finiscono nel baratro della povertà!"




Da una parte l’ISTAT ci dice che il paese reale sta affondando, che un pezzo enorme della nostra società sta indietreggiando fortemente nella propria capacità di tenere il passo del costo della vita, che addirittura un quarto della popolazione italiana ha come prospettiva la povertà, dall’altra una quotata agenzia di rating, (ma chi sono, chi le controlla, a chi/che servono?), ci declassa e intanto a noi tocca accapigliarci sulla destinazione di un paio di ministeri da spostare da Roma per far contento il Senatur e le sue valli padane.

Certo c’è la campagna elettorale per il ballottaggio che copre tutto, che determina il dibattito politico, che consente di nascondere i reali problemi della gente reale, quella in carne ed ossa, non quella che si inventa la politica.

Ma quanto può durare ancora questa situazione? Che farà Tremonti, già lunedì prossimo ad urne appena aperte? Come risponderà, non a chiacchiere ma con i fatti, alle richieste di risanamento che arrivano dall’Unione Europea, (e dalle agenzie di rating), e alle ripercussioni sul nostro paese dello tsunami economico della Grecia strangolata dal fondo monetario internazionale e dalla banca europea?

Quale che sia il risultato che ne uscirà scommettiamo che il baldo Tremonti metterà mano alla penna e stilerà una serie di misure “correttive” dei conti pubblici, che si abbatteranno sempre e solo sul lavoro dipendente; "Sono in avanzata fase di preparazione i provvedimenti mirati al rispetto dell'obiettivo di pareggio di bilancio per il 2014, questi avranno entro luglio l'approvazione da parte del Parlamento” così ufficialmente il Ministero dell’Economia a chi gli chiedeva come rispondere al declassamento, prosegue Rocchi, anche se il nuovo Patto di Stabilità Europeo ci concedeva tempo fino a settembre per mettere a punto la manovra.

Fino a prima della pubblicazione del Documento di economia e finanza DEF, e sottovoce per non interferire con la campagna elettorale, Tremonti aveva parlato di una manovra da 8 miliardi di euro all’anno fino al 2014, (per un totale di 24-25 miliardi), ma in base al Documento pubblicato il 13 aprile scorso, per raggiungere il sostanziale pareggio di bilancio nel 2014, l'Italia deve prevedere una manovra cumulata da 2,3 punti di Pil per il 2011, 1,2 punti nel 2013 e 1,1 nel 2014.in termini assoluti la manovra avrà un valore compreso tra 35 e 40 miliardi di euro.

Insomma ci possiamo scommettere, dopo l’esito elettorale ci troveremo a fare i conti con un’ulteriore stretta sui conti pubblici, come sempre insensibile ai gridi di allarme che provengono dall’Istat e dalla società, ma contemporaneamente assisteremo ad un forte abbassamento dei controlli fiscali sulle imprese “tartassate” da troppe leggi e dall’insistenza occhiuta degli ispettori fiscali, del lavoro, dell’INPS che secondo i nostri ministri possono addirittura essere censurati se il loro comportamento disturba eccessivamente le imprese.

Intanto l’evasione fiscale cresce, e non certo per colpa del lavoro dipendente, il tempo delle vacche grasse è finito, ma solo per i lavoratori dipendenti a cui “a fine Stipendio avanza troppo mese”, non certo per gli speculatori, i “mestieranti” della politica con la p minuscola e gli imprenditori con pochi o niente scrupoli, proprio per questo la USB, sta raccogliendo le firme per presentare una proposta di legge di Iniziativa Popolare a sostegno dei redditi da Lavoro dipendete e dei consumi dei cittadini più deboli!


Lino Rocchi
Confederazione Federale USB -Viterbo

mercoledì 25 maggio 2011

Indignados: «Democrácia Real Ja» - Manifesto degli Indignati.. per la Vera Democrazia Popolare



Manifesto degli Indignati.. per la Vera Democrazia Popolare

Noi siamo gente comune. Siamo come te: gente che si alza ogni mattina per studiare, per lavorare o per trovare lavoro, gente che ha famiglia e amici. Gente che lavora duramente ogni giorno per vivere e dare un futuro migliore a chi ci circonda.
Alcuni di noi si considerano più progressisti, altri più conservatori. Alcuni credenti, altri no. Alcuni di noi hanno un'ideologia ben definita, alcuni si definiscono apolitici... Ma tutti siamo preoccupati e indignati per il panorama politico, economico e sociale che vediamo intorno a noi. Per la corruzione di politici, imprenditori, banchieri ... Per il senso di impotenza del cittadino comune.

Questa situazione fa male a tutti noi ogni giorno. Ma se tutti ci uniamo, possiamo cambiarla. È tempo di muoversi, è ora costruire insieme una società migliore. Perciò sosteniamo fermamente quanto segue:
Le priorità di qualsiasi società avanzata devono essere l’uguaglianza, il progresso, la solidarietà, la libertà di accesso alla cultura, la sostenibilità ecologica e lo sviluppo, il benessere e la felicità delle persone.
Ci sono diritti fondamentali che dovrebbero essere al sicuro in queste società: il diritto alla casa, al lavoro, alla cultura, alla salute, all’istruzione, alla partecipazione politica, al libero sviluppo personale, e il diritto di consumare i beni necessari a una vita sana e felice.

L'attuale funzionamento del nostro sistema economico e di governo non riesce ad affrontare queste priorità e costituisce un ostacolo al progresso dell’umanità.
La democrazia parte dal popolo (demos = popolo, cràtos = potere) in modo che il potere debba essere del popolo. Tuttavia in questo paese la maggior parte della classe politica nemmeno ci ascolta. Le sue funzioni dovrebbero consistere nel portare la nostra voce alle istituzioni, facilitando la partecipazione politica dei cittadini attraverso canali diretti e procurando i maggiori benefici alla società in generale, non per arricchirsi e prosperare a nostre spese, mentre si dà cura solo dei dettami dei grandi poteri economici e si aggrappa al potere attraverso una dittatura partitocratica capeggiata dalle inamovibili sigle del partito unico bipartitico del PPSOE.

L’ansia e l'accumulazione di potere in poche mani crea disuguaglianza, tensione e ingiustizia, il che porta alla violenza, che noi respingiamo. L’obsoleto e innaturale modello economico vigente blocca la macchina sociale in una spirale che si consuma in se stessa arricchendo i pochi e precipitando nella povertà e nella scarsità il resto. Fino al crollo.

La volontà e lo scopo del sistema è l'accumulazione del denaro, che ha la precedenza sull’efficienza e il benessere della società. Sprecando intanto le risorse, distruggendo il pianeta, creando disoccupazione e consumatori infelici.
I cittadini fanno parte dell’ingranaggio di una macchina destinata ad arricchire una minoranza che non sa nulla dei nostri bisogni. Siamo anonimi, ma senza di noi tutto questo non esisterebbe, perché noi muoviamo il mondo.

Se come società impariamo a non affidare il nostro futuro a un’astratta redditività economica che non si converte mai in un vantaggio della maggioranza, saremo in grado di eliminare gli abusi e le carenze di cui tutti soffriamo.
È necessaria una Rivoluzione Etica. Abbiamo messo il denaro al di sopra dell’Essere umano mentre dovremo metterlo al nostro servizio. Siamo persone, non prodotti sul mercato. Io non sono solo quel che compro, perché lo compro e a chi lo compro.
Per tutto quanto sopra, io sono indignato.

Credo di poterlo cambiare.

Credo di poter aiutare.

So che insieme possiamo.

Esci con noi. È un tuo diritto.

Fabrizio Belloni: "Siamo sotto sballottaggio.... Un sistema finto democratico sta morendo!"




Lo scontro fra le bande rivali si fa più aspro. La lotta si radicalizza e, come sempre in queste occasioni, si polarizza. Ed in vero lo spettacolo che offrono le due bande rivali è, per rispetto delle lettrici, almeno osceno e disperato. Capisco che la posta in gioco è altissima, soprattutto a Milano. Ma anche Napoli non scherza. Di tale importanza, entrambe, da risvegliare i più bassi istinti, le cupidigie più avide, gli appetiti meno confessabili.

La lotta si è radicalizzata, dicevamo. E i più navigati, i più rotti a decenni di pratica pubblica hanno sentito un campanello di allarme pericolosissimo.
Per loro. Per il sistema che amano e che li nutre.

L’elevatissimo numero di astensioni, le schede bianche, le schede nulle sono ormai il 50 per cento. I media-linguetta non ne hanno dato il giusto risalto, ossequiosi al diktat dell’editore. Ma il Popolo si è staccato. Si è staccato dalla casta.
Ed ecco il presidente della Repubblica che tenta di richiamare i “picchiatori” (non sempre sono le sberle le cose più violente: che nostalgia di Don Camillo e Peppone e delle loro sberle che facevano fischiare l’aria. Che pulizia morale che si respirava , che vita diversa!). “State calmi, ragazzi” dice il presidente, “così non si può andare avanti, il Paese è confuso e non si riconosce più nella politica”. Sarebbe tutto bello e giusto, se l’on.le Napolitano non fosse quello stesso che scriveva nel 1941 che bisognava essere a fianco dell’alleato Germanico nella sua lotta di civiltà contro il comunismo sovietico; o quello stesso che inneggiava ai carri di Breznev che schiacciavano nel sangue gli insorti Ungheresi che non ne potevano più di paradisi rossi comunisti. Raro esempio di coerenza e di dirittura morale e politica.

D’altro canto i “rappresentanti di uno stato estero” (per dirla ancora con Guareschi), cioè i vescovi, non hanno perso l’occasione per pontificare: <>. E qui, sempre saccheggiando Don Camillo, viene voglia di cavare un palo dalla vigna e sbattacchiarlo sul groppone degli arcivescovoni finché il palo stesso non diventi stoppa.

Non è più tollerabile che quel coacervo di preti pedofili, di preti cocainomani si erga a disquisire su fatti altrui. E badate bene che, mentre solleva indignazione il comportamento immorale e scandaloso di troppa parte del clero, anche se disgustoso, questo non è l’aspetto peggiore. Si dovrebbe poter indagare a fondo, senza insabbiature, sugli affari dello IOR, la banca di sua santità, sugli intrallazzi, le connivenze, le coperture, le alleanze. Se si potesse, o volesse dare la stura agli affari dello IOR, ci sarebbe un tale ribaltone da sommergere per sempre la chiesa sotto un mare di fango. E vengono a dettare legge? Vogliono imporci la loro morale? Anche loro fanno parte del grande gioco, cui da secoli, da millenni hanno fornito abilità, cultura, imposizione della paura. Il problema è che oggi non hanno più risposte da dare al Popolo, hanno finito il prozac che diffondevano per la quiete del potere.

E oggi, presidenti o arcivescovoni, hanno paura. Hanno paura che cambi tutto. E cercano di correre ai ripari.

“Amico, mi dirà qualcuno, ma tu critichi sempre. Ma non proponi soluzioni”
Bene. Una proposta ve la fornisco, pronta e calda.

Voglio un sistema ove il Lavoro valga più del pur necessario capitale. Ma prima il lavoro.

Un sistema ove i soldi siano nostri, del Popolo, cioè. E non di privati troppo spesso dalle mani adunche, dai nasi grifagni e dalle orecchie grandi e lunghe. I soldi sono nostri e non di parassiti, chiunque siano.

Un sistema ove si costruiscano subito, in pochi anni almeno un milione e mezzo di casette a due piani per la Gente, con giardino ed orto, perché nessuno dimentichi la Terra ed i suoi frutti.

Un sistema che imponga un tetto massimo dell’otto per cento dello stipendio per coloro che devono vivere in affitto.

Un sistema che si prenda cura delle madri e dei loro figli, con assegni, consultori, assistenza. E non pelosa o distratta.

Un sistema ove la fiducia nello Stato si tale da rendere sereni e partecipi imprenditori ed industriali.

Un sistema che preveda per i lavoratori un Tribunale Speciale a loro difesa, tale da essere un faro per tutti, senza discrezionalità ideologica. Con un Sindacato che faccia il sindacato e non la cinghia di trasmissione ideologica sul territorio.

Un sistema che difenda e promuova l’agricoltura, senza la quale la società entra in crisi. E che non la svenda per bilanciamenti politici.

Un sistema che preveda vacanze, viaggi e crociere per i lavoratori. Gratuitamente per i meno abbienti. Con piccolo intervento in caso di possibilità maggiori.

Un sistema che incentivi le giovani coppie con prestiti veri e non usurai, per metter su famiglia. Con tassi e capitale riducibili in funzione dei figli in arrivo.

Un sistema ove lo sport sia tale e soprattutto popolare. In ogni azienda, da una certa dimensione in su, deve esserci il luogo a ciò demandato. Fino alla piscina.

Un sistema che amalgami il popolo con Associazioni ove si insegna cultura civica, sport, tradizione.

Un sistema che interfacci università ed impresa in un sistema interagente.

Un sistema ove la solidarietà sia una facoltà condivisa e spontanea e non imposta dai gabellieri.

Un sistema che protegga animali ed ambiente. Sul serio, e non come professione.
Eccetera eccetera eccetera.

“Amico, mi obietterà quello di prima, ma un sistema così è impossibile, tu sogni”

No. Non è un sogno mio.

E’ un sistema che è già esistito. E che prevedo a breve ritornerà. Non è un sogno, è una realtà che si va diffondendo e che sta conquistando, o riconquistando, la mente ed il cuore di sempre più uomini.

Altro che Napolitano e arcivescovoni! Loro tentano di sostenere un sistema decotto, morto e putrefatto.

Mentre l’Europa si sta svegliando

Europa Svegliati!

Fabrizio Belloni
Cell. 348 31 61 598


Il Giornaletto di Saul del 25 maggio 2011 – I Ching alimentazione e salute, porte aperte, fusione fredda, padre prete a Genova, cane cieco a Trisungo

Care, cari,

ho qui un riepilogo su quanto è stato detto durante la sessione I Ching su alimentazione ed integrazione degli elementi, gli appunti sono stati presi da Renata Bevilacqua, che inoltre scrive: “Caro Paolo, scusami per non essere venuta a Treia il 22 u.s., Orietta aveva un altro impegno e non mi è stato possibile raggiungerti. Ho preparato l'ultimo riassunto, te lo mando...” - Continua:
http://paolodarpini.blogspot.com/2011/05/i-ching-e-zodiaco-cinese-relazione-di.html

Scrive Doriana Goracci: “Il 25 maggio alle ore 17, a Capranica (Vt) presso il Tempio Romanico San Francesco, di fronte alla sede del Comune di Capranica, si terrà l’incontro con Dibattito su “ARSENICO BOLLETTE E GESTIONE dell’ACQUA”
Saranno benvenuti tutti gli interventi dal Pubblico su Arsenico Bollette Referendum”

Scrive BioViolenza: "Gli attivisti del progetto BioViolenza hanno indetto un presidio nel quadro delle iniziative di contestazione alla fiera "SlowFish", che si svolgerà a Genova dal 27 al 30 maggio, giorni in cui i pescatori di Slow Food esibiranno il massacro dei pesci a cittadini e scolaresche da tutta Italia. Il pullman da Milano partirà alle 8.30 da piazzale Cadorna,con rientro a Milano Cadorna entro le 22.30. Per prenotazioni: bioviolenza@gmail.com – tel. 335-8376756 - Per informazioni sul pullman da Torino (e Ivrea): carmagnola08@gmail.com"

Scrive Valentino di Lazionauta: “GRAZIE Mille! abbiamo pubblicato in homepage questa bella testimonianza, attendiamo altri contributi che possano far conoscere meglio ai nostri lettori tutte le magnificenze locali! Grazie ancora Paolo e buona giornata: http://www.lazionauta.it/viaggio-breve-a-calcata/”

Scrive Vittorio Marinelli: “Bossi: "Spostare due ministeri a Milano". A me sembra un'ottima idea. Potrebbero prendersi pure Regina Coeli, Parlamento, Senato e altri ricettacoli di delinquenza organizzata..”

Scrive l'arrabbiata Luana De Rossi: “Altro che nucleare.. E' STATA INVENTATA LA FUSIONE FREDDA, ne sapete qualcosa? Ma andiamo per ordine..” - Continua:
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2011/05/luana-de-rossi-le-alternative-al.html

Scrive Salvatore Barbera: "...gli italiani devono sapere che c'è un Referendum il prossimo 12 e 13 giugno e devono avere la certezza che si potranno esprimere come sancito dalla Costituzione. Aver chiesto la fiducia sul decreto Omnibus è un vero e proprio ricatto per evitare qualsiasi discussione democratica alla Camera sul nucleare. Un tema importante come quello del nucleare merita invece un'ampia e seria discussione sia in Parlamento che in tutto il Paese...."

Scrive Marco Chiletti consigliando la seguente strategia per raggiungere il quorum ai referendum: "ADOTTA UN ASTENSIONISTA! (E passaparola...)"

Scrive Franco Pinerolo da Milano: "Una testimone: -Nessuna aggressione a Franca Rizzi. Non è stata spinta, né colpita - Shirin Kieayed ha raccontato a Radio Popolare la presunta aggressione a Franca Rizzi, che ha denunciato di essere stata attaccata da due giovani sostenitori di Pisapia. - Ho deciso di espormi con nome e cognome, ha spiegato, perché ho assistito direttamente a quanto avvenuto al mercato di via Osoppo. Una signora, che poi è la donna che ha denunciato l'aggressione, si è avvicinata a uno dei sostenitori di Pisapia cercando di farlo tacere, strattonandolo e tirandolo per un braccio. Lui si è girato e le ha risposto ma non l'ha spinta, né colpita. Lei si è seduta a terra di propria volontà. Una volta seduta ha cominciato gridare di essere stata aggredita....-"

Scrive Giorgio Vitali, su vaticano e pedofilia: “CI SEMBRA CHE DON NEROSEPPIA ABBIA AVUTO VITA FACILE FINO AD OGGI. E SOPRATTUTO NON CI SEMBRA CHE LE AUTORITà PRETESCHE, CHE SANNO TUTTO DI TUTTO E DI TUTTI,ANCHE TRAMITE LA CONFESSIONE, NON AVESSERO PER LO MENO SENTORE DELLE ATTIVITà ILLEGALI DEL PERSONAGGIO”

Scrive La Repubblica di Genova: "Parroco diventa padre La Curia lo sospende - Genova - ‎"E' stata una debolezza", ammette don Marco Marengo, parroco di Quezzi. La Curia lo ha trasferito in un convento di frati a Varazze. Per evitare lo scandalo la donna è andata a partorire a Santo Domingo ma ora chiede di poter dare un padre a suo figlio..."

Mio commentino: “...Povera donna.. e povero figlio.. -è stata una debolezza..- parlare così della vita.. che stronzo!”

Scrive Marco Bracci: “Buongiorno Paolo, ecco la risposta della farmacista tedesca a cui avevo chiesto info sulla stevia: "purtroppo l'informazione è inesatta. La Stevia non è ammessa in Germania e quindi non l'abbiamo da vendere". Mi ricorda tanto la storia della canapa....”

Scrive Edward: "Dear Paolo, I'm sorry we missed you on Sunday. I fly back to London tonight (if the Volcano lets me), I'll try to give you a call during the week. Also, thanks for these emails, I will ask my translator to help me understand them... Take Care"

Mia rispostina: “Let it be...”

Scrive AdM: "Le esperienze didattiche e concertistiche si fondono in un appuntamento interessante, divertente e ricco di sorprese. Esecuzioni dal vivo, improvvisazioni e alcune piccole produzioni dei ragazzi che hanno partecipato ai laboratori del progetto AdM per le scuole. DOMENICA 29 MAGGIO a Vignola: ore 15:30 visita guidata al Castello e alle 17:00 concerto (ingresso gratuito) - Prenotazioni entro le ore 20:00 di giovedì 26 maggio (posti limitati) - mail@amicidellamusica.info"

Riceviamo da Lucilla Casta un messaggio esoterico sui mondi paralleli: “COSA STA SUCCEDENDO OGGI SU QUESTO PIANETA ... ? CREAZIONE DI MONDI CHE SI CREDONO POSSIBILI IN BASE ALLA PROPRIA MENTE E CREDENZE ....” - Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2011/05/24/angeli-e-demoni-mondi-paralleli-nuovi-stili-di-vita-nel-possibile-e-nella-ricerca-esoterica/

Scrive Claudio: "....Quando l'umore viene dall'intestino. I batteri intestinali influiscono su di esso, occorre studiare il potenziale terapeutico dei probiotici nei disturbi del comportamento, in particolare a quelli associati alla sindrome del colon irritabile..."

Scrive Mao Valpiana: "Con il trucco e con l'inganno vogliono togliere ai cittadini il diritto di esprimere il proprio parere, tramite referendum, sul nucleare. Ieri il Parlamento, votando la fiducia, si è prostituito all'arroganza del potere, ed ha abdicato alla propria dignità. Con il trucco e con l'inganno hanno da tempo calpestato l'articolo 11 della Costituzione, e anziché ripudiare la guerra, alla guerra si sono venduti e ne sono divenuti schiavi. Le persone oneste, che ancora credono nei principi fondamentali della Dichiarazione universale sui diritti dell'uomo e nel preambolo delle Nazioni Unite, devono trovare, nella nonviolenza, la forza per opporsi ai due grandi mali che affliggono l'umanità: la guerra e il nucleare. Sono due mali assoluti, creati dall'uomo, e quindi l'uomo li può abolire. Noi abbiamo fame di pace e di democrazia. E per questo digiuniamo. Per aderire al digiuno collettivo a staffetta scrivere a: mao@sis.it"

Scrive Betty: “MI RIFIUTO DI CREDERE CHE SIA STATO ABBANDONATO, ANCHE SE STAVA A RIDOSSO DI UN MURO NEL PANICO TOTALE, CON CAMION CHE SFRECCIAVANO ALL'IMPAZZATA... POTEVA ANCHE ESSERE DI QUALCUNO DEL POSTO... MI SONO FERMATA PER SCRUPOLO PERCHè L'HO VISTO Lì DA SOLO E PIUTTOSTO SPAVENTATO... HO PENSATO "GUARDA STI DEFICIENTI, CANE LIBERO IN MEZZO ALLA SALARIA!!!". MA NON C'ERA NESSUNO, NESSUNO. E MENTRE SFIORAVA PERICOLOSAMENTE LA STRISCIA BIANCA UN BAGLIORE DI LUCE MI HA FATTO VEDERE IL RIFLESSO DEI SUOI OCCHI E HO CAPITO... ERA COMPLETAMENTE CIECO! TROVATO VENERDì 20 MAGGIO VERSO LE ORE 16, A TRISUNGO PROVINCIA DI ASCOLI PICENO, ALL'INCIRCA KM 150 DELLA VIA SALARIA - Appello ai padroni per venire a riprenderlo oppure a qualcuno che voglia adottarlo: info@ulmino.it TEL 339-1847914 (dopo le 19)”

Scrive Caterina: “L'India e Sri lanka sono molto simili e la gente pure è dolce e accogliente come gli indiani, ma ci sono stata solo una settimana e abbiamo girato in tanti posti con un simpatico signore panciuto vestito di bianco e col gonnellino, che ci faceva da autista, un po' da guida e accompagnatore. Ci portava a mangiare e dormire dove voleva lui, tutti posti deliziosi e molto "locali". Dovunque andavamo tutti ci sorridevano. C'erano templi di tutte le religioni (non siamo stati al Nord, dove c'erano casini con i tamil, era pericoloso) e scimmie in alcuni templi. E' stata solo una visita, un vedere, si capiva che regna lì una profonda spiritualità, ma allora ero solo una turista. Ieri l'altro, sono stata a casa di Antonella, mentre pranzavamo, sua madre Irvanna raccontava di una casa della sua fanciullezza (ma non ricordo più dove) in cui c'erano un ingresso anteriore ed uno posteriore, sempre aperti ed allora mi è venuto in mente l'ingresso della casa di Treia....” - Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2011/05/treia-e-la-magia-di-quel-portone-aperto.html

Così per oggi abbiamo concluso... vi saluto! Saul/Paolo

…...

Pensieri poetici del dopo Giornaletto:


Stato intermedio

Trasforma l’aggressività
dell’io affermativo
in coraggio stabile
nel vivere le contingenze.

Trasforma l’ottenebramento
che porta all’oblio di sé
in distaccata percezione
dei fenomeni.

Trasforma la distinzione
fra alto e basso
in quel punto senza centro
né circonferenza.

Trasforma la relazione
di soggetto ed oggetto
in miracolosa proiezione
della mente.

(Saul Arpino)


La nostra Anima è una scintilla del Divino... se noi siamo consapevoli di ciò, e riconosciamo in Quello la nostra vera identità, l'io separativo (l'ego, che è solo un riflesso condizionato della mente) si scioglie nella Consapevolezza e noi realizziamo di essere quel che siamo sempre stati!
La Santità non è qualcosa che si proietta nel tempo... è la nostra vera natura... accettiamola quindi sin d'ora.. con umiltà e devozione.
(P.D'A.)

martedì 24 maggio 2011

Luana De Rossi: "le alternative al nucleare ci sono... che ne sapete ad esempio della fusione fredda..?"


"La verità è come l'orizzonte.. più ti ci avvicini e più essa si allontana!" (Saul Arpino)


E' STATA INVENTATA LA FUSIONE FREDDA ne sapete qualcosa ?

Andiamo per ordine :

PUNTO PRIMO - Silvio Berlusconi in conferenza stampa con l'altro NANO francese, ha comunicato che fare oggi il referendum nucleare, dopo quanto accaduto in giappone, sarebbe negativo perchè siamo emotivamente colpiti da quella tragedia. negli anni ottanta avevamo detto di NO al NUCLEARE con lucida comprensione di quanto rischioso
era, soprattutto perchè le centrali si concedono ai privati che quando ci sono disastri in merito non dicono nulla per non rimettirci in danaro. Infatti Silvio ha dimenticato di comunicare in conferenza stampa che uno di quei privati che vogliono costruire le centrali atomiche in ITALIA, proprio la FRANCIA e un gruppetto di industriali italiani tra cui la MARCEGAGLIA.

PUNTO SECONDO - Non è vero che esiste il nucleare 'pulito' come afferma qualche professore che dovrebbe scrivere di pinocchio e favole. Affermano oggi che non ci sono emissioni dal nucleare al contrario delle polveri sottili, con le quali si muore, prima negavano che queste erano nocive.

Comunque ci sono le emissioni radioattive, e le scorie nucleari e si dimenticano di dire dove le mettono, quando non le volevano mandare ad Hammamet con il benestare dell'allora CRAXI, come voleva denunciare ILARIA ALPI che hanno, anzi abbiamo ucciso noi STATO ITALIANO, visto che l'abbiamo dimenticata tutti rapidamente.

PUNTO TERZO - Evitano di affermare che la politica, quindi tutti i BERLUSCONES e non, sono in mano alle LOBBY DELL'ENERGIA e DEL PETROLIO. Vi dicono che l'energia pulita (da fonti rinnovabili) non coprirebbe il fabbisogno quotidiano del nostro paese, perchè ad esempio l'energia solare, secondo questi cervelloni, funziona solo di giorno. Stronzata colossale perchè l'energia viene accumulata e poi ridistribuita
quando serve, non funziona cioè solo quando splende il sole.

NEGANO L'EVIDENZA - Così come non vi dicono che il petrolio da tempo viene fatto con le alghe, e continuano a farvi pagare la benzina allo stesso prezzo, seppur producendolo con queste, costa la metà della metà. E cosa più strana e vergognosa è che non vi comunicano, quello che bisognerebbe utilizzare tutti i santi giorni, LA FUSIONE FREDDA E' STATA INVENTATA. Due ricercatori italiani all'università di Bologna l'hanno presentata, sperimentata, brevettata e funziona e non inquina, ma alle LOBBY da fastidio e quindi silenzio totale, anche e soprattutto dei giornalisti.

CAPIAMO che gli scienziati per questioni di rivalse e appartenenze non ne parlano, ma è stata brevettata quindi a breve sarà sul mercato, questi cervelloni qualcosa in merito dovrebbero comunicare, anche se gli stessi inventori dicono che non sanno del tutto per quale motivo avviene la fusione fredda, ma avviene.

SE IL MONDO SCIENTIFICO fosse onesto e intelligente, invece di non parlarne dovrebbe collaborare e dare delle risposte sui due punti mancanti per spiegare come questi
ricercatori riescono a produrre da 6w - 12 mila w - di energia pulita e senza scorie.

E al REFERENDUM adesso sai cosa votare... le energie pulite ci sono.


Luana De Rossi - giornale@namir.it

lunedì 23 maggio 2011

Ilaria Volpi: "Io non sono comunista e non credo nelle ideologie in generale..."



Io non sono comunista e non credo nelle ideologie in generale. Mi sento solo cristiana alla ricerca di Dio e sono una cittadina italiana che vuole condividere una sua opinione.

Berlusconi per me incarna una ideologia, quella liberal-individualista più deteriore, e spesso le persone che lo votano lo idolatrano come alcuni comunisti fanno con il comunismo e come alcuni fascisti col fascismo.

L'idolatria per me è un peccato mortale: nessuna creazione umana e nessun uomo hanno diritto di essere venerati e adorati come un Dio. Nessuna creazione umana e nessun uomo hanno diritto di essere difesi ad oltranza, anche di fronte alle prove evidenti dei reati commessi e della completa mancanza di etica sia a livello politico che personale.


In qualsiasi caso di Berlusconi trovo incondivisibile:

la sua concezione della politica, che è una ideazione imperniata sul marketing (promesse con effetti speciali) e non sulla sostanza (risultati ottenuti), portata al parossismo;

la sua incoerenza quando dice tutto ed il contrario di tutto a seconda di dove tirano i sondaggi o delle reazioni delle persone alle sue "esternazioni" riportate nei vari media;

la sua weltanschauung imbevuta di populismo e di palese maschilismo, le sue idee sulla famiglia, sulle donne, sulla scuola, sul lavoro;

il suo continuo esacerbare le divisioni sociali mettendo il popolo contro se stesso (Scuola Pubblica/Scuola Privata, Comunisti/Non Comunisti, Donne Belle/Donne Brutte, Magistrati Rossi/Magistrati Non Rossi e così via);

il fatto che si senta sopra la legge al punto che, per convenienza elettorale, stia promettendo a quelli del sud di non abbattere le case abusive o di non far pagare la tassa sulla spazzatura.

Basta vedere come è andata a finire a Napoli, dove aveva affermato di aver risolto il problema dell'immondizia. Ma per lui sono altre le priorità, che sono quelle di tutelare se stesso, i propri interessi e quelli degli amici più cari.

Di gente che si esprime populisticamente secondo réclame, in base a sondaggi o in base a reazioni isteriche collettive, in Italia ne abbiamo anche troppa. In compenso siamo completamente carenti di risultati e di concretezza. E gli esiti dei governi degli ultimi trenta anni ne danno evidenza.

Anche a sinistra ci sono delle grandi ambiguità, connivenze e molte cose che non condivido o che non funzionano.

Ma questo non significa che possiamo tollerare di mandare avanti questo personaggio fino a che non campa. Piuttosto dò un voto contro.

In qualsiasi caso per me è importante che sappiate che se voterò SI' al prossimo referendum non sarà un voto contro questo governo. Lo avrei fatto con qualsiasi governo di centro, di destra o di sinistra.

Io voto SI' al referendum per tutelare i miei diritti di cittadina e di essere umano nonché per tutelare i diritti dei miei figli e di tutti i bambini che verranno, per tutelare il nostro territorio, i nostri beni primari - come l'acqua - e per esigere che la legge sia realmente uguale per tutti, ovvero che chi ha più potere di noi non possa godere di sconti o di privilegi particolari. E questo viene prima di qualsiasi preferenza politica e di qualsiasi personaggio politico seguito più o meno acriticamente.

Spero che andiate tutti a votare per questi referendum e spero che votiate - oltrepassando le vostre preferenze politiche - per il bene comune. Perché questo referendum non si occupa solo dei diritti degli italiani che votano a sinistra, che votano al centro o che votano a destra. Questo referendum si occupa dei diritti di tutti gli italiani. Questo referendum si occupa del presente e del futuro di noi tutti.

Grazie di avermi prestato attenzione


Ilaria Volpi - Una cittadina italiana
ilaria.volpi@gmail.com

domenica 22 maggio 2011

Calcata.. il luogo degli specchi!


(Quel che resta di me a Calcata...)

In questi giorni ho ricevuto varie email da un certo Edward Dallal, statunitense, il quale mi diceva di essere interessato a girare un documentario su Calcata. Egli voleva rivolgermi delle domande sulla nascita del “fenomeno Calcata”… soprattutto in chiave spirituale… Beh… Non so se ci siano molte persone abitanti nel borgo antico che siano chiaratamente interessate alla spiritualità.. Alcune ce ne sono, come ad esempio l’amica eggittologa Athon od i miei colleghi del Teatro Cinabro, e sicuramente i miei figli e nipoti e l’artista Sofia Minkova.. Sì alcuni ce ne sono.

Ma Calcata viene descritta in modi molteplici dai media che continuamente se ne occupano o se ne sono occupati, a volte si da importanza agli aspetti “culturali” altre a quelli ambientali ed altre ancora all’esperimento sociale in corso…

Ad esempio mi è capitato di visitare Lazionauta, un blog in cui si parla dei piccoli comuni del Lazio, ma ho notato alcune “imperfezioni” nella storia pubblicata su Calcata. D’altronde la cosa è avvenuta anche in altri siti, magari pure “ufficiali”… Perciò ho sentito il bisogno di dire ancora una volta la mia in merito al paesino che mi ha visto compartecipe della sua realtà così a lungo…

Ringrazio comunque tutti coloro che a vario titolo hanno voluto rivolgere un’attenzione al borgo in cui ho vissuto gli ultimi 35 anni e di cui sono stato uno dei primi scopritori o ri-abitante.. (pur non volendo fare la parte di quelli che hanno “scoperto l’America..” che era già abitata da popolazioni originarie…).

Vorrei comunque precisare che l’etimologia del nome Calcata, secondo me, deriva dal fatto che è costruita su un basso acrocoro nella valle del Treja ed è “schiacciata”, ovvero più bassa di tutto il circondario.. Infatti da Calcata vecchia non si può osservare altro orizzonte che quello delle alture che la sovrastano. Il fatto è che l’acrocoro in questione era anticamente un’isola del paleo Tevere e la valle del Treja fu in realtà scavata da quel fiume.. che poi cambiò corso e andò a scorrere dall’altro versante del Soratte.

Ho qui un raccontino adatto a descrivere Calcata:

VIAGGIO BREVE A CALCATA

Si potrebbe chiedere “chi non conosce Calcata?” Un paesino di cui persino in India han parlato, che ha avuto momenti di grande fama in tutto il mondo in seguito alle iniziative qui portate avanti. Ma la storia della Calcata che conosciamo, è relativamente recente, l’inizio risale agli anni ’60 in cui avvennero tre cose fondamentali:

1) Fu costruita una strada ed un viadotto che collega il borgo al resto del mondo;
2) Una spedizione archeologica diretta dal Potter, studioso inglese del territorio etrusco , rinvenne sulle tre colline di Narce, Pizzopiede e Montelisanti un insediamento di 4 mila anni fa, di cui l’acrocoro di Calcata era il centro sacrale;
3) Inizia il lento spopolamento ed abbandono da parte della comunità originaria che si trasferisce in un paese nuovo, appositamente costruito a monte del borgo.

Da quel momento il borgo viene lentamente “colonizzato” da cercatori di ogni genere che convivono con i pochi paesani rimasti i quali non avendo altro desiderio che
“morire dov’erano nati” interloquiscono fortemente con i nuovi venuti, trasmettendo loro un’importante eredità culturale.

Ma cominciamo dall’isolamento di Calcata che restò irraggiungibile, se non a dorso di mulo od a piedi, per un periodo lunghissimo di tempo, questo fatto contribuì alla conservazione della cultura originaria del luogo che poi fu trasmessa dai vecchi calcatesi ai nuovi venuti. Infatti quando all’inizio degli anni ‘70 arrivarono quei nuovi viandanti (tra cui il sottoscritto) essi trovarono una tradizione intonsa basata su modi di vita e costumi Falisci.

Evidentemente Calcata è stata scelta dal destino, dopo essersi resa invisibile per migliaia di anni, per manifestare il massimo della visibilità. Ed è ciò che è avvenuto a partire dagli anni ’80 sino ad oggi.

Calcata è ormai un mito, come la magica Shangrilla sui monti del Tibet, che appare e scompare a seconda di chi la cerca. Ed ora avviene, inevitabilmente, che l’immagine di Calcata sia utilizzata per creare una valvola di sfogo a questa società in declino.

Calcata è vista come il luogo della fantasia, della libera espressione, dell’alternativo possibile… C’è assolutamente bisogno di questo messaggio rassicurante, come “ultima illusione” per mantenere la fiducia della gente nel presente. Se non vi fossero degli spiragli -come Calcata- di cui poter dire “ancora si può vivere liberamente in questo mondo”, la società non avrebbe più speranza… (visti i tempi che corrono). Purtroppo questa immagine, per essere funzionale al contesto sociale in cui viviamo, ha bisogno di molti specchi che la rendano interessante.

Così questo piccolo lumicino di cultura ed intelligenza che veramente “è” (o “era”) Calcata, viene magnificato e contorto da una moltitudine di specchi che ne riflettono le diverse caratteristiche.

Gli specchi sono tanti e pieni di luminarie, il vero lume è uno solo e completamente nascosto dagli specchi. Solo un messaggio pulito ed onesto, teso a liberare la possibilità irradiativa della luce stessa, farà si che l’esperimento vissuto a Calcata possa manifestarsi come indicazione di un percorso per “salvare” la specie umana, un tentativo grandioso ma modesto, senza fanfare né riconoscimenti ufficiali, in cui il buon esempio sia il col-legante sociale. Una società dell’apprendimento evolutivo continuo. Od almeno così mi auguro… Considerando che a Calcata, da quando mi son trasferito a Treia, ho lasciato la mia progenie….

Paolo D’Arpini

Fabrizio Belloni: “La verità.. cruda, anzi crudele, dietro ai ballottaggi del 29 maggio 2011...”


"Buenos Aires - Foto di Gustavo Piccinini. Forse qualcuno potrebbe chiedersi -Che c'entra?- ... c'entra c'entra..." (Saul Arpino)


Dolci passerotti, vi giunga il mio divertito saluto.
Ave atque vale, tartassati sudditi!

Siamo ai ballottaggi e l'avanspettacolo della casta dà il....."meglio" di sé (si fa per dire).

Nessuno, o pochissimi, mette in luce la chiave di lettura dell'ambaradan elettoral-democratico.

Io la vedo così:

MILANO: zingaropoli? Bunga bunga? Figli ingombranti? Comunisti estremisti che mangiano i bambini? Lele Mora, Emilio Fede e Ruby-Rubacuori?....
Tutte balle. Tutto fumo negli occhi. Teatrino. Sceneggiata napoletana (ahi!, che nostalgia dell'onesto, naif, popolano Mario Merola!). Casta a piede libero ed esondante.

La verità che io ci vedo è semplice. Vincerà la parte che offrirà maggiori garanzie ai "poteri forti" ('ndrangheta compresa) sulla spartizione della appetitosa mega torta di 13.500,00 miliardi di euro destinati all'expò. Il resto è silenzio. Sulla testa dei meneghini che si lasciano abbindolare (attenti però: quando i milanesi si incaz...si arrabbiano, sono mal di pancia epocali). Staremo a vedere.

NAPOLI: pure se in sedicesimo, la situazione è analoga. Bassolino, Russo Jervolino Rosa e roba simile hanno delapidato le casse comunali. Hanno lasciato un'eredità di 4/5 milioni di "ecoballe" da smaltire. La camorra, l'Impregilo e sodali annessi guardano cupidi ed avidi l'enorme affare eco-camorristico-ambientale (con i soldi di tutta Italia, beninteso). Vincerà chi troverà il miglior accomodamento con "lorsignori".

I napoletani dovrebbero ribellarsi, se avessero un po' di cuore. Come fanno a sopportare per lustri situazioni così degradanti? Forza, napoletani! datevi una mossa e rivendicate la vostra dignità! Una mano ve la daremmo volentieri, da tutta Italia.

Ecco come vedo la realtà vera dei ballottaggi. Avete altri suggerimenti?
Ben vengano.....

Fabrizio Belloni

sabato 21 maggio 2011

Piante Innovative... si presenta... con il suo bagaglio di conoscenze e di esperimenti interessanti in campo agricolo ed erboristico



Se in un giardino solo eccezionalmente fiorisce una pianta, e per il resto del tempo il giardino è privo di fiori, lo chiami ancora un giardino?


La nostra Filosofia

Come piccola azienda agricola, come ricercatori creativi, come individui contribuiamo a diffondere colture e culture sconosciute, piante medicamentose dalle proprietà uniche per la semplicità e l’efficacia nell’utilizzo. Sono le piante innovative. Il Discorso che si può esplorare in queste pagine tende a raccontare, raccogliere e condividere il frutto di anni d’esperienze e di esperimenti; nel corso di questo tempo ci siamo accorti che la combinazione degli elementi vegetali intesa come varietà in gioco poteva fornire una chiave di supporto più consistente alla coltura legata alla terra: l’agricoltura.

Le piante Innovative sono quindi un gruppo di varietà vegetali  che è favorevole per ogni discorso legato alla pluricoltura e alla biodiversità. Nel piccolo le piante Innovative incarnano il modello che attraverso l’OshoGarden trova una corrispondenza per noi prioritaria: diventare interdipendenti e cooperatori con l’abbondante creatività della vita.  Noi siamo ricercatori per via di questa corrispondenza, questo equilibrio che mette in sinergia l’esterno e l’interno di noi con ogni forma d’essere. Abbiamo lasciato spazio alla Natura e iniziando a cooperare con essa, ci siamo resi conto di quanta conoscenza è scritta nel grande libro verde della vita e ispirati da questa polivalenza di stimoli abbiamo corrisposto nel modo più aperto possibile;  La canapicoltura, le piante Innovative, la biodiversità, le colture di piante poco conosciute o proprie dei tempi antichi; una ricerca e un’azione creativa in armonia con l’abbondanza di madre Terra.

Il nostro lavoro s’ispira all’ecologia e al sentimento di lasciare il mondo un po’ più bello di come lo si è trovato, come esseri umani dotati non di perfezione, ma d’intelligenza abbiamo trovato lo stimolo dentro di noi per cominciare un’agricoltura di frontiera.

Nel 1998 la canapicoltura ha fatto silenziosamente capolino tra le possibilità dell’agricoltore…Ma solo i più sensibili e i coraggiosi hanno corrisposto alla coltivazione di questa mirabile pianta.

Tra lacune culturali e di gestione della biomassa, imprese e avventure in cui la canapa la fa da protagonista, altre piante sono entrate a far parte di questa frontiera agricola: La Perilla, La Stevia, l’Okra..piante ormai amiche e compagne a cui abbiamo associato come parte del nostro lavoro la capacità di spiegarle pre mettere le persone in condizione di diventare piccoli produttori e primi consumatori.

Piante conosciute e utilizzate da molto tempo in altre regioni del mondo, si caratterizzano per la portata internazionale della loro diffusione e utilizzo;  paesi asiatici, americani, africani sono costellati a macchia di leopardo da almeno una o più di queste quattro varietà… introdotte in Italia, paese baciato dalla bellezza e dalla ricchezza di risorse, hanno corrisposto producendo sapori e odori di qualità; inserendosi nella cucina quotidiana; destando nel piccolo curiosità e attenzione …attraverso mercati fiere ed eventi  portiamo e diffondiamo capillarmente già da qualche anno piante in vaso,  semi,  tisane e prodotti derivati.

Ogni persona da noi incontrata ha ritrovato lo stimolo o la curiosità di sperimentare da sé  quanto semplice sia avere e coltivare piante dal così forte potere benefico e terapeutico. Tutti coloro che da un seme o da un piantino fanno crescere nel proprio balcone, terrazzo, giardino, orto o campo piante dal sapore, odore e qualità nuove o antiche sono individui che incarnano il senso d’essere umano: prendersi cura nel piccolo della grande varietà che la natura rappresenta e contribuire a rendere il mondo e  la propria tavola un po’ più imbandita e ricca di come la si è trovata.

Nella vita risiede la conoscenza:  sta a noi trovare e coltivare quell’anelito appassionato per partecipare al tutt’uno, al mistero del  creato che in questo mondo nel suo delicato verde ecosistema risiede e respira.…………………….

“Mangia la Foglia”……………………….

http://www.pianteinnovative.it/

donnacanapa@libero.it; vitaradiosa@libero.it; aline.matuschek@gmx.at;

venerdì 20 maggio 2011

Canapa, Canepina, Canapale... tutti i luoghi santi della pianta miracolosa


"Per raccolti precoci si può coltivare anche in serra..." (San Canapone)

Rilanciato il discorso sulla canapa (ieri l'altro dal blog: http://paolodarpini.blogspot.com/2011/05/canapa-pianta-disinquinante-fonte.html)

che è stato poi ripreso dal blog di Ecologia Peacelink ed ulteriormente commentato sul nostro Giornaletto di Saul: http://saul-arpino.blogspot.com/2011/05/il-giornaletto-di-saul-del-20-maggio.html

ora il discorso continua con questa interessante lettera dal pistoiese:

Questo bello scambio di mail è un esempio di quanto sia importante fare
rete.

Circa la canapa, la sua coltivazione in passato era diffusissima, come
dimostrano anche molti toponimi: qui a Pistoia, ad esempio, c'è una
località denominata Canapale.

Ho qualche perplessità su due aspetti:

1. L'uso della canapa, o di qualunque altra coltura consimile, ai fini
energetici: purtroppo, dietro all'uso delle biomasse per alimentare
centrali di produzione energetica attraverso la loro combustione girano
gli interessi di grossi gruppi industriali, in particolare tanto
Marcegaglia, quanto Maccaferri e soci (Powercrop e similari) e tutto il
giro che c'è attorno alla riconversione degli ex zuccherifici. Una volta
costruiti questi grandi impianti (molti dei quali si spacciano a filiera
corta, ma in realtà hanno dimensioni sovraregionali, in quanto un raggio
di 70 km travalica spesso i confini tra una regione e l'altra) essi
diventano onnivori, perchè è impensabile di sostituire gran parte delle
colture finalizzate alla produzione di cibo con culture con finalità
energetiche, per cui o si trasformano in inceneritori veri e propri o
importano combustibile da altri paesi. Se proprio vogliamo usare ai fini
energetici la biomassa di scarto, l'unico modo accettabile, a mio
modesto avviso, è quello della produzione di biogas mediante
fermentazione anaerobica, con restituzione dei fanghi compostati alla
terra.

2. l'uso della canapa (o del vetiver o di altre piante) per il
disinquinamento dei terreni. Quando abbiamo a che fare con terreni
contaminati da inquinanti persistenti, quali sono metalli pesanti, PCB,
diossine e via discorrendo, se la pianta è in grado di disinquinare il
terreno non può che inquinare sè stessa, concentrando in sè gli
inquinanti assorbiti dal terreno: a questo punto, esaurito il ciclo di
vita della pianta, che ne facciamo? Se la compostiamo, restituiamo al
terreno quello che gli abbiamo tolto, se la inceneriamo, diffondiamo gli
inquinanti per via aerea attraverso i fumi o li ritroviamo a
concentrazioni elevatissime nelle ceneri e nei residui di abbattimento
dei fumi ... gira e rigira, il problema non viene eliminato, ma solo
spostato ...

Viceversa, la coltivazione della canapa in sostituzione del tabacco
sarebbe una prospettiva auspicabile, mentre ci troviamo davanti a
politiche che vanno in tutt'altra direzione (ad esempio in Toscana si
sono dirottati fondi europei destinati a misure agroambientali per il
sostegno della tabacchicoltura in crisi). Far circolare queste idee è
perciò a mio avviso molto utile ...

Quanta alla stevia, mi risulta che in Giappone, dove l'aspartame è fuori
legge, essa sia utilizzata industrialmente come dolcificante addirittura
- se non ricordo male - per la Coca-Cola Light. In Europa, dobbiamo
ringraziare l'EFSA e la Comissione Europea se l'aspartame non è stato
messo fuori legge nonostante la segnalazione della sua cancerogenicità
da parte dell'Istituto Ramazzini e se l'uso alimentare della Stevia è
vietato perchè "manca la documentazione circa la sua innocuità"
(evidentemente esistono due pesi e due misure, a seconda delle pressioni
delle lobby).

Giovanni Malatesta